La Presa – Vigánego – Colle Speranza – Croce dei Fo

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 860 m circa
Dislivello in discesa: 60 m circa
Tempo: 2.40 – 3.10 ore dalla Presa; 1.40 – 2 ore da Vigánego
Ultima ricognizione: Giugno 2020

Lungo percorso che risale prima l’appartata e selvaggia valle del Torrente Lentro, poi rimonta parte della dorsale che la divide dall’alta Val Bisagno. L’escursione può essere in più punti abbreviata, giungendo in automobile al cimitero di Vigánego o addirittura al Colle Speranza.

Accesso

a) Con la corriera ATP Genova-Torriglia si raggiunge la località la Presa (165 m).
b) In automobile, è consigliabile salire fino a Vigánego. Usciti al casello di Genova Est, si imbocca la SS45 in direzione di Piacenza e si risale la Val Bisagno. Sorpassata la Presa, si devia a destra lungo la strada che sale a Vigánego.

A Vigánego ci sono due possibilità di lasciare l’auto: presso il parcheggio accanto alla fermata della corriera, subito sotto al paese; oppure al cimitero, che si raggiunge proseguendo lungo la strada principale verso Terrusso e poi imboccando una deviazione a sinistra.

Itinerario

Il percorso è stato segnalato con un cerchio rosso pieno dai volontari della FIE. In corrispondenza dell’estremità superiore dell’abitato della Presa, si imbocca una rampa scalinata (via dei Partigiani), poi si prosegue lungo una mulattiera che sale tra le case con alcune svolte, poi entra nella boscaglia. Presso una cabina elettrica si incontra la strada asfaltata che collega la Presa a Vigánego; la si attraversa e, leggermente a sinistra, si riprende il sentiero segnalato, che ne taglia un tornante. Ritrovata la rotabile, la si risale per pochi metri; si trascura il segnavia “due linee rosse”, diretto a Traso e alla Croce di Bragalla, che prosegue ancora su asfalto, e si imbocca a destra la mulattiera indicata dal cerchio rosso.
Si sale nel bosco, poi si piega a destra, costeggiando a valle un muro in cemento oltre il quale si trovano alcune case isolate. Dopo una ripida salita in diagonale tra gli alberi, con alcune brevi svolte ci si ricongiunge alla strada asfaltata. La si segue verso destra per circa 300 metri, fino a giungere in vista delle case di Scaglia (quota 359); si imbocca a sinistra una rampa inerbita, quindi si effettuano alcuni tornanti si giunge ad un bivio.

Poco a occidente si trova l’ingresso della Tanna da Scaggia, una grotta-sorgente da cui sgorga un piccolo ruscello. La cavità, la cui visita è assai difficoltosa e adatta solo a esperti speleologi, è stata esplorata per uno sviluppo totale di 270 metri.

Si svolta a destra lungo via della Libertà, un viottolo cementato che costeggia le case di Scaglia. Il viottolo prosegue a mezza costa, giungendo ad un bivio; si continua a sinistra, superando le case sparse della località Posa, dove si trova una fontana con lavatoi (429 m). Procedendo in dolce salita tra gruppetti di case e boscaglia, si raggiunge il paese di Vigánego; qui si incontra un bivio dove compare il segnavia “tre punti rossi”, proveniente dal sottostante parcheggio (454 m; 0.50-1 ore dalla Presa).

Vigánego è il paese più importante della Val Lentro, costituito da un cospicuo gruppo di case aggrappate su un ripido versante boscoso. Deve parte della sua notorietà al caratteristico “presepe nel bosco” che viene allestito ogni anno durante il periodo natalizio.
Nel caso si avesse lasciato l’auto presso il piazzale con la fermata della corriera, bisogna salire lungo via della Libertà (segnavia: tre punti rossi); in pochi minuti si raggiunge il bivio di quota 454 dove si incontra il percorso principale indicato dal cerchio rosso pieno.

Si va a sinistra incontrando subito un altro bivio, dove si svolta a destra. Poco più in alto, ci si immette in una stradina orizzontale: qui i segnavia “cerchio rosso pieno” e “tre punti rossi” si dividono. Qui si presentano due possibilità:

a) Seguendo il cerchio rosso, si rimonta la stradina verso destra, giungendo ad un altro bivio: si sale a sinistra per una mulattiera scalinata e si sbuca su un tornante della strada asfaltata che collega Vigánego a Terrusso. Si rimonta la rotabile per un centinaio di metri, incontrando il piccolo Oratorio di San Bartolomeo. Poco più a monte si riprende a sinistra la mulattiera, che sale con un tornante nella boscaglia, poi piega ancora a sinistra e raggiunge il piccolo cimitero di Vigánego (526 m; 10 minuti dal centro di Vigánego).
Si contorna il cimitero sulla sinistra, poi si imbocca un sentierino che incrocia una pista e poco dopo si biforca. Si va a sinistra su un’esile traccia, a tratti poco evidente, che sale ripida tra gli alberi; si incontra quindi un marcato sentiero proveniente da Terrusso.

