Passo del Bocco – Poggio Buenos Aires – Monte Zatta – Passo del Bocco
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2013
La via più breve per salire al Monte Zatta parte dal Passo del Bocco e si sviluppa sull’Alta Via dei Monti Liguri. Per effettuare un percorso ad anello è possibile percorrere la cresta sommitale della montagna fino a trovare un sentiero che scende direttamente al passo.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Chiavari o di Lavagna si segue la SS586 che risale la valle del Fiume Entella, poi, dopo Carasco, entra nella valle del tibutario Torrente Sturla. Superata la frazione Prati di Mezzànego si raggiunge Borgonovo Ligure e si gira a destra per il Passo del Bocco.
b) Si esce al casello di Borgotaro e si risale tutta la Val Taro fino al Passo del Bocco.
c) Dal casello di Brugnato si risale la Val di Vara fino a Varese Ligure, da cui si sale a sinistra superando la Colla Craiolo e raggiungendo il Passo del Bocco (957 m).
È un’ampia sella posta sullo spartiacque principale appenninico, tra il Monte Zatta e l’ampio massiccio dei monti Aiona, Nero e Penna, le cui gigantesche sagome si innalzano lontane a nord. Sul valico si trova il grande Rifugio Antonio Devoto, posto tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri. Poco sotto il passo, sul versante che guarda verso la Val Taro, si trova un piccolo lago artificiale, attorno a cui l’ente Parco dell’Àveto ha segnalato un breve ma interessante percorso naturalistico.
Itinerario
Si imbocca la strada provinciale per Varese Ligure e, dopo mezzo chilometro circa si imbocca a destra l’ampia strada sterrata diretta all’ex Colonia Devoto. La si segue per poche centinaia di metri, passando sotto un elettrodotto, poi si prende a destra un’ampia mulattiera (segnavia bianco-rossi dell’Alta Via dei Monti Liguri e due pallini blu) che scende brevemente ad attraversare due ruscelli, poi taglia in lieve salita nel bosco di faggi. Giunti ad un tratto aperto sopra una parete di roccia stratificata che offre un vasto panorama si trova un bivio; si va a sinistra e in breve si raggiunge la spianata del Poggio Buenos Aires (1114 m), dove si trovano tavoli e panche.
Il nome del poggio è legato soprattutto al personaggio di Antonio Devoto, che dà il nome alla gigantesca ex colonia posta sul versante nord del Monte Zatta, e insieme a lui anche a tutti gli altri abitanti della zona che emigrarono per cercare la fortuna in Sud America.
Si segue per pochi metri la stradetta sterrata che scende verso l’ex colonia, quindi si imbocca a destra il sentiero dell’AVML, che sale prima ripidamente, poi più dolcemente con lunghi tornanti. Il sentiero prosegue a zigzag nel bosco misto, superando alcuni aerei punti panoramici sulla sottostante Val Mogliana.
Ad un certo punto della salita si nota a sinistra un capanno in legno. Poco oltre un sentiero guida in qualche minuto al cosiddetto faggio 40, ormai morto a causa di un’aggressione fungina. Il gigantesco albero, che doveva il nome al fatto che durante una tempesta ben 40 persone avevano trovato rifugio sotto la sua ampia chioma, giace ora a terra, ma non ha perso niente della sua imponenza.
Con altri tornanti tra faggi e abeti si raggiunge la cresta sommitale del Monte Zatta in corrispondenza della cima ovest (Monte Zatta di Ponente; 1355 m), dove si incontrano i segnavia “due linee rosse” e “quadrato rosso pieno” provenienti da Réppia e San Siro Foce. Si scende per un tratto sul bordo dei lastroni di arenaria che precipitano verso la Val Graveglia, poi si prosegue tra i boschi del versante nord, aggirando alcuni dossi della cresta. Si lascia a destra la breve deviazione che sale alla cima centrale (1371 m), sormontata da una croce in legno, e si continua sul sentiero segnalato. Superate due sellette una ripida salita guida sulla vetta principale del Monte Zatta (Monte Zatta di Levante; 1404 m).
Si scende ripidamente nel bosco fino alla selletta erbosa del Prato Pinello (1372 m). Qui si abbandona l’AVML per scendere a sinistra lungo il ripido sentierino con segnavia A10 rosso. Raggiunta una fonte, si taglia a sinistra, prima in dolce salita, poi in discesa man mano più ripida tra i faggi. Si incrocia un sentierino segnalato con strisce bianco-verdi, poi si attraversa un rio, si effettua un tornante e lo si riattraversa su una passerella in legno. Costeggiata una recinzione, si superano alcuni tratti aperti con bella vista sul Monte Penna e si raggiunge la strada sterrata proveniente dall’ex colonia Devoto. Si prosegue dritti lungo la rotabile e in breve ci si ricongiunge al percorso dell’andata.
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