Mendàtica – Cascate dell’Arroscia – Poilarocca – Case Pian del Lago – Mendàtica

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 270 m circa fino alle cascate, 800 m circa l’intero anello
Tempo: 0.50 – 1.10 ore fino alle cascate, 4.15 – 5 ore l’intero anello
Ultima ricognizione: Maggio 2019

La camminata fino alle Cascate dell’Arroscia (le più grandi della Liguria) è tra le più frequentate dell’alta valle omonima. Si svolge lungo un’antica mulattiera acciottolata, che collegava Mendàtica con gli antichi insediamenti pastorali posti alle pendici del Monte Frontè. Il tragitto fino al punto panoramico sulle cascate è piuttosto breve; per chi avesse voglia di camminare di più, descrivo qui il classico percorso ad anello che dalle cascate sale al paesino abbandonato di Poilarocca per poi ridiscendere a Mendàtica attraverso un’altra antica mulattiera.

Accesso

a) Dal casello autostradale di Albenga si seguono le indicazioni per Garessio, poi, alla seconda rotonda, si prende a sinistra la superstrada per Alassio. Si esce al primo svincolo e si imbocca la strada statale che risale la Valle Arroscia, incontrando poi la supestrada proveniente da Imperia. Si continua in direzione di Torino ma, poco dopo Pieve di Teco, si imbocca a sinistra la diramazione per Mendàtica.
b) Si esce dall’autostrada a Imperia Est e si segue la superstrada per Torino, entrando poi in Valle Arroscia. Poco dopo Pieve di Teco si gira a sinistra per Mendàtica.
c) Proveniendo dal Piemonte, si esce al casello autostradale di Ceva e si seguono le indicazioni per Imperia, percorrendo la Val Tànaro e svalicando al Colle di Nava. Poco prima di arrivare a Pieve di Teco, si gira a destra per Mendàtica​ (783 m).

Il grazioso paese sorge alla testata della Valle Arroscia, parecchio allungato sul pendio. Il toponimo (mendàiga in ligure) significa “manda acqua”, e si riferisce alla ricchezza di fonti nella zona: percorrendo le vie del borgo si incontrano numerose fontanelle.

Itinerario

Dai parcheggi posti poco sotto alla chiesa di Mendàtica, si ritorna indietro lungo la strada provinciale per circa 200 metri, fino ad un tornante da cui ha origine una stradina secondaria (numerosi cartelli escursionistici). Si imbocca la stradina, che taglia in piano, lasciando a destra un sentiero per le Case Pian del Lago (lo si seguirà al ritorno). Poco più avanti si prende a destra la diramazione che porta alla chiesetta di Santa Margherita (782 m).

La chiesetta è in stile romanico, e ospita al suo interno affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi. In genere è chiusa: per visitarla occorre chiedere le chiavi presso il comune di Mendàtica. Attualmente (maggio 2019) sono in corso lavori di ristrutturazione e restauro.

Subito oltre la mulattiera piega a destra e taglia in lieve salita un ripido versante, tra boscaglia e rocce affioranti. In alto a sinistra sono già visibili alcuni salti delle Cascate dell’Arroscia. Rientrati nel bosco si giunge sul Rio dei Gropin, che si sorpassa su un antico ponte in pietra (quota 882). Procedendo nel fitto bosco cosparso di grossi massi, la mulattiera acciottolata inizia a salire con numerosi tornanti, guidando in breve ad un bivio.

Il sentiero di sinistra, diretto a Montegrosso Pian Latte, va a guadare il Torrente Arroscia alla base del salto più basso delle cascate (Passu Luppa), che però da qui sono in gran parte nascoste dalla vegetazione.

Si gira a destra e, salendo con altri tornanti lungo il versante che si fa man mano più ripido, si giunge ad un secondo bivio (Passu Serena). Una breve deviazione a sinistra porta al punto panoramico sul salto centrale delle Cascate dell’Arroscia (1040 m circa; tavolo e panche per picnic).

