Colle di Nava – Poggio Richermo – Colle San Bernardo d’Armo – Colle di Nava

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: 300 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2021

Percorso ad anello molto breve e piacevole, tra prati e boschetti. Si sale al Poggio Richermo per il contrafforte meridionale, quindi si raggiungono gli incantevoli prati di San Bernardo d’Armo e si ritorna rapidamente al Colle di Nava. Volendo allungare l’escursione, la si può concatenare all’anello del Monte Ariolo e della Rocca Ferraira.

Accesso

a) Dal casello autostradale di Albenga si seguono le indicazioni per Alassio, girando a sinistra alla prima rotonda e poi ancora a sinistra per imboccare la superstrada. Si imbocca la prima uscita (indicazioni per Pieve di Teco) e si risale la Valle Arroscia incontrando la superstrada proveniente da Imperia. Si prosegue lungo la SS28 fino al Colle di Nava.
b) Si esce dall’autostrada al casello di Imperia Est e si segue la superstrada in direzione di Torino. Giunti in Valle Arroscia la superstrada termina e si prosegue sulla SS28 fino al Colle di Nava.
c) Si esce dall’autostrada a Ceva e si risale tutta la Val Tànaro superando Garessio e Ormea. Giunti a Ponte Nava la strada principale gira a sinistra salendo a Nava e al Colle di Nava (933 m).

Si tratta di un’ampia sella pianeggiante, posta sullo spartiacque principale alpino; partendo dal Colle di Cadibona è l’ultimo punto in cui la displuviale della catena montuosa si abbassa sotto i 1000 metri di quota. Sulle alture circostanti sorgono numerose fortificazioni, edificate tra il 1880 e il 1888 per difendere il valico da un’eventuale avanzata francese proveniente dalla costa. Lo sbarramento di Nava conta di cinque forti (Centrale, Richermo, Bellarasco, Possanghi e Montescio) e da altre batterie di appoggio, che avrebbero dovuto essere armate al momento del bisogno (Monte Ariolo, San Lorenzo e Poggio Possanghi). Il toponimo “nava” è abbastanza frequente in Liguria, e indica generalmente un avvallamento o una conca tra i monti.

Itinerario

Dall’ampio parcheggio subito a nord del valico ci si porta sulla strada statale, e si imbocca la stradina asfaltata che passa attraverso l’edificio del Forte Centrale.

Il Forte Centrale «appartiene alla tipologia dei forti Tagliata o Chiusa, opere di sbarramento stradale, in fossa, a pianta generalmente poligonale, con artiglierie sistemate in casamatta al riparo di evidenti cannoniere svasate in conci di pietra. […] Il moderno tracciato della strada statale, aperto negli anni del primo dopoguerra, vi passa di fianco, tagliando direttamente il robusto spalto occidentale dell’opera; l’antica rotabile invece, ancora percorribile, entrava nel cortile interno del forte attraversando due ponti levatoi gettati sul fosso della tagliata ed altrettanti portali» (M. Minola, C. Arena, B. Ronco, Fortificazioni in Liguria dal XVIII secolo alla Grande Guerra, pagg. 91-92). All’interno del forte si organizzano periodicamente visite guidate.

Usciti dal forte, si scende brevemente e si prosegue dritti lungo una stradina asfaltata quasi pianeggiante. Sorpassate alcune villette, la strada attraversa un valloncello e passa accanto al Forte Bellarasco (920 m), in bella posizione panoramica sull’alta Valle Arroscia e sui monti Mónega e Frontè.

Essendo ancora oggi zona militare, il Forte Bellarasco non è visitabile. Per lo stesso motivo, è tra i meglio conservati della piazzaforte di Nava. La parete rocciosa a fianco della strada, come indicato da una lapide, era utilizzata dai militari come palestra di roccia.

La stradina piega a sinistra e giunge ad un trivio: si prosegue lungo la diramazione centrale, sterrata, che taglia in dolce salita il boscoso versante sud-occidentale del Poggio Richermo. Dopo circa un chilometro si trova un altro bivio, dove si prende la diramazione di sinistra. Tagliando quasi in piano attraverso un’area di bosco diradato, si guadagna il contrafforte meridionale del Poggio Richermo a quota 990 circa.
Si piega bruscamente a sinistra, seguendo le marcate tracce che rimontano il costone. Il sentiero alterna tratti nel bosco a radure che offrono panorami fino al mare. Man mano che si sale, il contrafforte si fa completamente boscoso e più individuato, con rocce affioranti. Si supera una spalla pianeggiante poco individuata, indicata sulle carte come “Monte Bellarasco” (quota 1180 circa), quindi ci si sposta sul versante orientale per aggirare una gobba. Una breve salita guida sulla vetta del Poggio Richermo (1214 m; 1 – 1.20 ore dal Colle di Nava), sormontata dall’omonimo forte.

Si prosegue in direzione nord, scendendo dolcemente lungo il crinale boscoso, e lasciando a sinistra una traccia che scende direttamente al Colle di Nava. Giunti ad una selletta dove il bosco si dirada, bisogna imboccare a sinistra una pista di esbosco, che scende assai ripida sul lato occidentale del contrafforte. Ritornati sul filo, si procede con brevi saliscendi tra boschetti e radure fino al Colle San Bernardo d’Armo (1061 m).

Sugli ameni prati accanto al colle, una prima chiesetta sarebbe sorta già dal 1641; la chiesa attuale è stata invece costruita nel 1953. Da San Bernardo si ha una bellissima vista sul Monte Armetta e sul suo avancorpo meridionale, il Monte della Guardia, che assume l’aspetto di un’aspra vetta dolomitica.

Si piega a sinistra lungo la stradina asfaltata che scende verso il Colle di Nava. Effettuato un tornante, si prosegue altri 200 metri circa, si abbandona la rotabile per scendere a destra lungo il sentiero dell’Alta Via dei Monti Liguri. Si scende nel bosco attraversando un piccolo rio, poi si piega a destra tagliando quasi in piano. Giunti presso una stalla si gira bruscamente a sinistra lungo una pista in ripida discesa. Poco più in basso, presso alcune case isolate, la pista si trasforma in stradina asfaltata e si congiunge velocemente con una rotabile più importante (quota 922). Si segue la strada verso sinistra in dolcissima salita e, ricevuta da sinistra la strada che scende dal Colle San Bernardo d’Armo, si ritorna al parcheggio del Colle di Nava.

Il Forte Bellarasco
Il Forte Bellarasco (10 luglio 2021)
Panorama dal sentiero di salita sui monti Mónega e Frontè
Panorama dal sentiero di salita sui monti Mónega e Frontè (10 luglio 2021)
Il Forte Richermo, sulla cima omonima
Il Forte Richermo, sulla cima omonima (10 luglio 2021)

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