San Benedetto – Sella del Casao – Codeglia – San Benedetto (Anello del Monte Bermego)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 370 m circa. Variante “b”: 400 m circa
Tempo: 3 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Febbraio 2021
Si tratta di un piacevole percorso ad anello lungo buone mulattiere per folti boschi, intorno al cupolone del Monte Bermego. Lungo il percorso si visitano alcuni graziosi paesini e si possono osservare interessanti fenomeni carsici. Grazie alla fitta rete di sentieri segnalati, sono possibili numerose varianti: il percorso più breve prevederebbe la partenza da Quarática o da Codeglia, che però è poco logica per visitare tutti i punti d’interesse della zona. Qui si descrive un anello con partenza da San Benedetto: la variante “a”, più breve, taglia fuori il paese di Quarática; la variante “b” invece permette di visitarlo effettuando un giro più lungo. È consigliabile anche la deviazione a Castè e alla sua grotta, per la cui visita servono casco e torcia frontale.
Accesso
a) Da La Spezia si segue la via Aurelia (SS1) in direzione di Riccò del Golfo. Superata una galleria, si lascia a destra la deviazione per Beverino e si giunge a San Benedetto. Sulla sinistra si trova un parcheggio.
b) Usciti dall’autostrada a Brugnato, ci si porta a Borghetto di Vara e si prosegue lungo la SS1 in direzione di La Spezia. Sempre seguendo la statale, si sorpassano Padivarma, Riccò del Golfo e Caresana, quindi si sale a San Benedetto. Lasciata a destra la deviazione per Quarática, si prosegue lungo la statale per altri 350 m, trovando quindi un parcheggio sulla destra (206 m).
Itinerario
Dal parcheggio, si segue la via Aurelia (SS1) in direzione ponente per una cinquantina di metri, quindi si prende a sinistra la stretta via Antonio Gramsci (bandierina bianco-rossa CAI sul muretto subito prima della deviazione). Giunti ad un bivio si segue la diramazione di destra, che sale ripidamente tra case sparse. Dopo circa 200 metri si incontra un altro bivio (quota 242) dove si hanno due possibilità:
a) Il percorso più breve (segnavia 502) prosegue dritto in salita. Dopo alcune decine di metri, presso le prime case della frazione Pozzo, si svolta a destra su un viottolo cementato, quindi si sbuca su un’altra stradina asfaltata che si segue verso sinistra in salita. Giunti ad un tornante, si abbandona la rotabile per prendere a destra una bella mulattiera che entra nel bosco. Si passa poco sotto ad una casa, quindi si sale in diagonale tra gli alberi fino ad un crocevia (quota 370 circa) dove si incontrano i sentieri segnalati provenienti da Porcale e da Quarática.
b) Si devia a destra (segnavia 505) lungo una stradina pianeggiante che passa accanto ad una cappelletta. Subito oltre si imbocca a destra la vecchia mulattiera per Quarática, che taglia in lievissima salita nel bosco. Si attraversa il Torrente Cámpora (in genere secco) su un ponte, quindi si incontra la strada asfaltata che collega San Benedetto a Quarática. La si segue verso sinistra per pochi metri, quindi si riprende la vecchia mulattiera scalinata che sale con vari tornanti nella boscaglia.
Si incrocia di nuovo la strada asfaltata, quindi si prosegue lungo un viottolo tra terrazze coltivate ad ulivo. Poco più avanti si raggiunge la prima borgata di Quarática (340 m circa); attraversando il gruppo di case, si lascia a destra il segnavia 563 e si continua a sinistra lungo il viottolo principale. Passando per suggestivi archivolti, si attraversa la seconda borgata e si giunge ad un bivio all’inizio della terza; si va a destra e in breve si sale alla piazza della chiesa di Quarática (373 m).
Il suggestivo paese di Quarática è suddiviso in tre borgate, che si sviluppano a poca distanza l’una dall’altra, sul lato sinistro idrografico del vallone del Fosso Crocetta. Poco sotto al paese, nei pressi dell’alveo secco del torrente, si apre la Caverna di Quarática, una delle principali cavità carsiche dello spezzino: esplorata per circa 360 m, la sua visita è riservata solamente a speleologi esperti.
Si imbocca la stradina asfaltata di accesso alla piazza e si scende effettuando un tornante. Subito oltre, sulla destra, si nota l’imbocco di un sentiero scalinato (freccia e pannello esplicativo), che scende velocemente fino all’alveo secco del Fosso di Quarática e lo attraversa. Costeggiando un muro a secco, si sorpassa un breve tratto franato per mezzo di una passerella in legno molto rovinata (attenzione!), quindi si scende ripidamente a guadare il Fosso Crocetta, in genere secco. Si gira a sinistra, ora su sentiero molto comodo, e si sale dolcemente fino ad un crocevia (quota 370 circa), dove si ritrova la mulattiera della variante “a”.