Le Cascate dell’Arroscia sono, per altezza e per portata, le più grandi della Liguria. In questo breve tratto, il Torrente Arroscia supera un dislivello di circa 200 metri in numerosi salti, la maggior parte dei quali purtroppo non visibili dal punto in cui ci troviamo. Il punto panoramico si trova al di sotto del salto centrale delle cascate, il più imponente e spettacolare, alto più di 30 metri e largo una quindicina.

Ritornati sulla mulattiera, si continua la ripida salita a tornanti fino al Pilone di Poilarocca (1130 m circa), edicola sacra posta in bella posizione panoramica. Subito oltre si trova un altro bivio.

Il sentiero di destra permette di accorciare notevolmente l’anello, portando direttamente alle Case Pian del Lago. Bisogna prestare un minimo d’attenzione nel primo tratto, in cui il sentiero attraversa una frana (corde a facilitare il passaggio).

Si sale a sinistra, proseguendo con regolari tornanti nel bosco misto a prevalenza di faggi. Ad un certo punto la vecchia mulattiera è interrotta da una piccola frana. Si prende quindi a destra un sentiero che sale per aggirarla, e poi si riporta più avanti sull’antico tracciato. Lasciato a sinistra un sentiero per Montegrosso Pian Latte, si guada un piccolo affluente dell’Arroscia che scorre su lastroni di roccia (cavo metallico, utile in caso di piena), poi si sale ancora passando accanto ad un piccolo rudere.

Si tratta della “stazione” di partenza di un’antica teleferica, che permetteva il rapido trasporto dei carichi da Poilarocca ai paesi di fondovalle.

Tagliando lungamente a mezza costa, la mulattiera giunge infine a Poilarocca (1423 m).

L’antico paesino abbandonato sorge in bella posizione, dominando un’amena conca di prati e boschetti sovrastata dal crinale del Monte Frontè. Analogamente ad altri gruppi di case e malghe in quota, fungeva da residenza estiva per i pastori di Mendàtica. Durante la bella stagione essi portavano le bestie a pascolare sugli alti versanti del Frontè. Il paesello venne definitivamente abbandonato dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Tra le case diroccate si trova un bivio. Si trascura la diramazione per la Margheria Frontè e si va a destra in diagonale. Ad un certo punto si gira a sinistra e, salendo ripidamente, si va a sbucare sulla strada sterrata ex-militare che collega il Colle San Bernardo di Mendàtica con il Colle del Garezzo (quota 1565). Si segue la strada verso destra in discesa, lasciando a sinistra la mulattiera per il Passo Frontè e il piccolo nucleo delle Case Penna. Dopo circa 1,5 km (quota 1463) si abbandona la strada e si imbocca a destra un buon sentiero che scende nel bosco, con indicazioni per Mendàtica. Si effettuano numerosi tornanti, quindi si guadano due piccoli rii e si aggira dall’alto una frana. Successivamente, si taglia in diagonale fino ad incontrare una stradina sterrata. Seguendo la sterrata verso destra in discesa, in poche centinaia di metri si trovano le Case Pian del Lago (1157 m).

Presso le case, in parte abbandonate, in parte ristrutturate, si trova una fonte.

Si lascia a destra la sterrata e si gira a sinistra attraversando il gruppo di case e imboccando una mulattiera. Passati accanto ad una casa ristrutturata di recente ci si ricongiunge alla sterrata, ma poco dopo la si abbandona per riprendere a destra la vecchia mulattiera, che scende più direttamente. Superate altre case isolate e punti panoramici sull’alta Valle Arroscia, si perde quota con vari tornanti lungo un costone boscoso, incrociando più volte una pista. Ad un certo punto si piega a sinistra e si sbuca sulla stradina asfaltata percorsa all’inizio dell’itinerario. In breve si ritorna a Mendàtica e all’automobile.

La testata della Valle Arroscia (4 maggio 2019)
Il salto centrale delle Cascate dell’Arroscia (4 maggio 2019)
Il Pilone di Poilarocca (4 maggio 2019)
La chiesetta e le case diroccate di Poilarocca (4 maggio 2019)

Torna a: Nodo del Monte Saccarello