Passo della Scoffera – Passo del Fuoco – Monte Candelozzo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 480 m circa
Dislivello in discesa: 110 m circa
Tempo: 2 – 2.20 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2024
Ad ovest del profondo intaglio del Passo della Scoffera lo spartiacque appennino si eleva immediatamente a formare un ondulato costone molto panoramico, percorso dall’Alta Via dei Monti Liguri. Meta dell’escursione è il Monte Candelozzo, vetta più alta del sottogruppo montuoso.
Accesso
Da Genova si segue la SS45 per Piacenza risalendo la Val Bisagno. Giunti a Sottocolle si abbandona la statale, che sorpassa il valico in galleria, e si gira a sinistra salendo al vero e proprio Passo della Scoffera (676 m).
Profondo valico dello spartiacque principale appenninico, intagliato tra il Monte Spina e il Monte Castelluzzo, a separare la Val Bisagno dall’alta Valle Scrivia. Anticamente il valico era confine tra la Repubblica di Genova e i territori dei feudi imperiali, quindi nelle case subito a nord ci si rifugiavano gli individui compromessi con la repubblica, e nelle case subito a sud quelli compromessi col feudo.
Itinerario
Presso una cappelletta tra le case poste sul valico si imbocca via Maria Canevari, che si dirige verso nord-ovest (segnavia AVML). Dopo un centinaio di metri si trova sulla destra, subito oltre una casa, un ripido sentiero scalinato che si imbocca entrando nella boscaglia. Il sentierino si inerpica faticosamente tra boschetti e radure, su un ampio contrafforte che si fa man mano più definito e punta verso la piramidale vetta del Monte Spina. Più in alto il sentierino taglia in diagonale sul versante padano e scavalca il contrafforte nord-est del Monte Spina in corrispondenza di un piccolo intaglio.
Si piega a sinistra e, con una breve discesa ed una ripida rampa in salita, si esce dal bosco e ci si riporta sul panoramico spartiacque in corrispondenza di una sella (quota 952). Si aggira il Monte Dragonat sul versante padano, quindi si ritorna sul crinale presso un ripiano.
Seguendo l’ampio crinale erboso verso sinistra, si può raggiungere in pochi minuti la cima del Monte Dragonat (998 m), che offre un bel panorama. Il curioso toponimo è riportato come “Dragonat” sulla CTR della Liguria e sulle carte catastali. Invece, sulla vecchia carta IGM la cima è quotata ma non nominata: il toponimo “Dragona” è indicato sul versante nord dell’adiacente cima di quota 1004 m.
Lasciato a destra l’imbocco (pochissimo evidente) di un sentiero segnalato per Morasco, l’AVML attraversa lo spartiacque e aggira un dosso sul ripido versante di Davagna. Il sentiero quindi si sposta sul lato padano ed entra nel bosco. Ricevuto da destra un sentiero più marcato, si sale lungo il crinale fino ad una cima senza nome (1004 m), quindi si scende tra boschetti e radure fino ad una sella con rocce affioranti. Il sentiero si sposta nuovamente sul versante marittimo e taglia fino all’intaglio roccioso del Passo del Fuoco (975 m).
Presso il Passo del Fuoco transitava un antico sentiero, ormai praticamente scomparso, che collegava le frazioni Sella e Moránego di Davagna con i borghi della Val Noci (vedi E. Montagna, A. Sabbadini, Appennino Ligure).
A causa di una cartografia imprecisa, ad oggi sul Passo del Fuoco c’è una certa confusione. La CTR ligure e le carte IGM assegnano questo toponimo ad una selletta situata più a nord-est, tra la Costa Carmaiola e la Quota 1004 – tuttavia questa selletta non è mai stata utilizzata come collegamento. Su altre pubblicazioni il toponimo è stato trasferito alla sella si quota 982 tra il Monte Candelozzo e il Monte Carmo, dove passa la sterrata che collega Capenardo a Noci. Infine, sul valico si trova un pannello indicatore con scritto “Sella del Carmo”; in realtà la Sella del Carmo si trova circa 150 metri più a sud, alla base del monte omonimo.
Aggirato un piccolo dosso, il sentiero supera la vera e propria Sella del Carmo (971 m), poi sale ripido lungo la cresta spartiacque per scavalcare il Monte Carmo (1012 m). Una breve discesa e il superamento di una recinzione conducono alla sella successiva (982 m; tavolino e panche per picnic), dove transita la strada sterrata che collega i paesi di Capenardo e Noci. La si attraversa e, sorpassata un’altra recinzione, si abbandona l’Alta Via e si imbocca a sinistra il sentiero segnalato con un quadrato giallo pieno. Con una salita breve ma ripida si guadagna la cima settentrionale del Monte Candelozzo (1036 m); proseguendo lungo la cresta sommitale si può raggiungere in pochi minuti la cima meridionale, di poco più bassa, su cui si trova la croce di vetta.
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