MONTE TARDÍA – 926 m
BRIC PIGHEUGGIU – 813 m
MONTE PENNONE – 799 m
Descrizione
Dal Monte Réixa prende origine un imponente costolone che si spinge verso sud-est, dividendosi in varie diramazioni che precipitano sulla ripida costa tra Arenzano e Voltri. Il Monte Tardía, separato dal Monte Réixa per via del profondo Passo della Gava, è l’elevazione più importante di questo contrafforte, e ne costituisce il principale punto nodale. Riguardo alla toponomastica, il nome “tardía” significa “tardiva” e si riferisce alla fienagione: perchè si faceva in stagione avanzata, oppure perchè su questa montagna l’erba cresceva in ritardo rispetto alle altre zone.
Il Monte Tardía è una montagna massiccia e complessa, ben individuata, che culmina con tre cime principali: il Monte Tardía Ponente, la Rocca dell’Erxo e il Monte Tardía Levante. Il Monte Tardía Ponente (926 m) è la più alta, dalla forma pressochè piramidale; qui si trova la piccola croce di vetta. Il Tardìa Ponente, poco appariscente perchè nascosto dai suoi avancorpi (da Arenzano proprio non si vede, nascosto dalla Rocca dell’Erxo, mentre da Genova si distingue a fatica dietro al Monte Pennone), è un importante punto nodale, da cui il contrafforte si sdoppia.
Sul ramo che scende verso Arenzano si trova la piccola cima della Rocca dell’Erxo (= Rocca del Leccio; 897 m), che sovrasta la cittadina con la sua gigantesca mole di ampio cono. Nei pressi di questa vetta si trova il piccolo Rifugio ai Belli Venti, in posizione straordinariamente panoramica e aerea. Dalla Rocca dell’Erxo il contrafforte perde rapidamente quota verso il Passo Gavetta, per poi smembrarsi in vari avancorpi minori (Bric Gavetta, 781 m; Monte Stiggia, 605 m; Cima Rama, 610 m; Bric Cravieu, 498 m).
Il ramo che scende verso Voltri è più lungo ed imponente. L’ampia spianata del Passo Tardíe separa il Monte Tardia Ponente dalla vetta pianeggiante del Monte Tardìa Levante (878 m). Nonostante il Tardía Levante sia decisamente poco prominente, è piuttosto appariscente e spettacolare, specialmente se visto dalla Val Cerusa. Il suo versante nord è infatti particolarmente severo: precipita sul vallone della Gava con ripidi contrafforti rocciosi e vertiginosi canaloni erbosi, detti Rocche del Crou.
Poche centinaia di metri ad est del Monte Tardía Levante, si trova il piccolo cono erboso del Bric Pigheuggiu (813 m), sulla cui cima si trova un curioso “monumento” che ingloba una campana. Il termine dialettale pigheuggiu significa “pidocchio”, ed è con la traduzione italiana che questa cima viene riportata sulle Open Maps. Dal Bric Pigheuggiu si dirama verso nord-est un costone secondario che termina con le notevoli strutture rocciose del Bric Rocca dei Gatti (650 m), affacciato sulla media Val Cerusa e sull’abitato di Fabbriche.
L’ultima elevazione degna di nota di questo contrafforte è l’imponente Monte Pennone (799 m), che domina direttamente l’abitato di Voltri. Nonostante la quota non particolarmente elevata, si tratta di una montagna molto elegante e ben riconoscibile: se vista da Genova assume una forma perfettamente triangolare. Il Pennone culmina con due vette gemelle: la cima ovest, punto culminante, è un groppo roccioso di accesso non elementare; la cima est, di un metro più bassa, è più agevole. La croce di vetta si trova poco più in basso, in splendida posizione panoramica su Genova e sul mare. Il toponimo “pennone” condivide la sua origine con numerosissime altre montagne (tutti i vari monti Penna, Pennino, Penello, lo stesso Appennino, le Alpi Pennine), con significato di “montagna” o in riferimento al culto prelatino del dio delle vette Pen.
Il Monte Pennone ha una discreta importanza nella storia alpinistica locale, essendo tradizionale palestra d’arrampicata per i genovesi. In particolare, i settori più importanti sono la parete est-nord-est e il cospicuo avancorpo delle Rocche du Prou Ballou (o Picco Palestra; 572 m), che emerge più in basso dal versante orientale della montagna.
