Colla Melosa – Passo della Valletta – Monte Pietravecchia
Caratteristiche
Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2022
Facile escursione che permette di salire su uno dei monti più alti della zona. Prima si cammina su una vecchia mulattiera, poi per comode strade sterrate ex-militari, tra praterie, rocce e bei boschi di larici.
Accesso
a) A piedi da Buggio o dalla Colla Langan.
b) Per chi proviene da est: in automobile si esce al casello di Arma di Taggia e si risale la valle Argentina fino a Molini di Triora. Qui si svolta a sinistra salendo alla Colla Langan da cui, a destra, si raggiunge la Colla Melosa.
c) Da Ventimiglia si risale la val Nervia fino alla Colla Langan e, girando a sinistra, si sale alla Colla Melosa (1541 m).
Sulla Colla Melosa si trovano due strutture ricettive: il Rifugio Allavena, ricavato dalla ristrutturazione di una casermetta, dotato di 70 posti letto, e aperto con servizio di alberghetto per tutto l’anno, tranne che nel mese di novembre; il Ristorante-Bar Colla Melosa. Il toponimo “melosa” potrebbe derivare dal prelatino mela, che indica un bosco di conifere; dalla stessa radice deriverebbe anche il francese mélèze (= larice).
Itinerario
Dal parcheggio accanto al Rifugio Allavena si segue ancora la strada asfaltata per un centinaio di metri, fino ad una marcata curva a sinistra. Qui si imbocca a destra il sentiero segnalato per il Rifugio Grai (vari cartelli): attraversato un boschetto di conifere, la mulattiera si innalza in diagonale tra erba e rocce, in direzione del Monte Grai e del ben visibile rifugio omonimo. Il panorama si apre sulle valli Argentina e Nervia fino al mare. Salendo con alcuni tornanti, si incontra una strada sterrata (quota 1869).
Seguendo la sterrata verso destra per circa 200 metri, poi girando a sinistra, si può salire al Rifugio Grai (1898 m), ricavato dalla parziale ristrutturazione di una caserma. Il rifugio, di proprietà del CAI di Ventimiglia, non è custodito: le chiavi si possono richiedere al Rifugio Gola di Gouta, all’Osteria del Gallo Nero di Molini di Triora o al bar “California” di Dolceacqua.
Si segue la sterrata verso sinistra scendendo lievemente lungo il versante sud-est del Monte Grai e raggiungendo un bivio (quota 1855). Si lascia a sinistra la sterrata principale che scende a Colla Melosa per imboccare la diramazione di destra, che passa pochi metri sotto la Sella d’Agnaira e poco dopo incontra l’Alta Via dei Monti Liguri. Si prosegue lungo la rotabile sterrata, che aggira l’erbosa Testa della Valletta e poi, con un tornante, sale al Passo della Valletta (1909 m).
Si tratta di una selletta posta sulla cresta di confine, poco a sud della più importante Sella d’Agnaira. Separa il Monte Pietravecchia, che da qui appare come un ampio gobbone coperto di larici, dalla trapezoidale ed erbosa Testa della Valletta.
Si abbandona l’AVML, che scende sul versante francese, per seguire la sterrata, che sale lungo la cresta di confine tra erba e radi alberi. Entrata nel lariceto, la rotabile inerbita sale dolcemente con lunghi tornanti, poi, subito sotto alla vetta, si biforca. Si va a sinistra, giungendo in breve ai resti di alcune opere militari, affacciate sulla parete meridionale della montagna. Si svolta a destra e, seguendo un sentierino che rimonta la cresta sommitale, si raggiunge la croce di vetta del Monte Pietravecchia (Mont Peïrevieille; 2038 m).
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