Vignolo (Mezzánego) – Monte Cucco – Monte Ramaceto – Cappelletta del Ramaceto

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 1450 m circa
Dislivello in discesa: 180 m circa
Tempo: 4.30 – 5.15 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2017

Salita lunghissima che segue integralmente il contrafforte sud-est del Monte Ramaceto, spartiacque tra la Val Cicana e la Valle Sturla; si scavalca la curiosa cima del Monte Cucco, poi si raggiunge la cresta del Monte Ramaceto presso la sua estremità orientale. Per raggiungere la Cappelletta del Ramaceto, posta sulla panoramicissima cima sud-ovest della montagna, bisogna quindi seguirne tutta la lunga e ondulata cresta sommitale. È un percorso spettacolare in bilico tra la bellissima faggeta del versante nord e le pareti rocciose stratificate del versante sud.
Il percorso è mal segnalato (segnali vecchi e sbiaditi) e presenta alcuni tratti un po’ difficoltosi: tra il Monte Pezze e il Monte delle Groppe il sentierino è invaso da ogni sorta di arbusti spinosi e fastidiosi, quindi si consiglia di percorrerlo solo tra il tardo autunno e la primavera; infine, la salita al Monte Cucco si svolge per ripide roccette che richiedono un minimo di attenzione.

Accesso

a) In corriera fino a Mezzànego (linee ATP); si scende alla fermata presso il ponte che dà accesso alla frazione di Vignolo.
b) In automobile si esce al casello autostradale di Lavagna, quindi si rimonta la valle dell’Entella fino a Carasco. Si imbocca la Valle Sturla (ex-SS586 per Borzonasca) e, poco prima della frazione Prati di Mezzànego, si trova a sinistra lo stretto ponte che porta a Vignolo (73 m).

Itinerario

Fino al congiungimento con l’Alta Via dei Monti Liguri si segue il segnavia “croce rossa”. Dalla fermata della corriera si attraversa il ponte sul Torrente Sturla, quindi si prosegue dritti su una stradina asfaltata che poi piega a destra e porta al cimitero e alla chiesa di Vignolo (109 m). Subito prima della chiesa si svolta a sinistra lungo una mulattiera che sale lungo la massima pendenza, poi si congiunge con un’altra mulattiera che taglia in piano. Si traversa verso destra, doppiando un costone arrotondato, poi si sale a sinistra con alcune svolte tra ulivi e boscaglia andando ad incontrare una stradina asfaltata. Si segue la rotabile verso destra per poche decine di metri, quindi si riprende a sinistra la mulattiera segnalata che giunge ad un bivio. Salendo ancora a sinistra si ritorna su asfalto alle Case Massa (290 m).
Si rimonta quindi la stradina asfaltata per circa 400 metri, poi si nota sulla sinistra l’imbocco di un sentierino, segnalato da un poco evidente cartello in legno per il Monte Ramaceto. Il sentierino gira a destra e sale in diagonale nella boscaglia, passando accanto ad una casa isolata, poi scende brevemente e si congiunge con una strada sterrata. La sterrata sale con alcuni tornanti nel castagneto, quindi va a formare uno spiazzo presso alcuni maestosi castagni secolari (quota 550 circa); qui la si abbandona per girare a destra lungo una mulattiera sconnessa e malagevole, che sale decisamente fino allo spartiacque tra la Val Cicana e la Valle Sturla (quota 580).
Il sentiero segnalato rimonta ora il costone, arrotondato e abbastanza dolce, coperto da boscaglia e arbusti. Salendo lungamente, si va a scavalcare il poco marcato cocuzzolo del Monte Pezze (733 m), quindi si scende rapidamente ad una selletta dove si incontra una strada sterrata. Si segue la sterrata verso nord-ovest, aggirando una piccola gobba, poi, alla selletta successiva, la si abbandona per rimontare lo spartiacque. Poche decine di metri dopo inizia il tratto infrascato: il sentierino si inerpica tra felci e arbusti fino alla vetta del Monte Azzarino (771 m), dove sorgono due grandi tralicci.
Si scende un po’ più comodamente fino alla selletta successiva, che sul versante occidentale è caratterizzata da ameni terrazzamenti coltivati facenti capo alle sottostanti Case del Monte. Si riprende a salire lungo il costone (tratto particolarmente spinoso), poi si passa sotto ad un traliccio e si incontra un sentiero più marcato e pulito, proveniente da sinistra. Con percorso non più ostacolato dalle frasche si risale decisamente tra boscaglia e arbusti, poi si aggira la piccola cima del Monte delle Groppe traversando sull’erboso versante nord-est (bel panorama sul massiccio del Monte Aiona).
Con una breve discesa si giunge alla selletta che separa il Monte delle Groppe dal roccioso Monte Cucco (quota 900 circa), quindi si aggira sul lato sinistro un tratto di cresta rocciosa che precipita verso est con una parete stratificata verticale. Si ritorna quindi sul costone, che ora è parecchio ripido: il sentierino lo rimonta con brevi svolte tra gli arbusti ed elementari passaggi su roccette. Arrivati sulla cima del risalto si percorre un comodo tratto di cresta quasi pianeggiante, quindi si piega a destra e, con una breve salita, si arriva in vetta al Monte Cucco (1051 m; 2.45 – 3 ore da Vignolo), dove si trova una grande croce metallica.

