Alassio – Punta di Vegliasco – Vegliasco – Alassio
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 600 m circa
Tempo: 3.20 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Febbraio 2024
Vari sentieri salgono dalla cittadina di Alassio al crinale retrostante, che culmina con la Punta di Vegliasco. Qui si propone un percorso ad anello breve e diretto, che si svolge per lo più lungo antiche mulattiere. In salita si segue la via più breve, lungo la massima pendenza, tra la stazione ferroviaria e la Punta di Vegliasco; in discesa invece si effettua un giro più ampio passando per le frazioni di Vegliasco e Madonna delle Grazie.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviaria di Alassio (12 m).
Itinerario
Usciti dalla stazione si gira a destra e, tramite via Enrico Robutti che entra in un sottopasso, si giunge sul lato a monte della ferrovia. Si piega ancora a destra in via Adelasia, che sale dolcemente fiancheggiando il muraglione ferroviario. Quando la strada piega a sinistra, si prosegue ancora dritti per qualche metro, quindi si prende a sinistra via Cardellino: qui si trovano cartelli escursionistici (per Monte Pisciavino), e ha inizio il segnavia “cerchio rosso barrato” che andrà seguito fino alla vetta.
Si rimonta via Cardellino, passando sotto all’ex chiesa anglicana, e si giunge ad un bivio in corrispondenza di uno slargo. Qui si svolta a destra, ma subito dopo si imbocca a sinistra una creusa mattonata (“strada pedonale Regione Palazzo”) che si innalza tra le villette, chiusa fra alti muri. Ad un bivio si lascia a destra una diramazione pianeggiante e si va a sinistra salendo alcuni gradini. Girando ulteriormente a sinistra e poi, poco dopo, a destra, ci si innesta su un ripido costone, che si rimonta direttamente.
La mulattiera procede lungo la massima pendenza, oltrepassando le ultime villette, poi continua tra terrazze prevalentemente coltivate ad ulivo. Si trascura un sentiero di raccordo a sinistra e si prosegue lungo il filo del crinale, con alcuni tratti ripidi. A quota 292 si incontra una grossa casa isolata in rovina. Poco più avanti, il sentiero spiana e raggiunge la villetta in località Palazzo (319 m). Si continua dritti lungo una stradina asfaltata che sale dolcemente lungo il costone, poi si innesta nella più larga rotabile che collega Cavia a Vegliasco (quota 340).
Si segue la strada asfaltata verso sinistra per alcune decine di metri, poi si riprende a destra il sentiero segnalato, indicato da una palina in legno. Il sentiero sale ripido tra i fitti arbusti, tenendosi nei pressi del crinale, con alcuni tratti rovinati dall’erosione. Contornato a sinistra un dosso, si guadagna un ripiano dove corre una strada sterrata. Si segue brevemente la sterrata verso destra, quindi, al bivio successivo (478 m), si riprende a sinistra il sentiero.
La traccia, spesso invasa dalle acque ruscellanti, sale per il dolce versante sud-est della Punta di Vegliasco, tra fitti arbusti e boscaglia. In ultimo si gira a destra e si guadagna il contrafforte est della montagna, dove si incontra il sentiero proveniente dal Monte Bignone. Si svolta a sinistra e, rimontando l’ultimo tratto dell’ampio crinale, si sale in cima alla Punta di Vegliasco (o Monte Pisciavino; 596 m; 1.40-2 ore da Alassio).
Si percorre il dorso sommitale quasi pianeggiante verso sinistra. Dopo una cinquantina di metri si trova sulla sinistra un ampio prato da cui il panorama si apre sul mare. Poco più avanti, a fianco di un ripetitore, si abbandona la pista per imboccare a destra un marcato sentiero che si abbassa verso est. Si scende ripidamente nel bosco, fino ad incontrare l’ampia mulattiera segnalata con due cerchi rossi pieni (quota 530 circa). La si segue verso sinistra, attraversando una sella erbosa, poi tagliando in diagonale sul versante marittimo, con bella vista sull’antistante Madonna della Guardia.
