Fòrcola di Livigno – Lago Vago – Monte Vago
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 744 m
Tempo: 1.45 – 2.15 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2014
Camminata breve ma di grande fascino; fino al Lago Vago e alla selletta sulla cresta del monte omonimo il percorso non presenta difficoltà, mentre la risalita della cresta fino alla vetta è consigliabile solo ad escursionisti esperti dal passo sicuro.
Accesso
a) Dall’Engadina ci si porta a Pontresina e si scavalca il Passo del Bernina; dopo pochi minuti di discesa, si trova sulla sinistra la diramazione per Livigno, che sale in breve alla Fòrcola.
b) Da Sondrio si sale a Poschiavo e si risale la valle in territorio svizzero verso il Passo del Bernina. Si devia poi a destra salendo alla Fòrcola di Livigno (2314 m).
È una sella stretta e molto marcata posta sullo spartiacque principale della catena alpina, tra i grandi massicci del Piz dals Lejs e del Monte Vago. Il valico è attraversato dal confine italo-svizzero e ospita il posto di dogana italiano. Sul lato italiano, dove prende origine il Torrente Spöl, si trova il Rifugio Tridentina, aperto durante la stagione estiva (per informazioni tel. 0342 997422).
Itinerario
Sul lato orientale del valico, in corrispondenza del cartello stradale che lo indica, si imbocca il sentiero con segnavia 111, che sale dolcemente per dossi erbosi nei pressi del confine italo-svizzero (numerosi cippi). Si effettua una breve discesa per superare una selletta, poi si risale più ripidamente con due tornanti per superare una fascia rocciosa. Il sentiero sbuca in un bel ripiano erboso, poi sale dolcemente attraversando alcuni ruscelli e raggiunge un importante bivio in corrispondenza del principale ramo sorgentizio dello Spöl, proveniente dalla Valle Orsera (quota 2461). Si lascia a destra il sentiero per la Punta Orsera e si va a sinistra, seguendo il segnavia 112.
Si attraversa il torrente, poi si effettua un lungo diagonale per prati. Il sentiero sale quindi più ripido con numerosi tornanti, passando accanto ad una piccola forra dove i nevai sopravvivono fino a stagione inoltrata. Si sbuca quindi in una bella conca di erba e pietrame, dove si gira ancora a sinistra. Oltre una breve pietraia il sentiero riprende a salire a tornanti fino ad un ripianetto, poi taglia in diagonale sbucando alto sulla conca del Lago Vago (quota 2760 circa).
Il lago, il cui livello si trova a quota 2687, rimane in basso a sinistra. È uno specchio d’acqua abbastanza piccolo (circa 9000 mq di estensione), ma in posizione molto suggestiva; il colore dell’acqua varia dall’azzurro lattiginoso al blu vitreo a seconda del punto di osservazione.
Il sentiero taglia in piano il versante sassoso che scende sul lago, attraversando alcuni nevai che sopravvivono anche fino ad agosto inoltrato. Si sale poi in diagonale tra rocce ed erba, si piega a destra e, attraversato un ultimo nevaio pianeggiante, si raggiunge una selletta sulla cresta nord del Monte Vago (quota 2904). Si gira a destra, rimontando il crestone, che subito si presenta detritico. Alcuni passaggi lievemente esposti e rampe ripide portano ai piedi del risalto terminale, che si risale direttamente: i segnavia indicano la via più facile per detriti e roccette, aggirando i tratti più impervi sul versante ovest. Nell’ultimo tratto la cresta si fa più facile e meno pendente, e si raggiunge quindi la piccola croce di vetta del Monte Vago (3058 m).
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