Nervi – Passo la Crocetta – Monte Cordona

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 790 m circa
Tempo: Variante “a”: 2 – 2.30 ore. Variante “b”: 2.20 – 2.50 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2018

Percorrendo un’antica mulattiera si risale il costolone sud-ovest del Monte Cordona, che fa da spartiacque tra i valloni costieri di Nervi e di Bogliasco. Vengono proposte due varianti: la “a” è più lineare e diretta, e segue l’originario percorso FIE; la “b” è un po’ più lunga ma è forse più suggestiva, in quanto transita da Capolungo, Sant’Ilario e dalla panoramica cima del Monte Giugo.

Accesso

In treno fino alla stazione ferroviaria di Nervi (15 m).

Itinerario

Si presentano subito due possibilità:

a) Si percorre Viale delle Palme, si incrocia Via Oberdan e si prosegue in Viale Franchini. Quando questo piega a sinistra si imbocca una creusa scalinata che si congiunge con Via dei Vassalli e raggiunge Via Somma (segnavia: due triangoli rossi pieni, bandierina bianco-rossa dell’Itinerario Storico Colombiano e pallino azzurro del Percorso dell’Alleanza). La si attraversa e si imbocca Via Superiore dei Lucchi, ma quasi subito la si abbandona per deviare a destra in Via Gaiello, che sale stretta tra alti muri. Si piega a sinistra e si raggiunge Via Crocefisso, che va seguita a sinistra per poche decine di metri, quindi si imbocca a destra Via Croce di Ferro, che sale con un tornante tra gli ulivi. Giunti su un costone, si piega decisamente a destra e lo si rimonta (via San Rocco di Nervi), fino al gruppetto di case dove sorge la Cappella di San Rocco (205 m).

Qui il Sentiero Liguria si stacca a destra, percorrendo un panoramico stradello pianeggiante (via Nora Massa); esso conduce in una quindicina di minuti alla chiesa di Sant’Ilario, poi prosegue alla volta di Bogliasco. Una seconda diramazione si diparte verso sinistra: tagliando in diagonale si passa accanto all’autogrill di Sant’Ilario, poi si scende sul fondovalle del Rio di Nervi.

Si prosegue dritti lungo una mulattiera; poche decine di metri dopo si confluisce in una stradina, prima acciottolata e poi cementata (via Costa di Cantalupo), che continua a seguire il crinale in ripida ascesa. Procedendo tra villette isolate, orti e boschetti, si giunge in località Serra di Cantalupo (325 m), dove si trova un trivio. Qui si incontra il sentiero della variante “b”, segnalato con un cerchio rosso con punto al centro.
Si continua dritti sul crinale ancora per pochi metri e, al bivio successivo, si lascia a destra il sentiero della variante “b” per girare a sinistra lungo la mulattiera segnalata con i due triangoli rossi. La mulattiera acciottolata taglia in diagonale il versante nord-ovest del Monte Giugo, ricoperto da una fitta boscaglia, poi, con una salita più decisa, si riporta sul crinale in corrispondenza del Passo la Crocetta.

b) Usciti dalla stazione ferroviaria si svolta subito a sinistra lungo una mattonata che, passando sotto alla ferrovia, scende alla passeggiata a mare Anita Garibaldi. Si segue la bellissima passeggiata verso sinistra, passando accanto alla Torre Gropallo e giungendo alla piccola baia di Capolungo. Con una breve discesa si confluisce in una stradina asfaltata (via Ancona) che va seguita in salita verso sinistra; qui inizia il segnavia “cerchio rosso con pallino al centro”, con indicazioni per il Monte Giugo. La stradina confluisce in via Capolungo, che si segue verso sinistra per pochi metri; la si attraversa e si imbocca via Canascra, stretta creusa mattonata stretta tra alti muri.
Dopo un ultimo tratto asfaltato, la creusa sbuca in via Donato Somma, che si attraversa; sul lato opposto si imbocca via dei Tre, che, oltre alcune rampe scalinate, piega a destra e taglia verso est con brevi saliscendi. Si gira quindi a sinistra in via Inferiore alla Chiesa di Sant’Ilario e in breve si sale ad incontrare una strada asfaltata. Si rimonta l’asfalto in discesa verso sinistra per qualche decina di metri, quindi si riprende la destra la mulattiera scalinata. Riattraversato l’asfalto, si giunge alla Chiesa di San Nicolò (152 m).

Si tratta di una chiesetta più piccola e ben più antica rispetto alla sovrastante parrocchiale di Sant’Ilario. L’anno di costruzione è tuttavia sconosciuto. In un documento del 1582 monsignor Francesco Bossi cita la presenza di due “casacce” a Sant’Ilario, una dedicata a Santa Croce e una dedicata a Santa Maria; visto che questa chiesetta esisteva già, doveva essere nota allora con uno di quei due nomi, e non come San Nicolò.

