Péntema – Buoni – Colletta delle Cianazze – Monte Ántola
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 860 m circa
Dislivello in discesa: 100 m circa
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2017
La prima parte del percorso si svolge tra i folti boschi dell’alta Val Pentemina, lungo l’antica mulattiera che saliva da Péntema alla curiosa frazione dei Buoni. Si va poi a raggiungere il crinale meridionale del Monte Ántola e lo si rimonta, in comune con il frequentatissimo sentiero che sale da Torriglia.
Accesso
Da Genova o da Piacenza si percorre la SS45 fino a incontrare la deviazione per Torriglia. Si prosegue in direzione di Propata, poi, più in alto, si gira a sinistra sorpassando Donetta e seguendo la stretta stradina che scende a Péntema (838 m).
Si tratta di uno dei paesi più belli della zona dell’Ántola, arrampicato su un ripido versante boscoso rivolto a sud, nell’alta Val Pentemina. A causa dell’isolamento, il borgo ha conservato l’impianto urbanistico originale, con le case addossate l’una all’altra e le ripide creuse che si irradiano a pettine. Tra dicembre e febbraio, nelle stradine e nelle case del paese viene allestito un famoso presepe: vengono ricostruiti ambienti e mestieri di fine ‘800 con manichini a grandezza naturale che indossano costumi d’epoca.
Itinerario
Dallo spiazzo a monte del paese si ritorna indietro lungo la stradina asfaltata per circa mezzo chilometro, superando la valletta del Rio Fontanini. Un centinaio di metri prima del bivio per Pezza e Serre si trova sulla sinistra l’imbocco di una mulattiera segnalata con tre punti gialli. Si segue la mulattiera acciottolata, costeggiando un muro e passando accanto ad una casa diroccata ed una cabina di una linea elettrica. Entrati nel bosco, si sale ripidamente, sorpassando due ruscelletti e guadagnando un piccolo costone di erba e radi alberi dove si piega a sinistra. Si ritorna nel bosco in diagonale a destra e, oltre un altro rudere, si guadano altri piccoli ruscelli. La salita si fa quindi più dolce, e la mulattiera taglia tranquillamente il ripido versante boscoso, da cui emergono a tratti enormi strati rocciosi. Si sbuca quindi su una stradina, subito a monte rispetto alla frazione dei Buoni di Péntema (quota 1112). Seguendo la stradina in salita per poche decine di metri, si raggiungono le due case più alte della frazione. Si prende quindi a sinistra una mulattiera che, subito oltre un rio, si biforca. Si va a sinistra e si sale nel bosco misto di latifoglie, passando sotto ad un elettrodotto. Poi, con un diagonale verso nord-est, si raggiunge la Cappella del Colletto (1282 m), posta sullo spartiacque tra le valli Brevenna e Pentemina.
La Cappella del Colletto è detta anche dei Bucci: questo toponimo deriva dai buccin, cioè i vitelli che vi passavano numerosi, provenienti da o diretti al mercato di Torriglia. Qui giungono i segnavia “due quadrati gialli pieni”, proveniente da Avosso, e “cerchio giallo sbarrato” proveniente da Piancassina. Il segnavia “tre punti gialli” piega ora a destra, andando a raggiungere il percorso di crinale presso il Colletto; qui si descrive un itinerario più diretto che si congiunge più avanti, alla Casa del Piccetto.
Dietro alla cappella si lasciano a destra i tre punti gialli per seguire a sinistra i due quadrati gialli pieni. Il sentiero taglia con alcuni saliscendi il ripido versante occidentale del Monte Duso, coperto da una folta faggeta e solcato da piccoli rii dall’alveo roccioso. Durante la stagione invernale gli alberi spogli lasciano intravedere le case di Piancassina e Lavazzuoli. Giunti su un tratto di versante più aperto si confluisce nell’ampio sentiero segnalato con due cerchi gialli pieni, proveniente da Torriglia; lo si segue verso sinistra, arrivando subito alla Casa del Piccetto (1390 m).
La Casa del Piccetto (=pettirosso) svolgeva la funzione di osteria con alloggio, ed era dotata di una stalla per il cambio dei muli. Rimase in funzione fino agli anni ’40 del Novecento.
La mulattiera segnalata si riporta sul lato del Trebbia e, con una lieve discesa, raggiunge la Colletta delle Cianazze (1344 m), sella boscosa tra i monti Duso e Cremado dove si trovano tavoli e panche.
Alla Colletta delle Cianazze arrivano i sentieri provenienti da Piancassina (“tre punti gialli”) e da Chiappa (“croce gialla”). Il toponimo deriva dalla storpiatura del termine dialettale cian, che significa pianoro.
Proseguendo in dolce ma costante salita nel bosco si aggira ad est anche il Monte Cremado, poi ci si riporta sul contrafforte in corrispondenza della selletta successiva (quota 1465).
Una diramazione a destra porta in pochi minuti al nuovo Rifugio Parco Antola, costruito grazie ad una collaborazione tra il CAI di Genova e l’Ente Parco dell’Antola. Il rifugio è aperto tutto da aprile a ottobre con servizio di alberghetto e dispone di 32 posti letto.
La mulattiera prosegue lungo il costolone boscoso e poco dopo incontra il sentiero segnalato con due quadrati gialli vuoti proveniente da Bavastrelli. Con una breve salita tra i faggi si raggiunge il ripiano dove sorgono il vecchio Rifugio Musante, ormai abbandonato, e la piccola Cappella dell’Ántola (1537 m), insieme ad altri tavoli e panche per i picnic. Si superano gli ultimi faggi e, con una ripida rampa per prati, si arriva alla grande croce di vetta del Monte Ántola (1597 m).
Torna a: Catena del Monte Ántola