Ritornati sul crinale, si scende nel bosco fino alla Sella di Caso (485 m), dove si trova un crocevia. Si abbandona il percorso di crinale, diretto alla Madonna della Guardia, per svoltare a sinistra (indicazioni per Vegliasco, segnavia: due rombi rossi pieni). La mulattiera acciottolata scende brevemente e incontra la strada asfaltata che collega Vegliasco alla Madonna della Guardia. La si attraversa e si riprende la mulattiera, che scende con alcune svolte, poi traversa quasi in piano. Superati alcuni tratti fiancheggiati da bei muretti a secco, una breve discesa porta al piccolo centro di Vegliasco (385 m).
Ad un bivio tra le case si va a destra. Si scende brevemente, si attraversa una strada asfaltata, poi si segue il breve sentiero che sale alla Torre di Vegliasco (391 m).
La torre di Vegliasco è situata sul culmine di un costone panoramico, da cui si vedono Alassio, Laigueglia e Capo Mele. È stata probabilmente costruita intorno al XV secolo dai genovesi con funzioni di avvistamento. Secondo la tradizione, però, risalirebbe almeno al X secolo: di proprietà del marchese Aleramo del Monferrato, avrebbe accolto Adelasia, sua amante e figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia.
Si prosegue in discesa sul costone lungo un sentiero sassoso, tra arbusti e radi pini. Ritrovata la strada asfaltata, la si segue verso sinistra in dolce discesa. Si effettua un tornante, poi si passa sotto ad una balza rocciosa. Alla curva successiva, si imbocca a sinistra un sentiero che permette di tagliare un altro tornante. Si segue quindi l’asfalto verso sinistra per circa mezzo chilometro. Oltrepassato un gruppetto di case in rovina (località Palazzina; 315 m), si lascia la rotabile per riprendere a destra la mulattiera che si abbassa lungo un ripido crinale.
Procedendo tra villette isolate, si incontra una stradina asfaltata. La si attraversa e si riprende subito dopo la mulattiera. Si trova immediatamente un bivio, dove si abbandona la traccia principale per svoltare a destra (indicazione “strada pedonale Alassio”, sempre segnavia “due rombi rossi pieni”).
Anche proseguendo dritti si arriva ad Alassio (segnavia: cerchio rosso vuoto). Questa variante è più diretta, ma è meno interessante in quanto evita il piccolo borgo della Madonna delle Grazie.
La mulattiera scende in diagonale verso destra tra folti arbusti e terrazzamenti. Più in basso si ritrova la stradina asfaltata e la si segue in discesa per alcune decine di metri. Quando la rotabile gira a sinistra, si prosegue dritti lungo una pista. Dopo pochi metri la pista termina: si piega a destra e poi subito a sinistra lungo la vecchia mulattiera. Ci si innesta su una strada asfaltata che scende ripida lungo un costone tra case sparse. In corrispondenza di un tratto pianeggiante (quota 98), si lascia a destra la strada principale: si prosegue dritti sul costone pianeggiante e in breve si giunge alla chiesa della Madonna delle Grazie (101 m).
La chiesa della Madonna delle Grazie risale al 1266, anche se poi è stata rimaneggiata a varie riprese in periodi successivi. La facciata riporta la data del 1931. A fianco della chiesa si trova la piccola borgata omonima, che sorge sul costone dove si trovava l’originario castello di Alassio.
Attraversato il piazzale, si imbocca a sinistra il viottolo che attraversa la graziosa borgata della Madonna delle Grazie. Si prosegue poi in discesa lungo una creusa chiusa tra alti muri, che poi incrocia una strada. Continuando dritti, si passa accanto ad un’edicola sacra, quindi si scende tra le case. Ad un bivio si va a sinistra, e, con un ultimo tratto mattonato, ci si congiunge con via Michelangelo. Seguendo la strada verso sinistra, si giunge in breve sul lato a monte della ferrovia e, sfruttando il sottopasso di via Robutti, si ritorna alla stazione ferroviaria di Alassio (1.40-2 ore dalla Punta di Vegliasco).
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