Bogliasco – San Bernardo – ex Osteria del Becco – Monte Bado
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 940 m circa. Variante “b”: 1030 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 30 m circa. Variante “b”: 120 m circa
Tempo: 3.15 – 4 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2020
Lunga camminata dal mare ai monti, lungo antiche mulattiere che offrono vasti panorami sulla Riviera Ligure di Levante. Nella parte intermedia del percorso sono possibili due varianti: si può seguire il sentiero segnalato, che si mantiene a mezza costa affacciato sul mare, oppure si può effettuare una variante alta che scavalca il Monte Possuolo e il Monte dell’Uccellatore. Il Monte Possuolo, cima erbosa assai panoramica, può costituire un’ottima meta a se stante.
Accesso
a) In treno fino alla stazione di Bogliasco (26 m).
b) In automobile si esce al casello di Genova Nervi e si va in direzione di La Spezia fino a Bogliasco. Poco oltre il ponte sul Rio Poggio si trova a sinistra la diramazione che sale a San Bernardo.
Itinerario
Dalla stazione ferroviaria si segue la via Aurelia in direzione levante, si segue la via Aurelia in direzione levante, superando una breve galleria e il ponte sul Rio Poggio. Oltre il ponte, si sale ancora lungo la strada statale per un centinaio di metri, fino ad un cavalcavia pedonale. Si sale sul cavalcavia (segnavia: punto e linea rossi) e, giunti sul lato a monte della statale, si piega a destra seguendo un camminamento pianeggiante. Si gira a sinistra in una creusa mattonata (via Favaro), che sale tra le case, poi taglia verso destra ai piedi di un muraglione. Poco prima del termine del viottolo, si sale a sinistra lungo una scalinata che guida ad un piccolo parcheggio.
Si percorrono pochi metri verso destra, poi si gira bruscamente a sinistra per salire lungo una stradina asfaltata (sempre via Favaro) che, dopo un centinaio di metri, si trasforma in creusa mattonata. La mulattiera sale con tratti molto ripidi lungo il contrafforte sud-occidentale del Monte di Santa Croce, tra terrazze coltivate ad ulivo, case isolate e boscaglia, passando accanto ad un campeggio. Più in alto, presso il cartello che indica la località int’a Cumbæa (Colombaia), la creusa diventa stradina asfaltata; con un breve saliscendi si giunge all’ampio piazzale-parcheggio della frazione San Bernardo (256 m). Si attraversa il piazzale e si prosegue dritti lungo una stradina che passa accanto alla chiesa di San Bernardo.
La frazione di San Bernardo è situata in splendida posizione panoramica sul costone sud-occidentale del Monte di Santa Croce. La chiesetta da cui la località prende il nome venne edificata dalla popolazione di Bogliasco nel secolo XVI, e poi venne ampliata nel 1780. Ospita un quadro della Madonna addolorata risalente al secolo XVI.
Lasciando a destra la stradina pianeggiante indicata come “Sentiero Liguria”, diretta a Pieve Alta, si continua dritti lungo la viuzza che costeggia la chiesa. Si prosegue lungo una stradina cementata che sale ripida tra le case, poi si giunge ad un crocevia in località Costa. Si continua dritti, salendo tra terrazze con ulivi e villette isolate; il viottolo con fondo in cemento lascia spazio ad una mulattiera fiancheggiata da muretti a secco, dove si trovano le prime stazioni di una via crucis. Si giunge quindi ad un bivio (quota 380 circa), dove si abbandona la mulattiera principale che sale al vicino Monte di Santa Croce per piegare a sinistra lungo un sentiero che ne taglia il versante ovest tra bosco e radure.
Il Monte di Santa Croce (518 m), dove si trovano una chiesetta ed un riparo, si può raggiungere in circa 15 minuti seguendo la mulattiera che sale ripida lungo il contrafforte. Dalla vetta, scendendo verso nord-ovest, si ritrova il sentiero segnalato.
