Ruta – Piani di Cruen – Monte Orsena

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 380 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Novembre 2015

Si tratta del percorso più breve e comodo per salire al Santuario di Nostra Signora di Caravaggio, sulla vetta del Monte Orsena. Si cammina sul crinale tra Golfo Paradiso e Golfo del Tigullio, in comune con la Via del Mare, quindi si segue un ripido sentiero che porta alla chiesa.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Recco, quindi con la corriera (www.atpesercizio.it) fino a Ruta. La corriera può essere presa anche dalla stazione di Santa Margherita Ligure-Portofino.
b) Si esce dall’autostrada a Recco e si gira a destra entrando nell’abitato. Si svolta a sinistra seguendo la via Aurelia in direzione di Rapallo e si sale al valico di Ruta.
c) Usciti dall’autostrada a Rapallo, si svolta a destra salendo a San Martino di Noceto e alla Chiesa Millenaria di Ruta. Con una breve discesa si raggiunge la via Aurelia subito a ovest rispetto alla galleria di valico di Ruta (256 m).

Il paese di Ruta, frazione di Camogli, si trova adagiato nell’ampia sella tra il Monte di Portofino e il Monte Ésoli, in splendida posizione panoramica. Il toponimo ha il significato di “strada”, e indica l’importanza del valico come luogo di passaggio e collegamento tra il Golfo Paradiso e il Golfo del Tigullio.

Itinerario

Dalla fermata delle corriere sul lato occidentale della galleria di valico, si imbocca la strada provinciale per Rapallo. Salendo in diagonale, si raggiunge la selletta dove sorge la Chiesa Millenaria (283 m).

Si tratta di una bellissima chiesetta in pietra, posta su una selletta secondaria accanto all’ampio valico di Ruta. Un tempo era chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, poi questa funzione è stata trasferita all’attuale chiesa di San Michele, posta sul valico principale. Oggi la chiesa è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. La chiesa risale probabilmente a prima dell’anno 1000, anche se le prime notizie si hanno nel XII secolo; fino al 1627 fu l’unica chiesa di Ruta. L’aggiunta più recente è la cuspide del campanile, ricostruita nel 1950: la cuspide originale era stata distrutta durante un incendio appiccato dalle truppe napoleoniche, più di 150 anni prima.

Si segue la rotabile in direzione di Rapallo per pochi metri, quindi si trova sulla sinistra l’imbocco di via Caravaggio, che sale scalinata (segnavia: due cerchi rossi vuoti; pannelli esplicativi riguardanti la “Via del Mare”) prima tra le ultime case, poi lungo un costone boscoso. Lasciata a sinistra una diramazione segnalata con tre pallini rossi, diretta a Recco, la mulattiera principale si sposta a destra per aggirare il Monte Ésoli.

Sulla sinistra una diramazione poco evidente sale in pochi minuti alla cima del Monte Ésoli (442 m), che offre un discreto panorama sul Golfo del Tigullio. La piatta cima, in gran parte boscosa, ospita il grosso rudere di una casermetta militare di epoca fascista. Riguardo al toponimo, ci sono due ipotesi: potrebbe essere un riferimento alla presenza di malviventi e briganti nelle boscaglie della zona (esuli, esiliati), oppure potrebbe essere una corruzione del dialettale erxui, cioè “lecci”.

Con un lungo traverso quasi pianeggiante ed una breve discesa si raggiunge l’erboso Colle Ésoli Nord (398 m), da cui la vista si apre sui golfi Paradiso e Tigullio. Si lascia a sinistra un’altra diramazione diretta a Recco, e poi subito dopo a destra una mulattiera che scende a San Martino di Noceto; la mulattiera principale prosegue lungo il crinale boscoso, scavalcando un dosso. Aggirato un secondo dosso, si raggiungono i Piani di Cruen (475 m), dove s’incontra il segnavia “triangolo rosso vuoto” proveniente da Recco. Si prosegue dritti lungo lo spartiacque e si trova un bivio.

La variante di crinale permette di scavalcare il Monte Ámpola (579 m), sulla cui cima arbustiva e panoramica sorge un ripetitore. Scendendo per il costone opposto in direzione nord-est si raggiunge la sella di quota 498, dove si ritrova il percorso segnalato.

Il sentiero segnalato, a tratti piuttosto esile, taglia un ripido versante boscoso, quindi torna all’aperto presso l’ampia sella delle Piane di Caravaggio (498 m) tra i monti Ámpola e Orsena.

Poco sotto la sella si trovano tavoli e panche e anche il Rifugio Monte Caravaggio, in realtà una costruzione di teloni e legno dall’aspetto abbastanza pericolante, utile solo come ricovero temporaneo.
Da qui i più allenati possono proseguire seguendo il segnavia “triangolo rosso vuoto“, alla volta del Monte Bello e del Manico del Lume.

Trascurando i due cerchi rossi e il triangolo rosso, che aggirano il Monte Orsena a ovest, si imbocca l’evidente mulattiera per il sovrastante santuario (cartello indicatore). Dapprima si sale lungo il costone, poi si gira a destra e si taglia in diagonale tra boscaglia e arbusti. Raggiunto un contrafforte dove si incontra il segnavia “due punti e linea rossi” si piega a sinistra e, con una ripida scalinata, si raggiunge la vetta del Monte Orsena (623 m) dove si trova la chiesa di Nostra Signora di Caravaggio.

La Chiesa Millenaria di Ruta
La Chiesa Millenaria di Ruta (4 novembre 2018)
Il Golfo del Tigullio visto dal Colle Ésoli Nord
Il Golfo del Tigullio visto dal Colle Ésoli Nord (20 marzo 2024)
Il Monte Orsena
Il Monte Orsena (22 novembre 2015)
Panorama dal Monte Orsena verso la vallata del Torrente Foggia
Panorama dal Monte Orsena verso la vallata del Torrente Foggia, con il Manico del Lume a sinistra e il Monte Pegge al centro (22 novembre 2015)

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