Si prosegue in salita verso destra, quindi ad un bivio si va a sinistra; superate alcune ripide rampe scalinate si giunge alla chiesa parrocchiale di Sant’Ilario (186 m).

La frazione di Sant’Ilario prende il nome da Ilario di Poitiers, vescovo del IV secolo d.C. In fuga dagli eretici, Ilario abbandonò la Francia e, secondo la tradizione, si rifugiò per qualche tempo proprio sulla collina di Sant’Ilario. Sul versante sud-ovest del Monte Cordona si trova una grotticella detta in dialetto “Tann-a do Santo”, dove il Santo si sarebbe rifugiato. Secondo un’altra versione della leggenda, invece, Ilario sarebbe passato di fronte alla collina su una galea e, al suo passaggio, il colle si sarebbe liberato di tutti i serpenti che lo popolavano.

Si prosegue su asfalto verso ovest, attraversando il piazzale dove fa capolinea l’autobus n. 516 e imboccando sulla destra via dei Marsano. Si segue la strada per quasi 500 metri, fino a trovare sulla destra l’imbocco di via Fossa dei Carboni di Sopra; la si imbocca e poco dopo si giunge ad un bivio dove si va a destra. Giunti ad un altro bivio presso una casa semidiroccata si gira a sinistra, lungo un ripido sentiero scalinato che si innalza tra terrazze abbandonate, boscaglia e rocce affioranti.
La faticosa salita porta sul crinale occidentale del Monte Giugo, in località Serra di Cantalupo (325 m); qui si incontra il segnavia “due triangoli rossi” (vedi variante “a”). Si prosegue a destra lungo il crinale, in comune con il sentiero segnalato; quando questo piega a sinistra si prosegue dritti per tenere il filo del costone. Proseguendo in costante salita tra boschetti e panoramiche radure, si guadagna la cima del Monte Giugo (485 m).

Non è una vera e propria vetta, ma piuttosto il punto in cui il contrafforte sud del Monte Cordona si interrompe e scende al mare; verso nord si salda direttamente a tale contrafforte. La cima offre un bellissimo panorama sul Mar Ligure, su Genova e sulla costa fino al Promontorio di Portofino.

Si piega a sinistra e si segue il crinale quasi pianeggiante, superando poi una selletta poco marcata. Dopo un tratto in piano sul lato di Bogliasco ci si riporta sul crinale e si scavalca un dosso, quindi si scende in breve al Passo la Crocetta (482 m), dove le varianti “a” e “b” si riuniscono definitivamente.

Il toponimo “crocetta” si ritrova spesso nell’Appennino Ligure non come riferimento ad una croce, ma proprio come sinonimo di crocevia, incrocio di strade o valico. Due metri sotto il valico, sul lato di Bogliasco, si trova una fonte, che si apre girando la manopola di un piccolo rubinetto.

La mulattiera acciottolata segnalata con i due triangoli rossi prosegue lungo il costolone, seguendone il filo o a tratti spostandosi sul lato occidentale. Si passa accanto ad un rudere, poi si aggira ad ovest il piccolo rilievo del Bric Gianesi, con belle viste sul vallone del Rio di Nervi e sul Monte Fasce. Ricevuto da destra un sentiero poco evidente proveniente da Sessàrego, si passa accanto ad un altro rudere, poi si sale decisamente fino ad un bivio sul crinale (quota 670 circa). Si va a destra, salendo in diagonale tra arbusti e pini danneggiati dagli incendi. Ricevuta da sinistra una traccia più ampia, si attraversa il versante sud-est del Monte Cordona.
Tagliando in piano nella pineta si raggiunge il valico di Via Creuza (o Sella del Cordona; 735 m), che si apre sullo spartiacque tra il vallone di Bogliasco e la valle del Torrente Lentro. Qui si incontrano il segnavia “due quadrati rossi pieni” proveniente da Bogliasco e la “strada panoramica” del Monte Fasce. Trascurando la rotabile asfaltata, si gira a sinistra e si percorre il crinale sovrastante. Salendo dolcemente, si raggiunge la poco marcata cima del Monte Cordona (802 m).

Vista sul mare da Sant'Ilario
Vista sul mare da Sant’Ilario (14 dicembre 2018)
Nervi e Quinto visti dalla cresta del Monte Giugo
Nervi e Quinto visti dalla cresta del Monte Giugo (14 dicembre 2018)
Il Monte Cordona visto dal Bric Gianesi
Il Monte Cordona visto dal Bric Gianesi (8 ottobre 2020)
Panorama dalla vetta sui monti Fasce, Croce e Bastia
Panorama dalla vetta sui monti Fasce, Croce e Bastia (14 dicembre 2018)

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