Cavassolo – Canate – Monte Lago (Sentiero dei Mille Scalini)

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 850 m circa
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2016

La via più suggestiva per arrivare a Canate è forse l’antico percorso che vi saliva partendo da Cavassolo. Nel primo tratto la via seguiva il corso del Torrente Canate, poi, per raggiungere il paese, risaliva un ripidissimo sperone mediante un’interminabile scalinata. Lungo tutto il percorso si notano i segni dell’antica frequentazione della valle, oggi uno dei rami più selvaggi e solitari della Val Bisagno: la traccia di un acquedotto in disuso, i ruderi dei mulini lungo il torrente, le terrazze abbandonate appese in modo impressionante ai ripidissimi pendii intorno a Canate…
Il percorso da Cavassolo al Monte Lago faceva parte della rete sentieristica segnalata dalla FIE, prima di venire dismesso e abbandonato sul finire degli anni ’70. Di recente, grazie all’impegno di alcuni appassionati del Forum di Quotazero, il percorso è stato recuperato e risegnalato. Si tratta comunque di un sentiero un po’ impervio e malagevole, non sempre facilissimo da trovare, in ambiente assai severo. I numerosi guadi che si incontrano seguendo il Torrente Canate possono diventare parecchio difficoltosi in caso di piena.

Accesso

Con le corriere ATP (linea Genova-Torriglia) fino a Cavassolo (121 m).

È sconsigliabile raggiungere il paese di Cavassolo in automobile, in quanto le possibilità di parcheggio sono estremamente basse.

Itinerario

Subito a monte di Cavassolo, si imbocca la strada provinciale per Davagna e Capenardo, che attraversa con un ponte il Torrente Bisagno. Si effettua un tornante, poi, in corrispondenza della curva successiva, si abbandona la provinciale e si scende a sinistra, portandosi sul percorso dell’acquedotto storico della Val Bisagno. Si attraversa il Torrente Canate (o Concasca) su un grande ponte-canale, quindi si trovano gli edifici dei Mulini Nuovi (142 m), da cui ha inizio il segnavia “cerchio rosso vuoto” per il Monte Lago. Si gira a destra lungo salita Piloni, che costeggia gli edifici e presto si innesta nell’antica mulattiera pianeggiante di un acquedotto. La mulattiera si addentra nel solitario vallone del Torrente Canate, percorrendone il fianco destro idrografico. Bisogna prestare un minimo di attenzione alle numerose lastre scoperchiate e a brevi tratti un po’ esposti.
Si trascura una diramazione segnalata a sinistra e si attraversano alcuni piccoli rii mediante brevi ponticelli. Più avanti, nei pressi di una costruzione isolata, si abbandona l’antica mulattiera, che presto diventa impercorribile, per scendere brevemente a destra nella boscaglia. Si raggiunge così la stradina asfaltata che percorre il fondovalle, e la si rimonta verso sinistra attraversando il Torrente Canate. Si supera una sbarra sempre aperta e si passa accanto ad un canile, poi si giunge nei pressi di una centrale elettrica. Poco prima di arrivarci, si abbandona l’asfalto per scendere a sinistra alla confluenza tra i torrenti Arvigo e Canate (quota 180 circa). Si attraversa il Torrente Arvigo, che scende da destra, quindi ci si porta nel greto del Torrente Canate.

Prima di giungere sul Torrente Canate, se ci si tiene sulla destra, si trovano i ruderi di un edificio, probabilmente un mulino. Da qui prende origine l’antica mulattiera che sale al paese semi-diroccato di Arvigo. La mulattiera, nonostante sia abbandonata da tempo e un po’ infrascata, è ancora percorribile (con qualche difficoltà); superato Arvigo, prosegue alla volta del vicino paese di Marsiglia.

Si risale il Torrente Canate per alcune decine di metri, prima nell’alveo, poi lungo un sentierino sul lato sinistro idrografico. Presto lo si guada e si imbocca un’antica mulattiera che passa accanto ad un rudere. La mulattiera costeggia lungamente il corso d’acqua, transitando accanto ad una pietraia; per evitarne i tratti franati, i segnavia si riportano spesso nel greto del torrente. Più avanti, si guada il Fosso Barchi nei pressi dei pochi residui di un ponticello distrutto dalle piene. Giunti sulla sponda opposta, si piega a sinistra e si raggiunge l’imbocco del “Sentiero dei Mille Scalini” (quota 240 circa).
L’antico percorso si impenna immediatamente, risalendo un ripidissimo sperone boscoso, a cui, più in alto, sono letteralmente appese impressionanti fasce terrazzate. Man mano che si sale, il bosco si apre lasciando scorci panoramici. Tralasciata un’indicazione fuorviante sulla sinistra, si giunge ai piedi di un grande sperone di roccia calcarea, che il sentiero segnalato costeggia sulla destra. Si piega poi a sinistra, salendo direttamente per ripidissimi prati fino alle case semidiroccate di Canate (544 m), poste su un panoramico ripiano sospeso.

Il paese si trova su un piccolo terrazzo esposto a sud, che interrompe l’altrimenti ripidissima testata della valle del torrente omonimo. Il paese, raggiungibile solo con ardite mulattiere, è stato a lungo abbandonato (invece ad oggi conta ben un abitante, e vi prosperano oche e galline!); il suo isolamento ha fatto sì che fosse utilizzato come rifugio dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale, come testimonia una lapide posta in loco.

Attraversando il piccolo paese si incontra in breve il segnavia “cerchio rosso sbarrato”, proveniente da Prato. Dal centro del paese si gira a sinistra, lungo un ripido sentierino che tende a perdersi tra le fasce abbandonate che sovrastano il paese. Seguendo attentamente i segnavia ci si inerpica faticosamente su un impervio versante tra alberi e arbusti, poi si esce allo scoperto e, con un traverso a destra, si raggiunge una selletta sullo spartiacque principale, tra le due cime del Monte Lago (847 m). Trascurando l’Alta Via dei Monti Liguri e il cerchio rosso sbarrato, si gira a sinistra seguendo i cerchi rossi vuoti lungo lo spartiacque; esso precipita verso la valle di Canate con ripidi versanti di erba e rocce, mentre scende dolcemente coperto di boschi sul versante opposto. Il crestone è percorso da un sentierino che sale fino alla vetta del Monte Lago (943 m).

L'inizio del Sentiero dei Mille Scalini
L’inizio del Sentiero dei Mille Scalini (5 febbraio 2016)
Scorcio di Canate
Scorcio di Canate (5 febbraio 2016)
Sul crinale percorso dall'Alta Via dei Monti Liguri, con il Monte Lago (a destra) e il Monte Alpesisa
Sul crinale percorso dall’Alta Via dei Monti Liguri, con il Monte Lago (a destra) e il Monte Alpesisa (5 febbraio 2016)
Canate visto dal Monte Lago
Canate visto dal Monte Lago (15 agosto 2017)

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