Procedendo lungamente a mezza costa, si passa accanto ad un rudere e, più avanti, si riceve da sinistra un sentiero proveniente dalla frazione Poggio Favaro. Usciti allo scoperto, la vista si apre sul vallone del Rio Poggio e sul paese di Bogliasco; si aggira il cospicuo dosso roccioso del Monte Castelletti, ricevendo da destra il segnavia “due quadrati rossi pieni” proveniente da Sori. Salendo dolcemente, si giunge alla selletta di Cian da Cola (563 m), ai piedi del Monte Possuolo.
La selletta, caratterizzata dalla presenza di una teleferica, è raggiunta anche da un sentiero che sale dal sottostante paese di Teriasca. Da qui il segnavia “due quadrati rossi pieni” taglia verso sinistra, salendo in diagonale fino al Bocchin di Possuolo (739 m); qui transita la “strada panoramica” del Monte Fasce. Seguendo la rotabile verso occidente, oppure rimontando la dorsale e scavalcando due piccole cime intermedie, si raggiunge il valico di Via Creuza (735 m). Con un’ultima breve salita il segnavia conduce al Monte Cordona (802 m; 2.30 – 2.45 ore da Bogliasco).
Si presentano quindi due possibilità:
a) Il sentiero segnalato si tiene sulla destra, all’inizio poco evidente (indicazioni per Case Becco e Cornua dipinte su roccia). Subito si lascia a destra una vecchia mulattiera diretta a Teriasca, quindi si procede a mezza costa in lieve salita, attraversando due valloncelli boscosi. Ritornati allo scoperto, si attraversa il ripido versante meridionale del Monte Possuolo, caratterizzato da imponenti stratificazioni rocciose. Si scavalca un ripido costone percorso da un metanodotto, poi si sale in diagonale e si guadagna la selletta del Bocchin di Levà (754 m), dove si trova un crocevia. Ci si tiene a destra, attraversando quasi in piano il versante sud del Monte dell’Uccellatore. Con una breve salita si monta sul crinale sovrastante presso un intaglio, dove ci si ricongiunge con la variante “b”.
b) Trascurando i sentieri segnalati, si sale dritti per tracce evidenti lungo il contrafforte sud del Monte Possuolo. La salita, a tratti parecchio ripida, porta direttamente sulla spalla occidentale della montagna (775 m), sormontata da un’antenna con anemometro. Si gira a destra e, in breve, si raggiunge la vetta del Monte Possuolo (791 m; 2.15 – 2.30 ore da Bogliasco).
Si scende lungo il crinale verso nord-est, si contorna una piccola anticima sul versante settentrionale e si giunge alla selletta del Bocchin di Levà (754 m), dove si tocca il sentiero della variante “a”. Lo si trascura e si continua dritti lungo il costone, seguendo un sentiero fiancheggiato da un muretto a secco. Si sorpassa la cima del Monte dell’Uccellatore (828 m), quindi si scende dolcemente fino all’intaglio dove si incontra nuovamente il sentiero della variante “a”.
Si gira a sinistra e, scendendo brevemente in un boschetto, si raggiungono i ruderi dell’ex Osteria del Becco (727 m). Subito oltre, si incontra la “strada panoramica” del Monte Fasce, che collega Apparizione a Uscio.
Attraversata la strada, si imbocca una mulattiera che subito si biforca. Si va a destra, lungo un sentierino (segnavia: punto e linea rossi, tre pallini rossi) che sale dolcemente tra i prati, poi taglia in piano il ripido versante ovest del Monte Becco, tra boschetti e radure, attraversando alcune scoscese vallecole. Giunti sul fondo di una valletta più marcata si incontra un bivio, segnalato da cartelli in legno. Si trascura il sentiero principale, diretto al Colle del Bado e alla Croce dei Fo, per salire a destra (segnavia “un punto e una linea rossi”). Si rimonta il fondo dell’avvallamento lungo la massima pendenza, trascurando i vari sentierini che si dipartono a sinistra e a destra. Si raggiunge così la sella erbosa tra i monti Becco e Bado.
Seguendo la cresta verso destra, tra erba e roccette, si può raggiungere in pochi minuti la vetta del Monte Becco (894 m).
Seguendo il costone erboso verso sinistra (nord), si scavalca un dosso e si guadagna in pochi minuti la piccola sommità del Monte Bado (911 m).
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