Villagrande (Cichero) – Passo del Dente – Monte Ramaceto – Villagrande (Cichero)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 980 m circa
Tempo: 5.30 – 6.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2019
L’anello a partire da Villagrande di Cichero è uno dei percorsi più belli per salire in vetta al Monte Ramaceto; sicuramente è quello che meglio di tutti permette di ammirare il maestoso versante sud della montagna, caratterizzato da un vasto anfiteatro di ripide rocce stratificate. La salita si svolge sul costone occidentale; il sentiero segnalato aggira l’asperità rocciosa del Dente del Ramaceto, ma gli escursionisti esperti lo possono scavalcare con percorso più diretto e impervio. Giunti alla Cappelletta del Ramaceto, si percorre la lunga cresta sommitale del monte, in bilico tra le faggete del versante nord e il roccioso versante sud. Infine, un sentiero segnalato riporta a Villagrande passando alla base del grande anfiteatro.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Lavagna e si seguono le indicazioni per Borzonasca e Santo Stefano d’Àveto. Giunti a Carasco si imbocca la SS586 che si addentra in Valle Sturla, ma poi la si abbandona per girare a sinistra lungo la stradina che risale la Val Cicana. Superata la Chiesa di Cichero, si giunge a Villagrande (510 m); si gira a destra e si parcheggia nel piazzale in centro paese.
La Val Cicana è un’appartata diramazione della Valle Sturla, racchiusa tra il versante sud-est del Monte Ramaceto e i suoi lunghi contrafforti secondari. Per via di queste caratteristiche, ospitò un nutrito numero di partigiani, e diede anche il nome ad una delle più note divisioni partigiane (divisione Garibaldi “Cichero”). Tra il 16 e il 19 luglio 1944 in Val Cicana si svolse un rastrellamento nazifascista, che portò alla fucilazione di sette partigiani.
Itinerario
Sulla destra rispetto alla chiesetta di Villagrande si diparte una viuzza, che sale brevemente e raggiunge una stradina asfaltata (segnavia: due linee verticali rosse). La si attraversa e si imbocca un viottolo che taglia in piano tra le case; dopo pochi metri si devia a destra e si esce dal nucleo principale del paese, raggiungendo in breve un gruppetto di case isolate. Presso un piazzaletto si gira a sinistra e poi a destra, lungo una pista che contorna una casa; si giunge quindi ai piedi di un muro, dove si svolta ancora a sinistra.
Dopo pochi metri, si diparte a destra una bella mulattiera scalinata, che si imbocca in salita; dopo un tratto in piano verso est per aggirare una terrazza, si piega a sinistra e si riprende a salire, tra campi coltivati e boschetti. La bellissima mulattiera giunge infine presso una casetta in pietra, e poco dopo confluisce in una stradetta sterrata; la pista sale in breve alle case e alle stalle di Costera (648 m). Attraversata la località, si giunge su una stradina asfaltata.
Il percorso segnalato attraversa la stradina asfaltata e poi risale le sovrastanti terrazze, infrascandosi non poco. A monte del tratto infrascato, attraversa una stradina asfaltata e sale ancora fino alla Casa Perpetua (802 m). Da qui, seguendo un sentiero che sale a tornanti, ci si inerpica per il ripido impluvio tra il Dente e il Monte Ramaceto, raggiungendo infine la selletta che li separa (1070 m) e ricongiungendosi al percorso qui descritto. Ad eccezione del tratto infrascato, rappresenta una variante di percorso più diretta.
Si segue a sinistra la stradina asfaltata, che sale con un ampio tornante. Presso i primi edifici dell’agriturismo “o Cason”, si nota sulla sinistra l’imbocco del sentiero segnalato con un punto e una linea rossi (cartello in legno per “Passo del Dente”). Il sentiero sale in diagonale in un bel castagneto, posto ai piedi delle balze rocciose del Dente, poi esce dal bosco e taglia tra gli arbusti. Dopo un lungo tratto a mezza costa, si incontra un sentiero più importante, segnalato con due punti rossi e proveniente dal Passo di Romaggi. Si piega bruscamente a destra (in direzione opposta a quella seguita fino ad ora) e si sale dolcemente fino al Passo del Dente (900 m); qui si incontra il segnavia “quadrato rosso vuoto“, proveniente da Pian dei Ratti.
