Tetti Brick (Limone) – Colle della Boaria – Capanna Morgantini

Possibili ascensioni e traversate dalla Capanna Morgantini: Cima della Fasciadiscesa a Limone per il Vallone del Cros.

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 970 m circa
Tempo: 2.45 – 3.15 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2017

Partendo da una piccola frazione di Limone, si rimonta prima il Vallone San Giovanni, poi il selvaggio Vallone della Boaria, suo ramo superiore, tra vasti pascoli e pareti di roccia calcarea. Giunti al Colle della Boaria, che dà accesso agli ampi pianori carsici di Malaberga, si segue la “Strada Cannoniera”, ex mulattiera militare che porta al piccolo rifugio della Capanna Morgantini.

Accesso

a) Da Cuneo ci si porta a Limone risalendo la Val Vermenagna. Giunti alla rotonda presso la stazione ferroviaria, si imbocca sulla sinistra Viale Valleggia, che passa sotto alla ferrovia e costeggia l’omonimo torrente. Ad un bivio si va a sinistra in via Almellina, seguendola fino al suo termine (tenere la destra a due bivi). Qui si svolta a sinistra in via San Giovanni, che sale fino all’omonima cappella e, poco dopo, giunge ai Tetti Brick, dove diventa sterrata.
b) Da Ventimiglia si risale integralmente la suggestiva Val Roia, quindi si passa la galleria del Colle di Tenda e si giunge a Limone. Giunti alla rotonda presso la stazione ferroviaria, si imbocca sulla sinistra Viale Valleggia, che passa sotto alla ferrovia e costeggia l’omonimo torrente. Ad un bivio si va a sinistra in via Almellina, seguendola fino al suo termine (tenere la destra a due bivi). Qui si svolta a sinistra in via San Giovanni, che sale fino all’omonima cappella e, poco dopo, giunge ai Tetti Brick (1242 m), dove diventa sterrata.

Itinerario

Lasciando a destra il nucleo abitato, si giunge ad un bivio; si va a sinistra lungo la strada sterrata principale, che sale dolcemente nel bosco passando accanto ad un casotto dell’acquedotto (fonte). Si passa ai piedi del roccioso Bric Castellaccio, poi si va ad imboccare l’ampio Vallone San Giovanni, sovrastato in alto a sinistra dal torrione della Testa San Salvatore e a destra dal Bec Valletta. Proseguendo sul lato sinistro idrografico, si sale a tornanti e si lascia a destra una prima diramazione per la Capanna Chiara. Si arriva così ad un piazzale (quota 1415) da cui la sterrata diventa chiusa al traffico.

Arrivando in automobile fin qui (fondo stradale discreto) si accorcia la camminata di circa mezz’ora.

Si prosegue lungo la stradina, ora più ripida, che passa accanto alle Maire Bulagnin (altra fonte), poi entra nella faggeta. Lasciata a destra una diramazione per il Lago Terrasole, si trascura a sinistra la seconda diramazione per la Capanna Chiara. Il sentiero attraversa il ripiano erboso ondulato dove sorgono le Maire Valletta (1553 m), poi taglia in piano ai piedi dei contrafforti rocciosi del Bec Valletta.

Da qui si diparte un’ardita via ferrata, inaugurata nel 2016 dal comune di Limone, che sale fino alla vetta del Bec Valletta. Si tratta di una ferrata ibrida, che alterna i classici tratti con cavi, gradini e staffe a tratti senza cavo in cui bisogna procedere in cordata, assicurandosi ai chiodi infissi nella roccia. Per gli amanti del brivido è stata predisposta una variante con due arditissime “tyrolienne”: passaggi nel vuoto che si superano appesi ad una carrucola, e che permettono di raggiungere un torrione staccato dalla parete.

