Prata – il Poggione – Poggio Croce di Prata

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 334 m per il Poggione, 320 m circa per il Poggio Croce di Prata
Dislivello in discesa: 30 m circa per il Poggio Croce di Prata
Tempo: 1 – 1.20 ore per entrambe le vette
Ultima ricognizione: Ottobre 2022

Si tratta di una piacevole passeggiata per folti boschi, che da Prata conduce al crinale dei panoramicissimi Poggi di Prata. Salendo per stradette sterrate si guadagna la sella tra il Poggione e il Poggio Croce di Prata; da lì si dipartono le due diramazioni che portano alle cime.

Accesso

a) Proveniendo da Siena, bisogna imboccare la SP73bis, che passa da Malignano, Rosia e Frosini. Si imbocca poi a destra la SP441, che passa nei pressi di San Galgano e poi risale l’alta valle del Merse. In località Gabellino si gira a destra, poi si imbocca ancora a destra la diramazione che sale a Prata.
b) Si esce dall’autostrada a Rosignano Marittimo e si continua lungo la superstrada SS1 in direzione di Grosseto. Imboccato lo svincolo di Follonica Est, si prosegue lungo la SR439, che passa nei pressi di Massa Marittima. Si imbocca poi a destra la SP441 con indicazioni per Prata; dopo circa 6,6 km si imbocca a sinistra la diramazione che sale al borgo.
c) Per chi viene da sud, si esce dalla superstrada SS1 a Braccagni, quindi si gira due volte a destra per prendere la Strada Provinciale Montemassi. Si va a sinistra e poi a destra, superando Montemassi e giungendo a Meleta. Qui si gira a sinistra, attraversando la piana delle Fornaci; in località Gabellino si svolta ancora a sinistra lungo la SP441, quindi si imbocca a destra la diramazione che sale a Prata (580 m).

Il borgo di Prata, di origine medievale, è arroccato su un colle dalla forma allungata alle pendici sud-orientali del Poggione. Vale la pena effettuare una deviazione per visitare il centro storico, percorrendone le strette viuzze e il viale panoramico lungo cui si riconoscono alcuni pochi resti delle mura.
Un cartello indica Prata come il “borgo della Pia di Dante”. Infatti, ad oggi, la Pia citata nel V canto del Purgatorio dantesco viene identificata come Pia de’ Malavolti, senese andata in sposa a Tollo degli Alberti, signore di Prata. La vicenda di Pia si intreccia con un periodo assai turbolento che il borgo di Prata attraversò nella seconda metà del XIII secolo. Il paese di Prata era ghibellino, e per questo era in contrasto con la Repubblica di Siena, divenuta guelfa nel 1270.
I senesi occuparono Prata nel 1282, e in questo contesto avvennero le nozze tra Tollo degli Alberti e Pia. Forse per realismo politico, forse per amore della moglie, Tollo intraprese una politica filo-senese, e per questo venne ucciso attraverso una congiura nel 1285. Siena allora assediò Prata per quattro lunghi anni, costringendo infine il paese alla resa. Quando i senesi entrarono nel borgo, tuttavia, non trovarono Pia e i suoi figli, forse fatti fuggire da Nello Pannocchieschi, signore di Castel di Pietra.

Itinerario

Dalla piazza di Prata si imbocca via Liguria, che sale in direzione nord-est (segnavia CAI 30). La stradina asfaltata procede nella boscaglia, contornando la spalla su cui sorge il cimitero di Prata. Presso un tornante (quota 610) si lascia a sinistra l’asfalto, che sale in breve al cimitero, per imboccare a destra una strada sterrata pianeggiante. Ricevuta da sinistra una carrareccia, si giunge ad un bivio dove si prosegue dritti in salita. La pista, fiancheggiata da recinzioni, segue un costone poco marcato; si passa a destra di un bel prato, poi si supera una casa isolata.
Poco più avanti (quota 670 circa) la stradina si biforca. Si prende a sinistra una ripida pista che sale tra i castagni; si trovano quindi due bivi, dove si va rispettivamente a sinistra e a destra, rimontando un ampio spallone boscoso. Oltrepassato il Podere Filicaie di Sotto (751 m), la pista si biforca nuovamente: si prosegue a sinistra a mezza costa, aggirando un poggio arrotondato. Lasciata a sinistra la diramazione che guida al Podere Filicaie di Sopra, la stradetta sterrata prosegue in dolce salita fino ad un ripiano (803 m) dove si trova un crocevia.
Seguendo le indicazioni per il Poggione si piega a sinistra, lungo una sterrata che sale in diagonale nel bosco di querce. In pochi minuti si guadagna un’ampia sella (825 m) sul crinale principale dei Poggi di Prata. Qui si trova un crocevia dove i percorsi per le vette divergono.

Per il Poggione

Si piega a destra, imboccando un sentiero segnalato che rimonta l’ampio crinale boscoso verso nord-est. All’inizio la salita è dolce, poi diventa più ripida; superato uno spiazzo pianeggiante si esce dal bosco e, con una rampa sassosa, si guadagna una spalla sormontata da una piramide di pietre. Si gira a destra (indicazione per “vetta”) e, attraversato un boschetto, si guadagna l’ampia e panoramicissima cima del Poggione (914 m).

Per il Poggio Croce di Prata

Si gira a sinistra, lungo il sentiero segnalato che segue il crinale boscoso verso sud-ovest. Una breve salita ripida porta su una cima intermedia di erba e rocce (858 m) che offre un bel panorama. Si prosegue in dolce discesa lungo l’ampio crinale tra boschetti e radure, quindi si rimonta la breve rampa che porta alla cima rocciosa del Poggio Croce di Prata (847 m).

Il castagneto nei pressi dei Poderi Filicaie
Il castagneto nei pressi dei Poderi Filicaie (31 ottobre 2022)
Salendo verso la vetta del Poggione
Salendo verso la vetta del Poggione (31 ottobre 2022)
La cima del Poggione, con il Poggio di Montieri in secondo piano
La cima del Poggione, con il Poggio di Montieri in secondo piano (31 ottobre 2022)
Il Poggione visto da sud
Il Poggione visto da sud (31 ottobre 2022)
Panorama verso sud-est dai pressi del Poggio Croce di Prata
Panorama verso sud-est dai pressi del Poggio Croce di Prata (31 ottobre 2022)

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