Viozene – Rifugio Mongioie – Bocchin dell’Aseo – Mongioie

Discesa per la Gola delle Scaglie

Caratteristiche

Difficoltà: E la salita, EE la discesa per la Gola delle Scaglie
Dislivello in salita: 1389 m da Viozene, 1091 m dal Rifugio Mongioie
Tempo: 3.45 – 4.20 ore da Viozene, 3 – 3.30 ore dal Rifugio Mongioie
Ultima ricognizione: Giugno 2021

Si tratta del percorso classico per raggiungere la cima del Mongioie: partendo dal paese di Viozene, si raggiunge il frequentato Rifugio Mongioie, poi, con un ripido sentiero, si sale per un suggestivo vallone fino al Bocchin dell’Aseo. Da qui un sentiero risale l’erto versante orientale del Mongioie fino all’aerea cresta sommitale. Il percorso è faticoso e richiede un buon allenamento, ma non presenta particolari difficoltà. Gli escursionisti esperti possono poi effettuare un giro ad anello, scendendo per la suggestiva Gola delle Scaglie, in uno degli scenari più “dolomitici” delle Alpi Liguri: il canalone, chiuso tra verticali pareti di roccia e costituito da detrito medio-fine, permette una velocissima discesa fino al Rifugio Mongioie.

Accesso

a) Dal casello di Ceva si risale la Val Tanaro sorpassando Garessio e Ormea. A Ponte Nava si abbandona la statale per il Colle di Nava e si sale a destra per Viozene.
b) Uscendo ad Imperia o Albenga, si raggiunge Pieve di Teco e si sale al Colle di Nava. Scesi a Ponte Nava, si gira a sinistra per Viozene (1242 m).

Salita

Si imbocca una ripida rampa in cemento che prende inizio alle spalle della chiesa del paese (segnavia A7 e GTA) e sbuca su una stradina asfaltata; la si segue verso destra giungendo alle case della località Piumini. Si continua lungo una carrareccia quasi pianeggiante, quindi la si abbandona per svoltare a sinistra, su una mulattiera che sale tra boschetti e radure. Guadato un rio, con alcuni tornanti la mulattiera si porta ai Tetti Pian Rossetto (1524 m). Gli ultimi tornanti portano quindi sul margine dell’ampio Pian Rosso.

Si tratta di un vasto ripiano erboso, che un tempo era coltivato a segale e grano. Le vaste praterie circostanti, sovrastate dalle spettacolari pareti dolomitiche della Rocca Garba, sono utilizzate invece come pascolo. Il toponimo dovrebbe derivare dal colore rossiccio del terreno.

Si lascia temporaneamente a destra il sentiero per il Bocchin dell’Aseo, quindi si costeggia un abbeveratoio e, attraversata una macchia di pini, si arriva al Rifugio Mongioie (1550 m; 45-50 minuti da Viozene).

Situato in splendida posizione panoramica, il rifugio è stato inaugurato nel 1989 e poi completamente ristrutturato nel 1998. È di proprietà del CAI di Albenga, ed è dotato di 46 posti letto in camerate, 24 in mansarda e altri 4 nel locale invernale sempre aperto. Il rifugio svolge servizio di alberghetto dal 1° maggio al 30 settembre e durante le vacanze natalizie.

Senza entrare nel cortile del rifugio, si piega a destra lungo il sentiero segnalato con indicazioni per il Bocchin dell’Aseo. Si sale in diagonale tra i pini, quindi si ritrova l’ampio sentiero trascurato poco prima del rifugio. Il sentiero attraversa un canalone, quindi si innalza ripidamente tra erba, arbusti e radi pini; lasciata a sinistra la poco evidente diramazione per la Gola delle Scaglie, si prosegue avvicinandosi gradualmente alle imponenti pareti rocciose del Mongioie. Giunti al di sopra degli ultimi alberi, il sentiero effettua un lungo traversone, dirigendosi verso l’evidente vallone che guida verso il Bocchin dell’Aseo. Lasciata a destra una diramazione che porta ad una fonte, si prende quota rapidamente con alcuni tornanti. Costeggiando alcuni dirupi quarzitici, con bel panorama sull’alta Val Tanaro, si scavalca un costone erboso e si sbuca nell’ampio Pian dell’Olio (2090 m).

Si tratta di un pianoro sospeso, posto nel vallone che fa capo al Bocchin dell’Aseo. Il toponimo deriva dagli scambi commerciali che, secondo la tradizione, avvenivano qui: prodotti della riviera (tra cui l’olio) scambiati con prodotti della pianura e delle montagne (mais, grano, farina, castagne…).

Si contorna la vasta conca pianeggiante sul fianco destro idrografico, tagliando verso la testata del vallone. Con ripide svolte tra roccette e detriti, il sentiero supera una breve scarpata e sbuca nella conca successiva, chiusa a monte da un’imponente pala rocciosa. Si procede dritti verso le rocce, quindi si piega a destra e si attraversa il fondo dell’avvallamento, ingombro di enormi massi. Effettuato un lungo tornante, il sentiero taglia sul fianco sinistro idrografico del vallone. Salendo dolcemente per dossi erbosi, si raggiunge il Bocchin dell’Aseo (2296 m).

