Colle San Bernardo di Mendática – Cima Garlenda – Monte Frontè

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1000 m circa
Tempo: 5 – 6 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Maggio 2020

Classico percorso ad anello lungo l’Alta Via dei Monti Liguri. La salita si svolge lungo la displuviale alpina, che offre vastissimi panorami; la discesa invece si snoda sul versante orientale, affacciato sulla Valle Arroscia.

Accesso

a) Usciti al casello autostradale di Albenga, si seguono le indicazioni per Garessio, poi si svolta a sinistra imboccando la superstrada per Alassio. Dopo alcune gallerie si prende l’uscita per Pieve di Teco e si rimonta tutta la Valle Arroscia fino al Colle di Nava. Poco oltre il valico si devia a sinistra lungo la diramazione che guida al Colle San Bernardo di Mendática.
b) Si esce dall’autostrada a Ceva e si rimonta tutta la Val Tànaro fino a Ponte Nava. Si prosegue a sinistra verso il Colle di Nava ma, prima di giungervi, si svolta a destra seguendo la diramazione che porta al Colle San Bernardo di Mendática (1262 m).

Si tratta di un’ampia sella posta sullo spartiacque principale alpino, tra la Cima Garlenda e le modeste cime del gruppo dei Prati di Cosio. Sul valico si trovano alcune villette, una piccola chiesa e un albergo-ristorante, posto tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.

Salita

Dal crocevia posto sul valico, si imbocca la strada asfaltata per il Colle del Garezzo, ma la si abbandona subito per imboccare una ripida diramazione che sale a destra (segnavia dell’AVML e paline indicatrici). Superate alcune case, ci si congiunge con un’altra stradina; si piega a sinistra e si effettua un tornante, poi si incontra un altro bivio. Si imbocca a sinistra un sentiero che sale nella faggeta, tenendosi nei pressi della displuviale. Si incontra poi un altro bivio, dove si lascia a destra una diramazione che guida a Raggioso. Dopo alcune centinaia di metri di salita, il sentiero piega a destra, e taglia con lievi saliscendi in direzione sud-ovest. Si riceve da destra un altro sentiero proveniente da Raggioso, poi si attraversa un valloncello erboso e si sbuca nella radura della Margheria Garlenda (1595 m).

Da qui il panorama si apre sulla maestosa cerchia montuosa che domina la Val Tànaro, con la Punta Marguaréis, la Cima delle Saline, il Mongioie e il Pizzo d’Ormea.

Seguendo le indicazioni, si lascia in basso a destra la malga e si piega a sinistra, imboccando un sentiero rovinato dall’erosione. Si risale un bel vallone dal fondo erboso, punteggiato di radi larici; giunti all’inizio della conca terminale (quota 1720 circa) si piega decisamente a sinistra e si rientra nel bosco, qui a prevalenza di larici e sorbi montani. Il sentiero sale in diagonale, a tratti ripido, e si riporta sulla displuviale in corrispondenza della Goletta di Garlenda (1860 m). Si piega a destra e si segue il crinale in ripida salita; sul lato occidentale la montagna è ammantata dal bosco, mentre sul lato orientale precipita con ripide chine erbose sulla testata della Valle Arroscia. Più in alto la salita si fa più dolce; si percorre il costone ondulato della Cima Omo dell’Alpetta (2052 m), scavalcando tre dossi poco marcati, e si giunge ad una selletta. Con una ripida salita tra erba, rododendri e lastroni rocciosi, si guadagna la sommità della Cima Garlenda (2141 m; 2.15 – 2.30 ore dal Colle San Bernardo di Mendàtica).

Scendendo ripidamente sul crinale opposto, in direzione sud, si giunge in pochi minuti al Passo Frontè (2090 m), dove si trova un bivio. Si lascia a sinistra il sentiero diretto alle Case Penna e a Mendàtica (lo si seguirà in discesa) e si aggira un dosso sul versante orientale, costeggiando i ruderi di alcune casermette. Si giunge presso un secondo intaglio dove si trova un altro bivio.

Da qui l’Alta Via dei Monti Liguri prosegue in dolce discesa sul versante nord-ovest del Monte Frontè, raggiungendo l’ampio valico del Passo Garlenda. Da lì, in una decina di minuti, si arriva al Rifugio Sanremo (2054 m).

Si abbandona l’AVML e si continua dritti in salita lungo il crinale. Poco più in alto si lascia a sinistra il sentiero principale, che inizia a scendere verso il Colle del Garezzo; salendo le ultime decine di metri, si sbuca in vetta al Monte Frontè (2151 m; 2.40 – 3 ore dal Colle San Bernardo di Mendàtica).

Discesa

Si ritorna al Passo Frontè, subito oltre i ruderi delle casermette. Qui si imbocca a destra un sentiero segnalato che si abbassa sul versante orientale della displuviale, affacciato sull’alta Valle Arroscia. Il sentiero scende con lunghi tornanti su un ripido versante erboso; man mano che si perde quota, la traccia principale si confonde con le sempre più numerose piste di bestiame. Si giunge nei pressi di un avvallamento percorso da un ruscello, poco a monte rispetto ad alcune vasche-abbeveratoio (quota 1900 circa). Seguendo attentamente i segnavia, si piega a sinistra e si taglia il versante sinistro idrografico del vallone, poche decine di metri sopra al suo fondo. Si prosegue lungo un sentiero inerbito, all’inizio poco evidente rispetto alle numerose tracce che lo incrociano, poi man mano più marcato. Si scende in diagonale, attraversando due ripidi impluvi erbosi, oltre i quali il sentiero diventa un’ampia mulattiera inerbita. Giunti in corrispondenza di un costone, si abbandona la mulattiera e si scende sulla destra, rimontando il filo del costone stesso. Dopo poche decine di metri, si sbuca sulla strada sterrata ex-militare del Colle del Garezzo (quota 1565).

Sul lato opposto della strada prende origine il sentiero per Poilarocca e le Cascate dell’Arroscia.

Si piega a sinistra seguendo la rotabile in dolce discesa. Si contorna il dosso su cui sorgono le Case Penna, poi si entra nel bosco; più avanti si lascia a destra un sentiero diretto a Mendàtica. La strada prosegue con tratti scavati nella roccia, poi scavalca un contrafforte. Si trova poi un tratto franato (quota 1360 circa), in cui è stata sistemata una pista provvisoria perfettamente percorribile. Oltre la frana, la strada diventa asfaltata: scendendo per ancora poco più di 1 km, si ritorna al Colle San Bernardo di Mendàtica.

Panorama sulla catena del Mongioie dai pressi della Margheria Garlenda (21 maggio 2020)
Nuvole sul Monte Frontè e sulla Cima Garlenda (21 maggio 2020)
Panorama dal crinale poco prima della Cima Garlenda (21 maggio 2020)
I ruderi militari al Passo Frontè (21 maggio 2020)

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