Cisiano – Pian della Speranza – Croce dei Fo

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 424 m
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Maggio 2020

Salita piuttosto diretta, lungo le tracce di un’antica mulattiera che, da Cisiano, saliva ad alcune vecchie cave di calcare marnoso. Nella parte alta il sentiero tende ad infrascarsi a partire dalla tarda primavera, quindi si consiglia di effettuarlo in inverno.

Accesso

In automobile, dal casello autostradale di Genova Est si risale la Val Bisagno verso Bargagli. Superata la Presa, si trova sulla destra la diramazione per Vigànego, Terrusso e Cisiano, l’ultimo paese della valle. Si parcheggia presso lo spiazzo dove si trova il capolinea della corriera (550 m).

Itinerario

Si prosegue a piedi lungo la strada principale, che inizia a scendere; dopo pochi metri si imbocca a sinistra una ripida scalinata in cemento, che porta su una buona mulattiera acciottolata. La mulattiera piega a destra e termina presso una recinzione. Si svolta a sinistra su un sentierino che sale lungo la massima pendenza, passando accanto ai muretti di alcune terrazze. Quando questo termina, ostruito dai rovi, si svolta a destra e si percorre un terrazzamento erboso pianeggiante. Si giunge così presso la prima casa della località Rue (598 m); si svolta a sinistra (ometto di pietre) lungo un sentiero che, facendosi strada tra la vegetazione, passa accanto ad altre case in rovina.
Poco più in alto si sbuca su una vecchia mulattiera, che va seguita verso sinistra in salita. In pochi metri si giunge ad un bivio, dove si incontrano i vecchi segnavia “due cerchi rossi pieni”, provenienti da Terrusso e diretti al Colle Speranza. Si svolta a destra, lungo una bella mulattiera che sale in diagonale nel bosco, sovrastata da bei muri a secco. Oltrepassato un rudere (quota 640), si deve scavalcare un grosso tronco caduto, oltre il quale la traccia riprende evidente. Giunti presso un secondo albero caduto, si devia a sinistra lungo un sentierino che scavalca un costone ed entra nel vallone del Fosso Posso. Quando la traccia sembra perdersi, si svolta a sinistra e si ritrova la vecchia mulattiera, che sale in diagonale tra gli alberi sul fianco destro idrografico del vallone. In questo tratto si trovano numerose cave abbandonate.

Dalle cave veniva estratto il comune calcare marnoso, poi impiegato localmente per la costruzione di case e muretti a secco.

Più in alto il sentiero esce all’aperto, effettua due tornanti e poi taglia in dolce salita, offrendo un bel panorama sulla testata della Val Lentro. In breve ci si porta sul Fosso Posso e lo si costeggia, tra arbusti un po’ invadenti, fino alla presa di un acquedotto (quota 810). Da qui il sentierino, un po’ infrascato e invaso dai rovi, prosegue sul lato destro idrografico; conviene guadare il ruscello e costeggiarlo sulla sponda opposta per prati più comodi. Dopo una cinquantina di metri, quando la vegetazione lo permette, si riattraversa il rio e si riprende il sentierino, che in breve giunge davanti ad una recinzione.
La si attraversa e, salendo in diagonale verso destra, si incontra l’ampio sentiero proveniente dal vicino Pian della Speranza, segnalato con un cerchio rosso ed un triangolo rosso pieni (quota 850 circa). Lo si segue verso destra, riattraversando la recinzione e trovando subito dopo un bivio. Si trascura il sentiero principale, da qui indicato con tre pallini rossi, e si piega a sinistra, seguendo il cerchio ed il triangolo. Si sale lungo la massima pendenza per il versante erboso, poi si entra in una macchia di felci e si incontra un sentierino pianeggiante. Si piega a destra e, raggiunto il sovrastante costone, si guadagna in breve la vetta della Croce dei Fo (973 m).

Un rudere lungo la prima parte del percorso
Un rudere lungo la prima parte del percorso (30 maggio 2020)
Panorama sull'alta Val Lentro e sul Monte dell'Uccellatore
Panorama sull’alta Val Lentro e sul Monte dell’Uccellatore (30 maggio 2020)
Quasi in vetta alla Croce dei Fo
Quasi in vetta alla Croce dei Fo (30 maggio 2020)

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