Passando accanto a rocce modellate dal carsismo, si arriva ad un bivio nei pressi del torrente che percorre il vallone. Si lascia a destra il sentierino per il Colletto Campanin e si scende brevemente ad attraversare il torrente. Proseguendo nei pressi del corso d’acqua sul lato opposto del vallone, si arriva in breve all’ampia conca dove sorge il Gias della Perla Sottano. Qui si trova un bivio (quota 1661): si trascura il sentierino che va a raggiungere il gias e si gira a sinistra lungo il sentiero principale, che sale ripido verso l’imbocco del Vallone della Boaria.
Si rimonta il primo tratto del vallone, ripido e incassato, con parecchi tornanti, quindi si sbuca a monte del salto iniziale e si prosegue più tranquillamente sul lato destro idrografico. Attraversato il rio che percorre il vallone, il sentiero si innalza con altri tornanti sul versante opposto, poi taglia a mezza costa riavvicinandosi al fondo del vallone. Si attraversa un piccolo rio che sgorga dalla pietraia sovrastante, quindi si supera l’ultimo tratto ripido che dà accesso al Colle della Boaria (2102 m).

Il valico si trova lungo lo spartiacque principale alpino, tra la Testa Ciaudon e la Cima dei Cuni; fa da passaggio tra la Val Vermenagna e la Val Roia, ed è attraversato dalla rotabile ex militare (aperta al traffico) che collega il Colle di Tenda a Mònesi. Nei pressi del valico si trovano i ruderi di una casermetta militare risalente all’Ottocento. Il toponimo si riferisce evidentemente all’utilizzo della zona circostante come pascolo per le mandrie di bovini.

Trascurando la strada sterrata, si gira a sinistra lungo la “Strada Cannoniera”, ex mulattiera militare oggi percorsa dalla GTA e dalla Via Alpina. L’ampia mulattiera rimonta per un breve tratto l’erboso contrafforte sud della Testa Ciaudon (cresta di confine), quindi piega a destra (lato francese) e attraversa in piano il suo versante sud-est, con alcuni tratti scavati nella roccia. Giunti in una piccola conca erbosa, si sale a sinistra per un sentierino, quindi si raggiunge una carrareccia che, in pochi metri verso sinistra, porta alla Colla Piana di Malaberga (2211 m).

Si tratta di un ampio valico dello spartiacque principale alpino, che divide la Conca delle Càrsene (versante Pesio) dagli altopiani di Malaberga (versante Roia), caratterizzati da gigantesche distese di rocce carsificate. Il toponimo, italianizzato dal dialettale “marberga”, deriva dal termine locale arbergh, che indica gli alpeggi di alta montagna. Si riferisce quindi ad un luogo in cui l’alpeggio o il pascolo sono malagevoli.

Si abbandona la sterrata, che scende in territorio italiano verso la Conca delle Càrsene, per girare a sinistra; con un breve saliscendi tra rocce affioranti si è in pochi minuti all’ormai visibile Capanna Morgantini (2210 m).

La Capanna Morgantini è un prefabbricato metallico a due piani, di proprietà del Gruppo Speleologico Alpi Marittime (della sezione di Cuneo del CAI). È stata inaugurata nel 1977 e poi ristrutturata nel 1999, intitolata ad Alberto Morgantini che ne promosse la costruzione. Dota di 21 posti letto, cucina e acqua corrente, però in genere è chiusa: le chiavi vanno richieste al CAI di Cuneo (tel. 0171.67998).

Il versante ovest della Cima della Fascia, visto dai pressi delle Maire Valletta
Il versante ovest della Cima della Fascia, visto dai pressi delle Maire Valletta (3 settembre 2017)
Risalendo il Vallone della Boaria
Risalendo il Vallone della Boaria (3 settembre 2017)
La sterrata Monesi-Colle di Tenda e la Cima di Malaberga
La sterrata Monesi-Colle di Tenda e la Cima di Malaberga (3 settembre 2017)
La Capanna Morgantini, sovrastata dalla Cima della Fascia
La Capanna Morgantini, sovrastata dalla Cima della Fascia (3 settembre 2017)

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