Il Passo del Dente è un intaglio che divide il Monte Mignano dal Dente e dall’anticima sud-ovest del Monte Ramaceto. Il percorso proveniente dal Passo di Romaggi è parte di un’antichissima via del sale, nominata “via di Piacenza”; essa saliva da San Colombano Certenoli, arrivava in Val d’Àveto mediante il Passo Ventarola Sud, poi proseguiva verso il piacentino. Alcuni tratti lastricati della vecchia mulattiera si conservano nel tratto tra il Passo del Dente e il Passo Ventarola Sud.
Da qui, gli escursionisti esperti possono salire direttamente per la cresta rocciosa del Dente del Ramaceto, ritrovando il percorso segnalato presso la sella di quota 1070.
Seguendo il sentiero segnalato ci si porta sul versante ovest della cresta, passando ai piedi di un enorme lastrone inclinato di arenaria ed entrando in un bosco di querce. Con brevi saliscendi il sentiero, che a tratti conserva l’antico fondo lastronato, aggira ad ovest il Dente del Ramaceto; superate alcune piccole vallette, fino a raggiungere un bivio in località Pian dei Baci (922 m). Si abbandona la mulattiera principale che taglia verso il Passo Ventarola Sud e si imbocca a destra un sentierino (ometti di pietre) che si inerpica prima tra gli alberi, poi all’aperto fino a raggiungere nuovamente la cresta in corrispondenza della selletta a monte del Dente del Ramaceto (quota 1070); qui si incontra il segnavia “due linee rosse” proveniente dalla Casa Perpetua.
Il sentiero ora rimonta il panoramico costolone, in gran parte erboso, con percorso non sempre evidente per aggirare i pochi tratti rocciosi. Oltre un tratto meno ripido ed erboso si arriva ai piedi della piramide sommitale, che si risale direttamente per facili rocce fino alla Cappelletta del Ramaceto, posta sulla cima sud-ovest della montagna (1320 m; 2.30 – 3 ore da Villagrande).
Si gira a destra e si segue l’Alta Via dei Monti Liguri in direzione nord-est, percorrendo il bellissimo crinale sommitale della montagna; verso nord esso scende dolcemente, coperto da una splendida faggeta, mentre verso sud precipita con balze rocciose sulla Val Cicana. Scavalcati alcuni dossi, una salita più ripida tra roccioni affioranti porta alla vera cima del Monte Ramaceto (1344 m); l’AVML la evita sul versante marittimo, ma la si può scavalcare con una brevissima deviazione.
Il sentiero segnalato prosegue lungo il costone, che si abbassa gradualmente, con caratteristici passaggi incisi tra i potenti strati di arenaria. Presso un intaglio (quota 1250 circa) si lascia a sinistra l’AVML e si continua a destra seguendo il segnavia “croce rossa”. Dopo un tratto in piano, il sentiero si abbassa ripidamente lungo lo spartiacque tra Sturla e Cicana. Giunti su un ripiano in parte prativo (località Fo de Driun; 1165 m), sul tronco di un grande faggio isolato si vede il primo segnavia “punto e linea rossi”, che indica la deviazione per Villagrande.
Si abbandona quindi la croce rossa, diretta a Mezzànego, e si imbocca a destra questo sentiero, che taglia in piano sul versante meridionale del Ramaceto. Giunti su un dosso, si gira a sinistra e si scende ripidamente per un costoncino, lungo un sentiero sassoso; si piega poi nuovamente a destra e si taglia con brevi saliscendi, attraversando alcuni ruscelli. Il sentiero poi si abbassa per un blando costone di arbusti e detriti, passando accanto ad una postazione di vedetta in legno. Sorpassando una recinzione si giunge ad un’area picnic (quota 849); qui si imbocca una strada sterrata, poi asfaltata che scende dolcemente verso sud-ovest.
Dopo alcune centinaia di metri, in corrispondenza di una curva secca verso sinistra in una zona di ampi pendii erbosi terrazzati, si nota sulla sinistra il segnavia “due linee rosse”. Lo si trascura e si prosegue su asfalto per ancora qualche decina di metri, fino alla successiva ampia curva. Si abbandona la strada e, superata una recinzione, ci si abbassa a sinistra per ampie terrazze erbose; seguendo più o meno la direzione sud-est, che corrisponde a grandi linee con il dorso dell’ampio costone su cui ci troviamo, si va ad intercettare una pista sterrata assai sconnessa.
Questo tratto fuori sentiero serve per evitare il percorso delle due linee rosse: il segnavia si tiene poco più a est rispetto a dove ci troviamo, ma segue un tracciato contorto, poco evidente, mal segnalato e molto infrascato.
Si segue la pista sterrata in discesa, attraversando un boschetto, quindi si giunge alle case di Costera. Da qui si ritorna a Villagrande seguendo il percorso dell’andata.
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