Passo di Romaggi – Passo del Dente – Cappelletta del Ramaceto – Bocca di Féia – Passo di Romaggi
Caratteristiche
Difficoltà: Variante “a”: E. Variante “b”: EE
Dislivello in salita: 630 m circa
Tempo: 4 – 4.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2019
È la via più breve per salire alla cima sud-ovest del Monte Ramaceto, su cui sorge l’omonima cappelletta in splendida posizione panoramica. La prima parte del percorso si svolge lungo la “via di Piacenza”, antichissima “via del sale” che, partendo da San Colombano Certenoli in Val Fontanabuona, saliva in Val d’Àveto attraverso il Passo Ventarola Sud e proseguiva verso il Piacentino. Alcuni tratti acciottolati e ben conservati si incontrano attraversando il versante ovest del Monte Ramaceto. Ci si stacca poi dalla via di Piacenza per risalire il contrafforte sud della montagna: si può seguire il sentiero segnalato, con qualche passo un po’ impervio nel finale, oppure seguire fedelmente il filo di cresta scavalcando il Dente del Ramaceto (percorso adatto solo ad escursionisti esperti). Per la discesa si propone un giro più lungo e più facile passante per la Bocca di Féia.
Accesso
a) Da Lavagna si sale a Carasco, da cui si prosegue in direzione di Borzonasca. Superata Terrarossa, si imbocca a sinistra la deviazione che risale la Val Cicana fino a Cichero, poi prosegue fino al Passo di Romaggi.
b) Da Genova si risale la Val Bisagno lungo la SS45, poi si gira a destra per la galleria di Ferriere e si entra in Val Fontanabuona. Si scende per la valle fino a Calvari, dove si imbocca a sinistra la stretta diramazione per Romaggi e il Passo di Romaggi (722 m).
Si tratta dell’unico valico stradale della Val Cicana, e la mette in comunicazione con la Val Fontanabuona. Il valico si trova sul lungo contrafforte sud della Cappelletta del Ramaceto, a dividere il Monte Mignano dalla lunga costiera ondulata del Bric Panarino e del Monte Pissacqua. Il cartello stradale lo nomina erroneamente “Passo Pozza del Lupo”, toponimo che in realtà indica un altro valico, poco evidente, situato qualche centinaio di metri più a nord-ovest.
Salita
Sul lato settentrionale del valico si imbocca un buon sentiero (segnavia: due cerchi rossi pieni) che sale dolcemente sul crinale boscoso. Superato il poco marcato Passo Pozza del Lupo (753 m), il costone si fa un po’ più ripido. Si esce dal bosco e si giunge ad un bivio, dove il sentiero principale volge a destra per aggirare il Monte Mignano; qui il panorama si apre aereo sulla conca di Cichero e sullo spettacolare versante sud-est del Monte Ramaceto.
Il panoramico Monte Mignano (974 m) può essere raggiunto seguendo un sentiero segnalato con tre punti rossi, che si tiene fedelmente lungo il crinale. Dalla cima, il sentierino prosegue sulla cresta settentrionale della montagna, dolce ed erbosa, poi aggira un dosso roccioso e scende al Passo del Dente, dove si ricongiunge con il percorso principale.
Tagliando prima in piano, poi in lieve salita, si incontra un bivio; lasciata a destra la diramazione segnalata con un punto ed una linea rossi, il sentiero si porta al Passo del Dente (900 m); qui si incontra il segnavia “quadrato rosso vuoto“, proveniente da Pian dei Ratti.
Il Passo del Dente è un intaglio che divide il Monte Mignano dal Dente e dall’anticima sud-ovest del Monte Ramaceto. Poco sotto il passo si trova un’area attrezzata con tavoli e panche.
Qui si presentano due possibilità:
a) Seguendo il sentiero segnalato ci si porta sul versante occidentale, passando ai piedi di un enorme lastrone arenaceo ed entrando in un bosco di querce. Il sentiero, che a tratti conserva l’antico fondo lastronato, aggira ad ovest il Dente del Ramaceto con brevi saliscendi; superate alcune piccole vallette, si raggiunge un bivio in località Pian dei Baci (922 m). Si abbandona la mulattiera principale che taglia verso il Passo Ventarola Sud e si imbocca a destra un sentierino (ometti di pietre) che si inerpica prima tra gli alberi, poi all’aperto fino a raggiungere nuovamente la cresta in corrispondenza della selletta a monte del Dente del Ramaceto (quota 1070); qui si incontra il segnavia “due linee rosse” che sale da Villagrande di Cichero.
b) Si sale direttamente per la cresta (ometti di pietre), che nel primo tratto si presenta rocciosa, poco ripida ma piuttosto aerea: verso ovest scende con una ripidissima lastronata rocciosa, mentre verso est precipita con salti alternati a cengette di erba e detriti, dovute alle stratificazioni arenacee. Raggiunto un piccolo intaglio il percorso si fa più ripido; seguendo gli ometti, si sale alternando tratti di camminata a tratti di facili rocce. Giunti ai piedi dell’imponente strato roccioso che difende la vetta, si piega a destra per una cengetta detritica (passaggio lievemente esposto).
Si sale quindi a sinistra per un ampio canalino (I) alto qualche metro. Su terreno più facile, si giunge sul Dente del Ramaceto (1093 m), dove si trova una piccola croce in legno. Seguendo il costone, si aggira sulla destra un tratto roccioso, quindi si scende brevemente alla selletta di quota 1070; qui si incontra il percorso della variante “a”.
Il sentiero ora rimonta il panoramico costolone, in gran parte erboso, con percorso non sempre evidente per aggirare i pochi tratti rocciosi. Oltre un tratto meno ripido ed erboso si arriva ai piedi della piramide sommitale, che si risale direttamente per facili rocce fino alla Cappelletta del Ramaceto, posta sulla cima sud-ovest della montagna (1320 m; 2 – 2.30 ore dal Passo di Romaggi).
Discesa
Si segue l’Alta Via dei Monti Liguri in direzione nord-ovest, seguendo un costone in ripida discesa al limite tra faggeta e praterie. In breve si giunge alla Bocca di Féia (1129 m), piccolo valico posto sullo spartiacque principale appenninico. Si abbandona l’AVML e si gira a sinistra lungo il sentiero segnalato con una X rossa, che scende ripidamente con tratti un po’ sconnessi sul versante occidentale, tra boschetti, prati e arbusti. Il sentiero si immette poi perpendicolarmente sulla mulattiera che collega il Passo Ventarola Sud al Passo del Dente.
Si abbandona la X rossa, che scende verso Costa d’Orero, e si segue la mulattiera verso sinistra. Si attraversa tutto lo spoglio versante occidentale del Monte Ramaceto, superando curiose vallette scavate tra le enormi lastronate di arenaria, poi si rientra nel bosco e, in località Pian dei Baci, ci si ricongiunge col percorso dell’andata.






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