Anellino del Poggio Mutti

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: 110 m circa
Tempo: 45 – 50 minuti (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2022

Il Poggio Mutti è un’altura boscosa poco appariscente che si eleva poco a ovest delle Cornate di Gerfalco. La piccola montagna è costituita in gran parte da calcari, al cui interno si trovano giacimenti di metalli come argento, piombo, zinco e rame. Questi giacimenti sono stati coltivati fin da epoche molto antiche, attraverso la realizzazione di trincee, scavi a cielo aperto e brevi gallerie. Seguendo i sentieri segnalati, è possibile effettuare un brevissimo percorso ad anello intorno al Poggio Mutti, visitando alcune miniere e cave abbandonate. Il percorso può essere concatenato all’adiacente anello delle Cornate di Gerfalco, oppure può essere effettuato come una gita a sé stante di mezza giornata.

Accesso

a) Proveniendo da Siena, bisogna imboccare la SP73bis, che passa da Malignano, Rosia e Frosini. Poco dopo si gira a destra lungo la SP31, che supera Chiusdino; giunti a Ciciano si va ancora a destra lungo la SP29. Ai due bivi successivi si va prima a sinistra verso Montieri, poi si gira a destra per Massa Marittima. Dopo circa 5 km si prende ancora a destra la diramazione per Gerfalco. Poco prima di arrivare al paese si trova un bivio dove si sale a sinistra: la strada percorre il versante sud delle Cornate di Gerfalco, diventando sterrata. Al primo bivio si va a destra in salita, mentre al secondo, in località Romano, si va a sinistra in discesa. Dopo circa 800 metri dal bivio, presso il secondo tornante, si parcheggia (quota 711).
b) Usciti dalla superstrada SS1 presso lo svincolo di Follonica Est, si prosegue lungo la SR439, che passa nei pressi di Massa Marittima. Si gira poi a destra lungo la Strada Provinciale Pavone, in direzione di Montieri. Prima di giungere a Montieri, si trova a sinistra la deviazione per Gerfalco. Giunti al bivio poco prima di Gerfalco, si prosegue come descritto in “a”.

Itinerario

Dal secondo tornante della strada, situato in corrispondenza della sella che separa il Poggio Mutti dalle Cornate di Gerfalco, si prosegue lungo la strada principale per pochi metri. Si giunge quindi ad un bivio, dove si segue a sinistra il segnavia 10 (indicazioni per “Miniera di Poggio Mutti”). Si imbocca una pista che effettua subito un tornante, poi sale in diagonale sul versante sud del Poggio Mutti.
Camminando tra lecci e arbusti, si incontrano alcuni scorci panoramici sull’alta valle del Pavone e sul Monte Santa Croce. Dopo alcune centinaia di metri, un cartello sulla destra indica la brevissima deviazione per la Miniera della Calcite Nera (760 m circa).

Si tratta di una caratteristica grotta/miniera: una cavità naturale allargata artificialmente per sfruttare il giacimento di metalli in essa contenuto. Prende il nome dalla presenza al suo interno di cristalli di calcite di colore nero (di solito la calcite è bianca o incolore).

Proseguendo lungo la strada sterrata, si giunge in breve ad una cava abbandonata di calcare “Rosso Ammonitico” (768 m).

Gran parte del Poggio Mutti è costituita dal “Calcare Massiccio”, un calcare di colore bianco o grigio chiaro, in cui è difficile riconoscere la stratificazione. Nei pressi della cima, invece, affiora il calcare “Rosso Ammonitico”, che ha un caratteristico colore rossiccio o rosato, ed è fittamente stratificato. Il “Rosso Ammonitico” è molto apprezzato dal punto di vista ornamentale, e veniva cavato anche sulla vicina cresta delle Cornate di Gerfalco: il materiale venne usato ad esempio nella costruzione del duomo di Siena.
Nella parte più alta del fronte di cava sono visibili i diaspri, rocce silicee di colore rosso vinato che formano la porzione sommitale del Poggio Mutti.

La pista effettua un breve saliscendi, poi raggiunge un costone erboso pianeggiante dove si trova un bivio (quota 789). Si piega a destra e si rientra nel bosco, salendo dolcemente verso la cima del Poggio Mutti.

La piatta cima del Poggio Mutti (808 m), completamente coperta da un fitto bosco, è priva d’interesse.

Si lascia a destra la poco evidente cima del poggio e si inizia a scendere in direzione nord. Dopo alcune centinaia di metri si giunge ad un crocevia (735 m).

Da qui è possibile effettuare una breve deviazione per visitare un’altra cava di calcare “Rosso Ammonitico”. Si prende a sinistra il sentiero segnalato per Frasseta e, dopo poche decine di metri, si incontra un altro bivio. Lasciato a destra il segnavia, si prosegue a sinistra in dolce salita e, dopo circa 400 metri, si raggiunge la cava.

Si piega a destra in discesa e, in pochi minuti, si confluisce nella strada sterrata proveniente da Gerfalco (località Campo Pozzini; 685 m).

Subito prima di raggiungere la strada, si possono notare sulla sinistra alcune caratteristiche depressioni circolari. Si tratta di ciò che resta di alcuni pozzetti minerari ormai franati, scavati per sfruttare il minerale utile che in quest’area si trovava molto vicino alla superficie.

Seguendo la strada in salita verso destra per circa 300 metri, si ritorna al tornante di quota 711 da cui si era partiti.

Panorama verso il Monte Santa Croce
Panorama verso il Monte Santa Croce (30 ottobre 2022)
La miniera della Calcite Nera
La miniera della Calcite Nera (30 ottobre 2022)
La cava di calcare "Rosso Ammonitico" del Poggio Mutti
La cava di calcare “Rosso Ammonitico” del Poggio Mutti (30 ottobre 2022)

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