Si prosegue in salita lungo la mulattiera principale (segnavia 502) che sale dolcemente in diagonale nella boscaglia. Più avanti si piega a sinistra e, con pendenza più sostenuta, si effettuano alcuni tornanti, passando accanto una cava abbandonata (quota 500 circa).
Sul fianco occidentale del Monte Bermego veniva estratto il “Rosso Ammonitico”, una varietà di calcare dal caratteristico colore rosso, ricca di fossili di ammoniti. Il fronte di cava conserva ancora una certa imponenza, anche se tutta l’area è irrimediabilmente invasa da rovi e cespugli. La mulattiera percorsa fino a qui era nota anche come “via dei marmi”, poiché veniva percorsa per trasportare il materiale lapideo a valle.
Si curva a destra e si supera una baracca in lamiera, quindi si continua in dolce salita in un castagneto. Giunti ad un bivio, si abbandona la mulattiera principale, diretta a Tigliola e a Manarola, per piegare bruscamente a sinistra (segnavia 567). In pochi passi si è alla Sella del Casao (559 m).
Sulla sinistra ha origine la deviazione che porta alla vetta del Monte Bermego. Il sentiero segnalato (sempre segnavia 567) taglia sul lato sinistro del contrafforte, contornando dall’alto un canalone franato e superando alcuni tronchi caduti. Con una breve salita si giunge ad un bivio: entrambe le diramazioni portano alla vetta del Monte Bermego, tuttavia quella di destra (con indicazione per “dolina”) diventa presto impercorribile a causa dei rovi e dei tronchi caduti. Si prende quindi la diramazione di sinistra, all’inizio poco invitante: attraversata una macchia di rovi e superato alla meglio un grosso tronco caduto, il sentiero torna pulito.
Procedendo in dolce salita sull’ampio dorso boscoso, si passa sotto ad un elettrodotto e si giunge ad una selletta poco marcata. Si piega a sinistra e, salendo tra rocce, arbusti e alberi, si raggiunge la croce di vetta del Monte Bermego (o Due Fratelli; 662 m; 15 – 25 minuti dalla Sella del Casao). La cima è completamente coperta dalla boscaglia e non offre panorama. Allo stato attuale (febbraio 2021) il percorso è di difficoltà EE; se venisse pulito e liberato dal tronco caduto nei pressi del bivio, diventerebbe E.
Lasciando a sinistra la deviazione per il Monte Bermego, si attraversa la sella e si prosegue dritti lungo il sentiero per Codeglia. Dapprima si taglia in dolce discesa nel castagneto, poi si perde rapidamente quota con alcuni ripidi tornanti. Superato un breve tratto scalinato, si giunge ad una casetta isolata dove il viottolo diventa cementato. Si attraversa un impluvio e, lasciata a destra una diramazione, si entra nel bellissimo borgo di Codeglia. Passati sotto ad un archivolto, si sbuca sulla stradina asfaltata immediatamente a valle del paese (430 m).
Codeglia è un borgo medievale, appeso ad un ripido pendio boscoso alla testata del vallone omonimo. Dopo decenni di abbandono, è stato completamente ristrutturato e trasformato in un curioso “hotel diffuso”, ottimo punto di appoggio per la fitta rete sentieristica tra Riccò del Golfo e le Cinque Terre.
Si percorre la strada verso sinistra per pochi metri, quindi si nota sulla destra (lato valle) l’imbocco del sentiero segnalato con indicazioni per Carpena e Castè (segnavia 566). In breve si giunge sul fondo di un valloncello varcato da un ponticello pericolante: bisogna quindi scendere a sinistra e guadare, con percorso scomodo tra arbusti invadenti. Subito oltre il sentiero si fa più agevole, e scende nel bosco passando accanto ad un rudere e ad un’area picnic. Passato un secondo ponticello, si taglia tra alberi e rocce affioranti fino ad un bivio.
La diramazione di destra taglia in dolce salita fino al bellissimo paese di Castè (346 m; 10 minuti dal bivio), diviso in due piccole borgate. Ai piedi delle case della borgata superiore si apre la Grotta di Castè, molto breve e visitabile da escursionisti esperti attrezzati con casco e torcia frontale.
Si va a sinistra, riattraversando il Fosso di Codeglia su un ponte, poi si sale dolcemente (tratti infrascati) fino a ritrovare la strada asfaltata. La si segue verso destra in discesa, con bei panorami sulle Alpi Apuane, passando accanto alle case di Porcale Inferiore (286 m). Si continua su asfalto e si giunge ad un bivio dove si va a sinistra, scendendo dolcemente tra case isolate e boscaglia. Dopo circa 1 km si costeggiano alcuni campi sportivi; qui si abbandona la strada principale, che gira a destra, e si prosegue dritti lungo una diramazione più stretta. Con una breve salita si entra nell’abitato di San Benedetto e, poco più avanti, si incontra via Gramsci, già percorsa all’andata. Si scende a destra e si ritorna sull’Aurelia; si gira ancora a destra e in pochi minuti si ritorna al parcheggio.
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