MONTE ÁNTOLA – 1597 m

Settore: Appennino Ligure
Gruppo: Catena del Monte Ántola

Descrizione

Il Monte Ántola (1597 m) è una delle montagne più note dell’intero Appennino Ligure, e forse la più frequentata in assoluto dagli escursionisti genovesi. Sorge al confine tra Liguria e Piemonte, al vertice meridionale della catena montuosa tra Scrivia e Trebbia. Verso ovest dirama l’importantissimo costolone spartiacque tra lo Scrivia e il suo affluente Borbera, che poi si biforca altre numerose volte a contornare vallate minori come quella del Vóbbia.
La montagna ha l’aspetto di un’ampia piramide erbosa che emerge di poco dalla faggeta. Nonostante la sua notorietà, non è la cima più alta della catena, e non è neanche una montagna particolarmente evidente. Se non fosse per la gigantesca croce bianca che la sormonta, la cima principale si confonderebbe tra le numerose elevazioni erbose circostanti. La fama e la frequentazione dell’Ántola si devono principalmente alla sua posizione: la montagna si trova nel punto d’incontro tra i crinali che dividono le numerose vallate circostanti, e, di conseguenza, all’incrocio tra tutte le vie di comunicazione tra queste valli.
La montagna è frequentata in tutte le stagioni da tempi antichissimi. Vi passavano viandanti, pellegrini e mercanti in viaggio tra la costa ligure e la Pianura Padana, vi salivano i pastori per fare pascolare le bestie e i falciatori per raccogliere fieno, erbe aromatiche o curative. I boschi che circondano la cima erano utilizzati per produrre legname e carbone, e le numerose neviere fungevano da raccolta di ghiaccio.
Non bisogna inoltre sottovalutare il vastissimo panorama circolare: intorno alla montagna si dispongono a raggiera tutte le valli della catena montuosa e i numerosi paesi spuntano tra i folti boschi. Verso nord-est si distingue tutto l’allineamento di vette dal Monte Carmo fino ai monti Lésima, Ebro e Chiappo. Più a est i crinali dell’Appennino Ligure si susseguono, oltre il massiccio del Maggiorasca e del Penna, verso il Monte Góttero ed il lontano Appennino Tosco-Emiliano. Le cime dentellate delle Alpi Apuane spuntano dietro ai monti delle Cinque Terre. Oltre la distesa blu del mare spuntano le isole dell’Arcipelago Toscano e la Corsica. Ad ovest, dietro i massicci del Figne e del Béigua, le Alpi Liguri si alzano lentamente fino al gruppo del Mongioie, e da lì l’Arco Alpino prosegue contornando la Pianura Padana fino alle Alpi Retiche, che scompaiono dietro al Monte Ebro.
​Riguardo all’origine del toponimo, sono numerose le ipotesi: la più accreditata lo fa derivare dal greco anthos, cioè “fiore”, viste le splendide fioriture che ricoprono le praterie sommitali tra maggio e giugno. Invece, altri propongono derivazioni dal latino antula (“appezzamento di terreno”), dal greco antios (“posto di fronte”), dal celtico anto-, che indica un territorio di confine, oppure anche dal prefisso antico ligure an-, che indica un monte; M. Casale ipotizza addirittura un collegamento con il mitologico gigante Anteo, ma questa interpretazione sfora un po’ nella fantasia.
Su un ripiano a quota 1530 circa, poco a sud della vetta, verso la fine del XIX secolo sorsero varie costruzioni: due villette, due rifugi per viandanti (gli “storici” rifugi Bensa e Musante, oggi abbandonati) e altri edifici, tra cui la bellissima chiesetta del Sacro Cuore, terminata nel 1899. La croce di vetta fu donata nel 1907 da F.M. Perrone, proprietario del Secolo XIX e dell’Ansaldo, e fu inaugurata alla presenza di ben diecimila persone. Oggi, tra i boschi a sud della vetta, più in basso rispetto ai rifugi originari, si trova il Rifugio Parco Antola, ultimato nel 2007.

Vie d’accesso

Panorama dal Monte Buio verso il Monte Ántola
Panorama dal Monte Buio verso il Monte Ántola (29 aprile 2017)

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