Prato – San Martino di Struppa – Canate – Monte Lago – Monte Alpesisa

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1150 m circa
Dislivello in discesa: 250 m circa
Tempo: 3.45 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2014

Itinerario lungo ma molto interessante, che risale la selvaggia valle del Torrente Canate giungendo all’omonimo paese semi-abbandonato. Si risale poi allo spartiacque principale, e si raggiunge la panoramicissima vetta del Monte Alpesisa dopo avere scavalcato il Monte Lago. Questo itinerario può essere notevolmente abbreviato giungendo in automobile a San Martino di Struppa.

Accesso

a) Dalla stazione di Genova Brignole ci si porta in Viale Duca d’Aosta, dove si prende l’autobus 13. Si scende alla prima fermata di Prato, davanti alla chiesa (89 m).

Per raggiungere San Martino di Struppa, si deve invece scendere a Molassana, da cui si prende l’autobus n. 479.

b) In automobile, dal casello di Genova Est si risale la Val Bisagno fino a Struppa, dove si imbocca a sinistra la diramazione che sale a San Martino.

Itinerario

Fino all’incrocio con l’Alta Via dei Monti Liguri si segue il segnavia “cerchio rosso barrato”. Poco a valle rispetto alla chiesa di Prato si imbocca Via Benedetto da Porto; poco dopo la si abbandona per continuare dritti su una creusa mattonata che sale dritta tra le case. Si trascura una strada asfaltata, poi si gira a sinistra; quando la creusa diventa asfaltata si imbocca a destra salita inferiore San Cosimo di Struppa. Ad un bivio si va dritti, poi si incontra una strada asfaltata, da seguire verso destra fino ad un tornante. Qui si imbocca a destra una diramazione, ma dopo poche decine di metri la si abbandona per girare a sinistra una creusa mattonata (salita San Cosimo di Struppa), che sale con vari gradini prima tra gli alberi, poi tra le case, sbucando sulla strada asfaltata poco sotto alla chiesa di San Cosimo di Struppa (215 m).

La frazione di San Cosimo era sede di un ospitale, cioè un punto di ricovero per chi percorreva l’antica mulattiera che collegava la Val Bisagno alla Valle Scrivia attraverso la Gola di Sisa.

Si attraversa la strada, poi si sale per mulattiera accanto alla chiesa riprendendo la strada poco sopra. La si attraversa nuovamente e, tagliando dritti, si imbocca una stradina asfaltata che poco sopra si congiunge con la rotabile principale, che si riattraversa. Oltre una breve scalinata si imbocca a destra una creusa che sale in diagonale tra case ed orti. Seguendo salita San Martino di Struppa si attraversa la strada principale altre due volte, poi si sale più direttamente in diagonale fino alla chiesa di San Martino di Struppa (357 m).
Si imbocca salita Gave, una stradina asfaltata che, oltrepassata una fonte, presto giunge ad un bivio. Ignorando il segnavia “croce rossa“, si gira a destra in via Borgano, che taglia verso est con brevi saliscendi tra case isolate e boscaglia. Superato un gruppetto di case più compatto, la stradina svolta bruscamente a sinistra; la si abbandona imboccando una mulattiera acciottolata che, con una svolta, si porta ad una selletta erbosa (quota 410). Qui si trascura il segnavia “due rombi rossi pieni” che sale direttamente al Monte Alpesisa per proseguire lungo la mulattiera acciottolata segnalata dal cerchio rosso barrato. La mulattiera scende tra fasce abbandonate, poi piega a sinistra e si addentra nella valle del Torrente Canate.
Si taglia il versante occidentale della vallata con alcuni saliscendi, superando un primo rudere e attraversando alcune radure panoramiche. Sorpassati i due ruderi delle Case Tigui (420 m), la vallata si fa più selvaggia: il sentiero si riduce ad esile traccia, e prosegue con saliscendi anche ripidi, scavalcando alcuni costoni e attraversando numerosi rii che formano belle cascatelle. Ad un certo punto, compare alla vista il paese di Canate, posto su un costone pianeggiante nel centro del selvaggio vallone. Si attraversano altri valloncelli, poi si guada il Fosso Ronchi e, finalmente, si entra nel paese di Canate (544 m).

Il paese si trova su un piccolo terrazzo esposto a sud, che interrompe l’altrimenti ripidissima testata della valle del Torrente Canate. Il paese, raggiungibile solo con ardite mulattiere, è stato a lungo abbandonato (oggi conta ben un abitante, e vi prosperano oche e galline!); il suo isolamento ha fatto sì che fosse utilizzato come rifugio dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale, come testimonia una lapide posta in loco.

Subito dopo le prime case si trova un crocevia, dove si incontra il segnavia “cerchio rosso vuoto” proveniente da Cavassolo. Si gira a sinistra seguendo il cerchio rosso sbarrato, lungo un ripido sentierino che tende a perdersi tra le fasce abbandonate che sovrastano il paese. Seguendo attentamente i segnavia ci si inerpica faticosamente su un impervio versante tra alberi e arbusti; più in alto si esce allo scoperto e si raggiunge lo spartiacque principale appenninico in corrispondenza della selletta tra le due cime del Monte Lago (847 m). Trascurando l’Alta Via dei Monti Liguri, si gira a sinistra lungo la cresta spartiacque (segnavia: cerchio rosso vuoto), che precipita verso la valle di Canate con ripide scarpate di erba e rocce. Con un’erta salita si guadagna la vetta del Monte Lago (943 m).

Si scende per cresta senza segnavia, superando una successiva anticima, e si raggiunge una selletta (856 m). Si sale direttamente lungo il ripidissimo pendio erboso sovrastante, per poi sbucare improvvisamente sulla pianeggiante cresta sommitale del Monte Alpesisa (984 m), che si percorre fino alla vicina croce di vetta.

Scorcio di Canate
Scorcio di Canate (18 giugno 2014)
Panorama sul Lago di Val Noci dal Monte Lago
Panorama sul Lago di Val Noci dal Monte Lago (15 agosto 2017)
Salendo al Monte Alpesisa, con vista sui monti Lago (in primo piano) e Candelozzo
Salendo al Monte Alpesisa, con vista sui monti Lago (in primo piano) e Candelozzo (sfondo a destra; 15 agosto 2017)
Panorama dal Monte Alpesisa verso la Val Bisagno ed il mare
Panorama dal Monte Alpesisa verso la Val Bisagno ed il mare (17 maggio 2014)

Torna a: Nodo della Scoffera