Pietra Ligure – Ranzi – Rifugio Pian delle Bosse – Monte Carmo

Caratteristiche

Difficoltà: E fino al Rifugio Pian delle Bosse, poi EE
Dislivello in salita: 1430 m circa
Dislivello in discesa: 40 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2017

Salita lunghissima, dal mare alla vetta del gigantesco Monte Carmo di Loano. La prima parte, fino al Rifugio Pian delle Bosse, si svolge in gran parte su stradette sterrate e comode mulattiere; è un percorso un po’ monotono, ma che non manca di regalare belle visuali sul mare e sulle valli circostanti. Dal rifugio ci si inerpica per la rocciosa e spettacolare cresta sud-est del Carmo; la parte più alta della cresta è piuttosto aerea, e ci sono alcuni passaggi di facile arrampicata, ma può essere evitata per un sentiero più comodo che passa dal piccolo Rifugio Amici del Carmo. In automobile è consigliabile arrivare fino a Ranzi piuttosto che partire da Pietra Ligure; in questo modo si tagliano 40-50 minuti di cammino.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Pietra Ligure.
b) In automobile si esce al casello di Pietra Ligure, alla rotonda si va a destra e si scende in paese. Incontrata l’Aurelia si svolta a sinistra e si è alla stazione ferroviaria di Pietra Ligure (3 m).
c) Per arrivare a Ranzi: si esce al casello di Pietra Ligure e alla rotonda si continua dritti. Ad un bivio si gira a sinistra e, passati sopra all’autostrada su un cavalcavia, si giunge a Ranzi. Presso il primo tornante, si imbocca a sinistra la stradina che si infila nella borgata di Santa Liberata e giunge al parcheggio da cui parte il sentiero segnalato (quota 167).

Itinerario

Si esce dalla stazione ferroviaria e si sbuca sulla via Aurelia, che si segue verso sinistra (sud-ovest) fino ad una rotonda. Qui si prende a destra viale Riviera, che sale dolcemente costeggiando il Rio Ranzi, poi lo attraversa. Il marciapiede termina presso l’indicazione per il Camping Pian dei Boschi; da qui si segue ancora la strada principale per alcune decine di metri, quindi si prende a sinistra via Pedro de Vincenzi. La stradina asfaltata sale dritta tra orti e villette isolate, quindi sbuca su un’altra stradina che taglia in orizzontale. Si va a destra per pochi metri, quindi si imbocca a sinistra via San Sebastiano, che sale ripida e supera l’autostrada su un cavalcavia.
Si gira a destra e si taglia in diagonale sotto alle case di Ranzi; poche decine di metri dopo, presso una poco marcata curva a destra, si imbocca a sinistra una rampa in cemento. La rampa si trasforma in mulattiera e, passando tra le case di Ranzi, ritorna su strada asfaltata. Si rimonta la rotabile verso sinistra fino ad un tornante; invece che seguire il tornante si va dritti entrando nella suggestiva borgata Caselle di Ranzi. Passata la pittoresca piazzetta dove sorge la chiesa di Santa Liberata, si giunge ad un parcheggio (quota 167; fin qui si può arrivare in automobile).

Ranzi è un suggestivo borgo ligure, appeso al ripido versante meridionale del Monte Pianosa. È diviso in tre borgate: Dransciù (Sant’Antonio), Dranzù (Santissima Concezione) e Caselle (Santa Liberata). Le tre borgate conservano i tipici carruggi, gli antichi lavatoi e le case a volta.

Presso l’entrata del parcheggio si diparte la mulattiera segnalata con un triangolo rosso pieno (“antica via del fieno”), segnavia che andrà seguito fino al Rifugio Pian delle Bosse. La mulattiera sale a tornanti nella macchia, passando accanto ad un serbatoio dell’acqua, poi si innesta in una traccia pianeggiante che va seguita verso sinistra; salendo con altri tornanti si raggiunge un bivio dove si sale ripidamente a destra, quindi si sbuca su una stradetta sterrata che va seguita quasi in piano verso destra. La panoramica traccia si va a congiungere ad una strada sterrata più ampia, che si segue verso sinistra tra macchia arbustiva e boscaglia.
Tagliando in lieve salita sul versante sud del Monte Pianosa si raggiunge un crocevia di sterrate (quota 376) dove si trova una panca; qui sono indicati numerosi percorsi MTB. Si va a destra (“Gabry trail”) e si scavalca la selletta che dà accesso al versante che si affaccia su Giusténice. La stradina scende brevemente, incontra un’altra rotabile proveniente da destra e taglia quasi in piano fino ad una selletta. Poco più avanti il segnavia si stacca a sinistra; si imbocca una buona mulattiera che aggira la gobba successiva sul lato della Val Nimbalto, con bella vista sui monti Carmo e Ravinét. Ritornati sulla sterrata, la si segue verso sinistra salendo con due tornanti, quindi si giunge ad un bivio (quota 409).

