CIMA FONTANACCIA – 1151 m
MONTE RAMA – 1150 m

Settore:Appennino Ligure
Gruppo: Massiccio del Monte Béigua

Descrizione

Si tratta di due vette gemelle che sorgono su un contrafforte orizzontale, orientato da ovest a est. Esso si dirama dallo spartiacque principale appenninico nelle vicinanze dell’ampio pianoro del Prato Ferretto, presso il nodo orografico della Rocca del Lago (1103 m), e precipita verso nord con arcigne pareti rocciose, proteggendo l’appartata valletta del Rio Carbunéa.
La Cima Fontanaccia (1151 m) è la prima cima che si incontra venendo da Prà Riondo; è la più alta delle due, ma è meno evidente ed individuata rispetto al Monte Rama, ed è raramente salita come cima a sè stante. La vetta è costituita da un aguzzo spuntone roccioso, su cui si trova un curioso sasso tondeggiante con incisa una croce. Subito ad oriente rispetto alla Cima Fontanaccia il crinale si innalza a formare una cima senza nome (1148 m), oltre la quale si trova il Monte Rama.
Il Monte Rama (1150 m) è la montagna più bella ed elegante del massiccio del Béigua, oltre che una delle più frequentate e conosciute. Rappresenta l’estremità orientale del contrafforte, prima che esso cambi direzione ad angolo retto e scenda rapidamente verso il mare, innalzandosi solo nel roccioso Bric Camulà. Visto da Arenzano, il Monte Rama presenta il suo profilo più bello: una gigantesca e regolare piramide rocciosa, con piccoli boschetti di pini che si arrampicano tra le balze serpentinitiche; da questo lato è ben visibile il versante orientale della montagna, tagliato dall’ardito percorso di un acquedotto che raccoglie le acque sorgive del Rio Carbunéa. Da Cogoleto la montagna tende ad assumere una forma più allungata, simile a quella della Cima Fontanaccia che le sta accanto, mentre da Genova la sua sagoma ricorda in modo curioso quella di un limone.
Sulla vetta della montagna si trovano due croci metalliche, per il seguente motivo: la croce originaria un giorno sparì misteriosamente nel nulla, e venne sostituita da una croce nuova; venne poi ritrovata tempo dopo su una cengia della parete nord, e presto venne riposta sulla cima. Il Rama offre un panorama aereo e vastissimo, ed è per questo molto salito, sia da escursionisti, sia dagli alpinisti che percorrono le discontinue ma impegnative vie di roccia sui versanti sud e est.
Il toponimo “rama” deriva probabilmente dal dialettale ramma, col significato di “ramo”, forse in riferimento ad un’antica boscosità della montagna. Il toponimo “fontanaccia” si riferisce invece ad una sorgente temporanea posta sul versante nord del costolone, presso una roccia a forma di V; essa sgorga solo in particolari condizioni di vento e umidità.

Vie d’accesso

  1. Da Prà Riondo
  2. Da Piampaludo
  3. Anello da Lerca (salita per la “Via Diretta”)
  4. Da Ponte Arma per la “via direttissima”
  5. Da Ponte Arma per la Colletta Montebello
  6. Da Sciarborasca (vedi deviazione)
Bric Camulà e Monte Rama visti dal contrafforte sud del Monte Argentéa (21 gennaio 2018)

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