Il Monte Cucco è la cima più importante del contrafforte sud-est del Ramaceto. È un cocuzzolo erboso dalla forma conica che verso l’alta Valle Sturla precipita con dirupi arenacei, mentre verso la Val Cicana scende più dolcemente con praterie e boschetti di pini. Può costituire benissimo una meta a sé stante: è uno splendido balcone panoramico sul mare, sulla Valle Sturla (con i monti Aiona e Penna) e sul maestoso versante sud del Monte Ramaceto.

Con una ripida e breve discesa tra erba e pini si raggiunge la selletta successiva (quota 988), poi si continua lungo il costone scavalcando una gobba. Lasciato a destra un sentiero segnalato con due quadrati rossi che scende a Belpiano, si supera un tratto più ripido tra stratificazioni arenacee affioranti, quindi si scavalcano due gobbe (Monte Fracucco su alcune carte; 1095 m). Si segue fedelmente la cresta, detta Costa di Licciurnin, al limite tra la faggeta del versante nord-est e le panoramiche praterie ed arbusteti del versante sud-ovest. Giunti al Fo de Driun (1165 m, grande faggio isolato) si lascia a sinistra il sentiero segnalato con un punto e una linea rossi che scende a Villagrande di Cichero.
Si rimonta un tratto più ripido, poi si continua abbastanza comodamente sul poco marcato sentierino che porta ad un intaglio (quota 1250 circa) all’inizio della lunga cresta sommitale del Monte Ramaceto. Qui si incontra l’AVML, proveniente dal Passo della Forcella. Si segue ora il lungo crestone in lieve salita, al limite tra la bellissima faggeta del versante padano e il dirupi arenacei del versante marittimo; si alternano tratti su sentiero e tratti dove si cammina sui lastroni di arenaria. Con una salita più ripida si va a raggiungere la cima più alta del Monte Ramaceto (1344 m), segnalata da un ometto di pietre, ma purtroppo coperta dagli alberi e quindi non panoramica.
Il sentiero ufficiale dell’AVML la evita sul versante marittimo con un tratto aereo, ma la si può comodamente scavalcare seguendo lo spartiacque boscoso. Dopo una ripida discesa tra rocce affioranti, si prosegue con dolci saliscendi, a tratti tra i faggi, a tratti sulla panoramica cresta, fino alla sella ai piedi dell’anticima sud-ovest della montagna. Con un’ultima breve salita, si raggiunge la Cappelletta del Ramaceto (1320 m), da cui si osserva un vastissimo panorama.

Le Case Massa e il Monte Zatta
Le Case Massa e il Monte Zatta (11 settembre 2017)
Il Monte Cucco visto dal Monte delle Groppe
Il Monte Cucco visto dal Monte delle Groppe (11 settembre 2017)
La croce del Monte Cucco
La croce del Monte Cucco (11 settembre 2017)
Pecorrendo la cresta del Monte Ramaceto
Pecorrendo la cresta del Monte Ramaceto (11 settembre 2017)
Scorcio della faggeta del Ramaceto
Scorcio della faggeta del Ramaceto (11 settembre 2017)
L'anticima sud-ovest del Ramaceto, sormontata dalla cappelletta
L’anticima sud-ovest del Ramaceto, sormontata dalla cappelletta (11 settembre 2017)

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