Torriglia – Casa del Piccetto – Colletta delle Cianazze – Monte Ántola
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 900 m circa
Dislivello in discesa: 70 m circa
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Novembre 2019
Percorso tradizionale dell’escursionismo ligure, un tempo la via più seguita per raggiungere la vetta del Monte Ántola. Si sale dalla conca di Torriglia, poi si rimonta l’ondulato contrafforte meridionale della montagna, aggirandone tutte le cime.
Accesso
a) Dal casello di Genova est si risale tutta la Val Bisagno e, superata la galleria della Scoffera, si raggiunge Torriglia.
b) Dal casello di Busalla si risale la Valle Scrivia passando per Casella, Montoggio e Laccio, per poi raggiungere Torriglia.
c) Da Piacenza ci si porta a Bobbio, da cui si percorre integralmente la Val Trebbia. Superate le gallerie che immettono nella Valle Scrivia si gira a destra per Torriglia (768 m).
Torriglia è, insieme a Crocefieschi, uno dei luoghi di villeggiatura estiva prediletti dai genovesi. Sorge in un’ampia conca esposta a sud, ai piedi del piramidale Monte Prelà; da questa conca prende origine il Torrente Scrivia, mentre poco ad est si trovano anche le sorgenti del Trebbia. Il paese è sovrastato dai ruderi del castello Doria-Fieschi, posti su un poggio a più di 800 m di quota.
Itinerario
Si segue il segnavia “due cerchi gialli pieni”. Il percorso ha inizio accanto al capolinea delle corriere ATP (cartello in legno); si imbocca via Colomba, al cui termine si gira a sinistra lungo una mulattiera acciottolata che sale a fianco di un piccolo ruscello. Attraversato il rio su un ponticello, si gira a sinistra e si raggiunge una strada asfaltata presso un gruppetto di case dove si trova una fonte. Si va a sinistra per pochi metri, poi si riprende a destra la mulattiera, che sale tra case e terrazze. Ad un bivio si va a sinistra, ma subito dopo si gira a destra lungo la mulattiera; dopo un tratto su strada sterrata si ritorna sulla mulattiera che giunge ad un crocevia presso una stalla. Si va dritti in salita, poi si piega a sinistra in corrispondenza delle case di Donetta (998 m). Si va in piano per alcuni metri, poi si gira a destra entrando nella frazione.
Donetta è anche chiamata Torriglia Vecchia, perchè probabilmente sorge dove si trovava l’antico centro del paese. Su un dosso poco a monte della frazione si trovano i pochi resti di un antichissimo castello, in cui furono trovati, grazie ad alcuni scavi, giavellotti, dardi, frecce, cocci ed altri oggetti.
Nel centro di Donetta ci si immette in una stradetta asfaltata, che va seguita per una decina di metri per poi imboccare a destra la vecchia mulattiera acciottolata. Si passa accanto alle ultime case, poi si prosegue nel bosco fino ad un crocevia. Trascurando il sentiero segnalato con una T gialla che conduce a Péntema, si continua dritti in salita, effettuando alcuni tornanti ai piedi del Monte Prelà. Si raggiunge poi il Passo dei Colletti (1295 m), posto sul contrafforte occidentale della montagna (panca). Si entra nella faggeta scendendo brevemente, poi si superano alcune ripide rampe per valicare la cresta nord del Monte Prelà in corrispondenza di un intaglio.
Salendo verso sud per la cresta boscosa, percorsa da un sentierino, si può raggiungere in un quarto d’ora la vetta del Monte Prelà (1408 m). La montagna, sormontata da due grandi pannelli ripetitori, offre un grandioso panorama sulla conca di Torriglia, sull’Appennino Ligure e sul Golfo di Genova. Verso nord la vista è sbarrata dai faggi che arrivano fino in cima.
Si scende sul versante della Val Trebbia, poi si taglia in piano con viste sul Lago del Brugneto e sui monti della Val d’Àveto. Il sentiero giunge quindi il Colletto (1317 m), posto tra il Monte Duso e il Monte Prelà. Lasciata a sinistra una diramazione diretta alla Cappella del Colletto, la bella mulattiera aggira quindi il Monte Duso ad est, poi si riporta sul versante occidentale della costiera e raggiunge la diroccata Casa del Piccetto (1390 m), dove si incontra il sentiero proveniente da Péntema.
La Casa del Piccetto (=pettirosso) svolgeva la funzione di osteria con alloggio, ed era dotata di una stalla per il cambio dei muli. Rimase in funzione fino agli anni ’40 del Novecento.
La mulattiera segnalata si riporta sul lato del Trebbia e, con una lieve discesa, raggiunge la Colletta delle Cianazze (1344 m), sella boscosa tra i monti Duso e Cremado dove si trovano tavoli e panche.
Alla Colletta delle Cianazze arrivano i sentieri provenienti da Piancassina (“tre punti gialli”) e da Chiappa (“croce gialla”). Il toponimo deriva dalla storpiatura del termine dialettale cian, che significa pianoro.
Proseguendo in dolce ma costante salita nel bosco si aggira ad est anche il Monte Cremado, poi ci si riporta sul contrafforte in corrispondenza della selletta successiva (quota 1465).
Una diramazione a destra porta in pochi minuti al nuovo Rifugio Parco Ántola, costruito grazie ad una collaborazione tra il CAI di Genova e l’Ente Parco dell’Ántola. Il rifugio è aperto tutto da aprile a ottobre con servizio di alberghetto e dispone di 32 posti letto.
La mulattiera prosegue lungo il costolone boscoso e poco dopo incontra il sentiero segnalato con due quadrati gialli vuoti proveniente da Bavastrelli. Con una breve salita tra i faggi si raggiunge il ripiano dove sorgono il vecchio Rifugio Musante, ormai abbandonato, e la piccola Cappella dell’Ántola (quota 1537), insieme ad altri tavoli e panche per i picnic. Si superano gli ultimi faggi e, con una ripida rampa per prati, si arriva alla grande croce di vetta del Monte Ántola (1597 m).
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