La diramazione di sinistra (segnavia: croce rossa) guida in poche decine di metri su un panoramico costone dove si trova un cippo degli alpini. Proseguendo lungo la stradetta per ancora un centinaio di metri si giunge alla Chiesa di San Martino (411 m), situata presso un crocevia di antichissime mulattiere.

Si continua dritti lungo la sterrata principale, che taglia in piano sul lato di Giusténice, quindi ritorna sul versante del Nimbalto e lascia a sinistra una diramazione che scende. In breve si ritorna sul crinale, presso un bivio; si imbocca a sinistra una mulattiera pianeggiante che conduce in breve al Cabanùn (420 m).

Si tratta di una suggestiva costruzione a pianta circolare, che ricorda un nuraghe sardo. Analogamente alle “baracche de pria” che si trovano nel genovesato e alle “caselle” delle Alpi Liguri, si tratta di un riparo per falciatori. Veniva utilizzato dagli abitanti di Ranzi che, fino al secondo dopoguerra, si recavano sul Monte Carmo durante la stagione del taglio del fieno.

Giunti ad un bivio si va a destra, poi si gira nuovamente a sinistra e si sale in diagonale nel bosco fino ad un crocevia di stradette sterrate (quota 536). Si va a destra per pochi metri, quindi si imbocca la strada sterrata sulla sinistra, che sale nel bosco con alcuni tornanti fino ad incontrare un’altra strada sterrata proveniente da Castagnabanca. Si continua in salita nel bosco con numerosi tornanti (alcuni si possono tagliare mediante scorciatoie); a tratti gli alberi si aprono per lasciare spazio a piccole radure o a macchie di arbusti. Presso un tornante si incontra il Sentiero Terre Alte, proveniente dal Rifugio Cascina Porro, e si piega a sinistra salendo in diagonale fino ad una radura. Tagliando quasi in piano si attraversa una valletta e si raggiunge il Rifugio Pian delle Bosse (835 m); qui si incontra il segnavia “due quadrati rossi pieni” proveniente da Verzi.

Di proprietà del CAI di Loano, il rifugio conta di 50 posti letto ed offre servizio di alberghetto quasi tutto l’anno. Nei periodi di chiusura rimane comunque aperto un locale con 6 ulteriori posti letto. Nei pressi del rifugio si trovano tavoli e panche per il picnic e una fresca fontana.

Sul retro del rifugio si ritrova il sentiero segnalato: si procede per un breve tratto lungo la mulattiera per il Giogo di Giusténice, fino al bivio dove si lascia a destra il segnavia “triangolo rosso pieno” e si gira a sinistra seguendo i due quadrati rossi. Il sentiero taglia in diagonale un ripido versante tra boschetti e radure, poi si porta all’inizio del costolone sud-ovest del Monte Carmo, che si rimonta in ripida salita, evitandone i tratti più impervi sul versante sinistro.

Variante consigliata per chi soffre di vertigini: presso una selletta si diparte a sinistra un evidente sentiero non segnalato, che taglia senza difficoltà fino al piccolo Rifugio Amici del Carmo (1286 m). Qui, piegando a destra, si sale in breve alla sella tra la vetta del Carmo e l’anticima sud-est, dove ci si ricongiunge col percorso principale.

Più in alto il costone si fa roccioso e sottile, e i segnavia portano a rimontarne il filo, obbligando a mettere le mani per terra e a prestare attenzione ai passaggi esposti. Con percorso aereo ed estremamente panoramico si raggiunge infine l’ampia anticima sud-est del Monte Carmo (1328 m), dove si trovano i resti dell’arrivo di una teleferica. Con una breve discesa si raggiunge un’ampia sella dove si trova un crocevia; si lascia a sinistra il sentiero che scende al vicino Rifugio Amici del Carmo e, continuando dritti, si sale ripidi tra erba, rocce, arbusti e radi faggi fino alla grande croce di vetta del Monte Carmo (1389 m).

Panorama verso Borghetto Santo Spirito, il Monte Croce e il mare
Panorama verso Borghetto Santo Spirito, il Monte Croce e il mare (21 settembre 2017)
Il Cabanun
Il Cabanun (21 settembre 2017)
Bella radura nei pressi del Rifugio Pian delle Bosse
Bella radura nei pressi del Rifugio Pian delle Bosse (21 settembre 2017)
Panorama dalla cresta sud-est del Carmo verso il Bric Aguzzo
Panorama dalla cresta sud-est del Carmo verso il Bric Aguzzo (21 settembre 2017)
Il Rifugio Amici del Carmo visto dall'anticima
Il Rifugio Amici del Carmo visto dall’anticima (21 settembre 2017)

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