Il piccolo massiccio montuoso del Tardía e dei suoi satelliti è molto frequentato, per via dei paesaggi selvaggi e grandiosi a pochissima distanza dalla città e dal mare. Queste cime offrono panorami stupendi su Genova, sul Mar Ligure e sull’Appennino circostante; nelle giornate limpide si scorgono la Corsica e le cime più alte delle Alpi Liguri.
Il Monte Tardía è una montagna massiccia e complessa, ben individuata, che culmina con tre cime principali: il Monte Tardía Ponente, la Rocca dell’Erxo e il Monte Tardía Levante. Il Monte Tardía Ponente (926 m) è la più alta, dalla forma pressochè piramidale; qui si trova la piccola croce di vetta. Il Tardìa Ponente, poco appariscente perchè nascosto dai suoi avancorpi (da Arenzano proprio non si vede, nascosto dalla Rocca dell’Erxo, mentre da Genova si distingue a fatica dietro al Monte Pennone), è un importante punto nodale, da cui il contrafforte si sdoppia.
Sul ramo che scende verso Arenzano si trova la piccola cima della Rocca dell’Erxo (= Rocca del Leccio; 897 m), che sovrasta la cittadina con la sua gigantesca mole di ampio cono. Nei pressi di questa vetta si trova il piccolo Rifugio ai Belli Venti, in posizione straordinariamente panoramica e aerea. Dalla Rocca dell’Erxo il contrafforte perde rapidamente quota verso il Passo Gavetta, per poi smembrarsi in vari avancorpi minori (Bric Gavetta, 781 m; Monte Stiggia, 605 m; Cima Rama, 610 m; Bric Cravieu, 498 m).
Il ramo che scende verso Voltri è più lungo ed imponente. L’ampia spianata del Passo Tardíe separa il Monte Tardia Ponente dalla vetta pianeggiante del Monte Tardìa Levante (878 m). Nonostante il Tardía Levante sia decisamente poco prominente, è piuttosto appariscente e spettacolare, specialmente se visto dalla Val Cerusa. Il suo versante nord è infatti particolarmente severo: precipita sul vallone della Gava con ripidi contrafforti rocciosi e vertiginosi canaloni erbosi, detti Rocche del Crou.
Poche centinaia di metri ad est del Monte Tardía Levante, si trova il piccolo cono erboso del Bric Pigheuggiu (813 m), sulla cui cima si trova un curioso “monumento” che ingloba una campana. Il termine dialettale pigheuggiu significa “pidocchio”, ed è con la traduzione italiana che questa cima viene riportata sulle Open Maps. Dal Bric Pigheuggiu si dirama verso nord-est un costone secondario che termina con le notevoli strutture rocciose del Bric Rocca dei Gatti (650 m), affacciato sulla media Val Cerusa e sull’abitato di Fabbriche.
L’ultima elevazione degna di nota di questo contrafforte è l’imponente Monte Pennone (799 m), che domina direttamente l’abitato di Voltri. Nonostante la quota non particolarmente elevata, si tratta di una montagna molto elegante e ben riconoscibile: se vista da Genova assume una forma perfettamente triangolare. Il Pennone culmina con due vette gemelle: la cima ovest, punto culminante, è un groppo roccioso di accesso non elementare; la cima est, di un metro più bassa, è più agevole. La croce di vetta si trova poco più in basso, in splendida posizione panoramica su Genova e sul mare. Il toponimo “pennone” condivide la sua origine con numerosissime altre montagne (tutti i vari monti Penna, Pennino, Penello, lo stesso Appennino, le Alpi Pennine), con significato di “montagna” o in riferimento al culto prelatino del dio delle vette Pen.
Il Monte Pennone ha una discreta importanza nella storia alpinistica locale, essendo tradizionale palestra d’arrampicata per i genovesi. In particolare, i settori più importanti sono la parete est-nord-est e il cospicuo avancorpo delle Rocche du Prou Ballou (o Picco Palestra; 572 m), che emerge più in basso dal versante orientale della montagna.
Il piccolo massiccio montuoso del Tardía e dei suoi satelliti è molto frequentato, per via dei paesaggi selvaggi e grandiosi a pochissima distanza dalla città e dal mare. Queste cime offrono panorami stupendi su Genova, sul Mar Ligure e sull’Appennino circostante; nelle giornate limpide si scorgono la Corsica e le cime più alte delle Alpi Liguri.
Vie d’accesso
- Da Voltri (vedi deviazione)
- Monte Pennone da Crévari per la cresta sud-est
- Anello da Arenzano al Monte Tardía
- Da Fabbriche o Sambuco (vedi deviazione)
- Bric Pigheuggiu da Via Sambugo
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