Marcata sella sullo spartiacque tra Tánaro e Corsaglia, separa il Mongioie dal blocco montuoso della Cima Revelli e del Monte Rotondo. Il toponimo potrebbe derivare da “aceto”, sempre in riferimento agli scambi di merce che avvenivano lungo questa direttrice. Secondo Marziano Di Maio (Vaíi, gias e vastére, pagg. 127-128) è più probabile la derivazione dal dialettale aziju, che indica le mosche e i tafani che infastidiscono le mucche.

Al crocevia di valico, si piega a sinistra, in direzione dell’evidente cima del Mongioie. Il sentiero risale con brevi svolte il ripido pendio di magre erbe e detriti, prima tenendosi al centro, poi spostandosi gradualmente verso il costone che lo delimita sulla destra. Ci si affaccia per un breve tratto sull’orlo della vertiginosa parete nord, quindi, seguendo i segnavia rossi, si ritorna verso sinistra, inerpicandosi per l’erto versante. Si risale una placca rocciosa abbattuta e si sbuca all’inizio dell’aerea cresta sommitale: la si percorre verso sinistra e, senza difficoltà, in pochi minuti si raggiunge la croce di vetta del Mongioie (2631 m).

Discesa

La via di discesa più comoda consiste nel seguire a ritroso il percorso dell’andata. Tuttavia, gli escursionisti esperti possono affrontare una discesa alternativa, attraverso la Gola delle Scaglie, più impegnativa ma molto più rapida.
Dalla croce di vetta del Mongioie, si inizia a scendere in direzione sud-ovest, seguendo i segnavia per tracce tra erba e lastronate rocciose poco inclinate. Con splendido panorama sulle distese carsiche alla testata della Valle Éllero, si giunge alla selletta poco marcata (quota 2490 circa) che separa il Mongioie dall’avancorpo della Rocca Garba. Il sentiero si sposta sul versante settentrionale e taglia quasi in piano tra lastroni rocciosi, poi scende rapidamente fino sul fondo di un avvallamento (quota 2310 circa), poche decine di metri a sud rispetto al Bocchino delle Scaglie. Si lascia a destra il sentiero diretto al Rifugio Mondovì e si piega a sinistra, seguendo il fondo dell’avvallamento. In poche decine di metri si è all’imbocco superiore della Gola delle Scaglie.

Si tratta di uno spettacolare canalone dall’aspetto dolomitico, chiuso tra le pareti della Rocca Garba (a sinistra) e della Cima delle Colme (a destra). Sul lato sinistro idrografico del canalone, svettano gli slanciati torrioni dei Bricchi Neri. Il toponimo deriva evidentemente dai detriti che costituiscono il fondo del canalone.

Il sentiero, un po’ impervio ma ben marcato, si tuffa in ripida discesa, tenendosi sul lato sinistro idrografico del canalone. Dopo alcune svolte, un traverso porta nel centro del canalone; da qui si piega a sinistra e si scende lungo la massima pendenza, sfruttando una lingua di detrito medio-fine che permette una discesa velocissima. Quando la lingua di detriti si estingue tra i prati, si è ormai al di fuori del canalone, sugli aperti pendii che scendono verso il Rifugio Mongioie e il Pian Rosso.
Si continua dritti lungo una traccia che in breve si perde tra l’erba: mantenendo la direzione, si giunge presso due grossi massi isolati, dove si incontra un primo evidente sentiero che taglia in discesa verso destra. Lo si trascura, proseguendo nella discesa lungo la massima pendenza: dopo poche decine di metri si incontra un altro sentiero che va seguito verso sinistra. Il sentiero scende in diagonale, attraversa un canalone e poi prosegue lungamente tra erba e radi arbusti. A quota 1670 circa si incontra l’ampio sentiero che collega il Bocchin dell’Aseo al Rifugio Mongioie; da qui, con il percorso già effettuato all’andata, si ritorna al Rifugio Mongioie (2 – 2.30 ore dalla vetta) e a Viozene (2.40 – 3.15 ore dalla vetta).

Il Rifugio Mongioie
Il Rifugio Mongioie (26 giugno 2021)
La Rocca Garba e i Bricchi Neri dai pressi del Rifugio Mongioie
La Rocca Garba e i Bricchi Neri dai pressi del Rifugio Mongioie (26 giugno 2021)
Rimontando il vallone verso il Bocchin dell'Aseo
Rimontando il vallone verso il Bocchin dell’Aseo (26 giugno 2021)
Il Mongioie visto dai pressi del Bocchin dell'Aseo
Il Mongioie visto dai pressi del Bocchin dell’Aseo (26 giugno 2021)
La cresta sommitale del Mongioie
La cresta sommitale del Mongioie (26 giugno 2021)
All'imbocco della Gola delle Scaglie
All’imbocco della Gola delle Scaglie (26 giugno 2021)

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