Colla Melosa – Rifugio Grai – Monte Grai

Caratteristiche

Difficoltà: Variante “a”: E/EE. Variante “b”: E
Dislivello in salita: 472 m
Tempo: 1.20 – 1.40 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2022

Salita relativamente breve ad una delle cime più alte della Liguria. Si cammina per mulattiere e stradine ex-militari fino al Rifugio Grai, da cui si hanno due possibilità: si può salire direttamente per il ripido versante sud-est, oppure si può effettuare un giro più lungo e comodo passando per la Porta Bertrand e la cresta nord-ovest.

Accesso

a) A piedi da Buggio o dalla Colla Langan.
b) Per chi proviene da est: in automobile si esce al casello di Arma di Taggia e si risale la valle Argentina fino a Molini di Triora. Qui si svolta a sinistra salendo alla Colla Langan da cui, a destra, si raggiunge la Colla Melosa.
c) Da Ventimiglia si risale la val Nervia fino alla Colla Langan e, girando a sinistra, si sale alla Colla Melosa (1541 m).

Sulla Colla Melosa si trovano due strutture ricettive: il Rifugio Allavena, ricavato dalla ristrutturazione di una casermetta, dotato di 70 posti letto, e aperto con servizio di alberghetto per tutto l’anno, tranne che nel mese di novembre; il Ristorante-Bar Colla Melosa​. Il toponimo “melosa” potrebbe derivare dal prelatino mela, che indica un bosco di conifere; dalla stessa radice deriverebbe anche il francese mélèze (= larice).

Itinerario

Dal parcheggio accanto al Rifugio Allavena si segue ancora la strada asfaltata per un centinaio di metri, fino ad una marcata curva a sinistra. Qui si imbocca a destra il sentiero segnalato per il Rifugio Grai (vari cartelli): attraversato un boschetto di conifere, la mulattiera si innalza in diagonale tra erba e rocce, in direzione del Monte Grai e del ben visibile rifugio omonimo. Il panorama si apre sulle valli Argentina e Nervia fino al mare. Salendo con alcuni tornanti, si incontra una strada sterrata: si svolta a destra e, seguendola per circa 200 metri in dolce salita, si giunge ad un bivio poco sotto al Rifugio Grai (quota 1883). Qui si hanno due possibilità:

a) Si imbocca a sinistra la diramazione che, con un tornante, porta al Rifugio Grai (1898 m).

Si tratta di un imponente edificio allungato, a forma di parallelepipedo, ricavato dalla parziale ristrutturazione di una caserma. Il rifugio, di proprietà del CAI di Ventimiglia, non è custodito: le chiavi si possono richiedere al Rifugio Gola di Gouta, all’Osteria del Gallo Nero di Molini di Triora o al bar “California” di Dolceacqua.

Si costeggia l’edificio verso sinistra (segni gialli), quindi si imbocca una traccia che sale in breve ad un bunker. Da qui si risale alla meglio il ripido versante erboso sovrastante, appoggiando a destra. Si raggiunge quindi la cresta sud-est del Monte Grai e la si rimonta tra rocce affioranti. Con un tratto ripido si guadagna un’anticima, da cui il percorso diventa comodo: superata una selletta, una breve salita porta alla croce di vetta del Monte Grai (2013 m).

b) Trascurando la diramazione che sale al Rifugio Grai, si continua dritti lungo la sterrata principale. Doppiato il contrafforte sud-est del Monte Grai, la stradina taglia in dolce salita il ripido versante nord-est della montagna. Dopo alcune centinaia di metri si incontra un bivio: si abbandona la sterrata per girare a sinistra sul sentiero dell’Alta Via dei Monti Liguri, che in pochi metri sale al valico di Porta Bertrand (1959 m). Trascurando l’AVML, che scende sul versante francese, si piega ancora a sinistra e si rimonta la cresta nord-ovest del Monte Grai. Salendo tra larici e rocce affioranti, si supera una spalla sormontata da un’antenna e da un cippo di confine. Si percorre un tratto quasi pianeggiante, poi, con una breve salita, si raggiunge la vetta del Monte Grai (2013 m).

Lungo la mulattiera che sale al Rifugio Grai (8 febbraio 2022)
Vista parziale del Rifugio Grai (8 febbraio 2022)
La croce di vetta del Monte Grai (8 febbraio 2022)
Il Monte Pietravecchia e la Cima della Valletta visti dal Monte Grai (8 febbraio 2022)

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