Il paese di Terrusso può essere raggiunto in una decina di minuti scendendo a destra (segnavia: tre punti rossi). Un cartello in legno indica una “variante diretta”, che raggiunge il Monte Costa Lione salendo lungo la massima pendenza: ad oggi questa variante è impercorribile perchè invasa da rovi e arbusti infestanti.

Si segue il comodo sentiero verso sinistra con un lungo traversone (un piccolo tratto franato è stato attrezzato con protezione a valle) e ci si porta sullo spartiacque tra le valli Lentro e Bisagno presso un crocevia (quota 695).

b) Dal bivio si svolta a sinistra, seguendo il segnavia “tre punti rossi” (Sentiero Vittorio Alinovi): lo stradello cementato (via Rovereto) sale in diagonale tra case sparse, con alcuni tratti ripidi. Voltandosi indietro, si ha una bellissima vista su Vigánego e sull’alta Val Lentro. Entrati nel bosco, si prosegue lungo una comoda mulattiera, che taglia quasi in piano verso nord-ovest. Si raggiunge quindi lo spartiacque tra la Val Lentro e l’alta Val Bisagno (quota 525), e si piega bruscamente a destra.
Il sentiero rimonta il dorso del costolone con alcuni tornanti, passando nei pressi di un rudere. La pendenza diminuisce e si incontra un bivio, in cui le due diramazioni si ricongiungono poco più avanti. Poco più in alto, il sentiero si sposta leggermente a destra, costeggiando un massiccio muro a secco che marca il filo del costolone. In dolce salita, si raggiunge un crocevia a quota 695, dove si ritrova il percorso principale indicato dal cerchio rosso pieno.

Qui si incontra anche il segnavia “quadrato rosso pieno”, che sale da Traso passando per Trapena Alta.

Si piega a destra e si segue fedelmente il filo del contrafforte, mai molto ripido, tra boschetti e radure che offrono bei panorami. Si sorpassa una selletta pianeggiante dove si trovano due postazioni per cacciatori, quindi si risale il dorso del Monte Costa Lione. Il dosso più alto del crinale è occupato da un radiofaro dell’Aeronautica Militare; il sentiero segnalato lo aggira sulla destra, costeggiandone la recinzione tra rovi un po’ invadenti. Si sbuca quindi sulla strada asfaltata di accesso al radiofaro (quota 880) e la si segue in dolce discesa tra boscaglia e arbusti. Contornata a settentrione la cima dei Runchi, si giunge all’ampia sella del Colle Speranza (852 m).
Trascurando la rotabile che scende verso Sant’Alberto, si imbocca una carrareccia che sale aggirando un dosso sormontato da una croce, poi supera una selletta e taglia in piano il versante nord del Monte di Traso. Si attraversa un cancello di una recinzione, poi si scende dolcemente fino al crocevia del Pian della Speranza (840 m).

Il Pian della Speranza (Cian da Speunsa) è una vasta sella erbosa pianeggiante che separa il Monte di Traso dal Monte Croce dei Fo. È un importante crocevia di sentieri, dove si incontrano: la mulattiera proveniente da Sant’Alberto, segnalata con un triangolo rosso pieno, e il poco evidente sentiero che sale da Cisiano.

Si piega a destra, lungo la mulattiera segnalata con il cerchio e il triangolo rossi, che sale dolcemente in diagonale per prati. Si attraversa una recinzione e si trova un bivio: si trascura la traccia principale, da qui segnalata con tre pallini rossi, che prosegue dritta, e si svolta a sinistra risalendo un ripido costone erboso. Entrati in una macchia di felci, si incontra un sentierino pianeggiante e lo si segue verso destra per alcune decine di metri; con una breve salita si guadagna il sovrastante crinale e lo si rimonta fino alla vicina vetta della Croce dei Fo (973 m).

Panorama su Vigánego e sulla Val Lentro dal Sentiero Alinovi
Panorama su Vigánego e sulla Val Lentro dal Sentiero Alinovi (20 giugno 2020)
Panorama verso ovest dalla dorsale di Costa Lione
Panorama verso ovest dalla dorsale di Costa Lione (20 giugno 2020)
Panorama sull'alta Val Bisagno dall'ultima salita
Panorama sull’alta Val Bisagno dall’ultima salita (26 agosto 2018)
In vetta alla Croce dei Fo
In vetta alla Croce dei Fo (26 agosto 2018)

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