Tetti Barat (Limone) – Capanna Chiara – Vallone del Cros – Cima della Fascia

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 1430 m circa
Tempo: 4 – 4.45 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2017

Si tratta di una delle gite più belle e remunerative di questo settore di Alpi Liguri. La salita da Limone alla Capanna Chiara è una passeggiata classica, per una buona mulattiera nella faggeta che a tratti offre bei panorami sulla Val Vermenagna e sulle Alpi Marittime. Dalla Capanna Chiara è poi possibile risalire integralmente il severo Vallone del Cros, chiuso tra impressionanti dirupi dolomitici, e raggiungere la panoramica Cima della Fascia. Il percorso non presenta difficoltà: semplicemente, dopo il Colletto Sud del Cros, sentiero e segnalazioni spariscono, e bisogna inerpicarsi su un ripido pendio erboso fino alla vetta; niente di terribile, solo da evitarsi assolutamente in caso di nebbia per via dei possibili problemi di orientamento.

Accesso

a) Da Cuneo ci si porta a Limone risalendo la Val Vermenagna. Giunti alla rotonda presso la stazione ferroviaria, si imbocca sulla sinistra Viale Valleggia, che passa sotto alla ferrovia e costeggia l’omonimo torrente. Ad un bivio si va a sinistra (via Almellina) e la si segue fino al bivio successivo, dove si trova l’indicazione per i Tetti Barat; qui si parcheggia.
b) Da Ventimiglia si risale integralmente la suggestiva Val Roia, quindi si passa la galleria del Colle di Tenda e si giunge a Limone. Giunti alla rotonda presso la stazione ferroviaria, si imbocca sulla sinistra Viale Valleggia, che passa sotto alla ferrovia e costeggia l’omonimo torrente. Ad un bivio si va a sinistra (via Almellina) e la si segue fino al bivio successivo, dove si trova l’indicazione per i Tetti Barat; qui si parcheggia (1067 m).

Itinerario

Seguendo l’indicazione per i Tetti Barat si imbocca la strada di sinistra, che diventa subito sterrata; poco più avanti si trovano anche i cartelli escursionistici in legno per la Capanna Chiara e i primi segnavia (tacche giallo-verdi). La sterrata costeggia il Rio di Valle Almellina, lasciando a destra la diramazione che entra nel vicino nucleo dei Tetti Barat, poi inizia a salire più decisamente. Poco dopo, i segnavia abbandonano la sterrata per salire a destra, lungo una comoda mulattiera che taglia in diagonale.

La sterrata porta comunque alla Capanna Chiara, facendo un giro più lungo: si rimonta la Valle Almellina fino ai Tetti Braia, quindi si svolta a destra e, con alcuni tornanti, si giunge alle Maire Gavel. Attraversato il fondo pianeggiante del Vallone del Cros, un’ultima breve salita porta alla Capanna Chiara.

La mulattiera contorna dall’alto un prato, quindi procede quasi in piano nel bosco misto di latifoglie. Si attraversa un rio che scorre in un ampio alveo sassoso, quindi si gira a sinistra e si incontra una sterrata presso i Tetti Astegiani (1179 m).

Alcune delle caratteristiche case in pietra, ormai in rovina, sono costruite arroccate su un gigantesco roccione seminascosto dalla boscaglia.

Si segue la sterrata verso sinistra per pochi metri, quindi si svolta a destra lungo il sentiero segnalato che attraversa il nucleo di case; si lascia a destra una diramazione e si entra in una bella faggeta. Poco più avanti si abbandona la mulattiera principale per imboccare a destra un sentierino; esso sale dritto tra gli alberi fino ad intersecare un’altra mulattiera. Qui si lascia a destra il sentiero segnalato per le Maire Savoia e si segue la mulattiera verso sinistra, entrando presto in un valloncello che si risale tra macchie di bosco e radure arbustive.
Si rientra presto nella faggeta e, dopo alcuni tornanti, si traversa a sinistra, passando accanto alla Sorgente del Sarvan (quota 1350 circa; secca in estate). La mulattiera esce nuovamente all’aperto e, con due stretti tornanti, guadagna un costoncino roccioso che offre un bellissimo panorama su Limone, sul Monte Vecchio e sulla Rocca dell’Abisso. Si gira a destra e, attraversato l’ultimo boschetto di faggi, si contorna sulla destra una piscina in disuso e si giunge alla Capanna Chiara (1448 m; 1 – 1.15 ore dai Tetti Barat).

La Capanna Chiara fu costruita nel 1948 come rifugio di servizio ai sovrastanti impianti sciistici del Cros; nel 1998, con la chiusura dei suddetti impianti, venne chiuso anche il rifugio. Tuttavia, nel 2007 la capanna ha riaperto, anche se solo con servizio di bar e ristorante. Non è quindi possibile il pernottamento.

Si prende sulla destra la strada sterrata che, prima con una breve salita, poi in dolce discesa verso sud-est, porta agli ampi prati pianeggianti posti all’inizio del selvaggio Vallone del Cros. Oltrepassata la stazione di partenza di uno skilift abbandonato, si imbocca a destra una carrareccia inerbita che rimonta il piccolo altopiano, poi sale con un ampio semicerchio verso sinistra. Giunti ad un tornante, si lascia a sinistra il sentiero per il Monte Jurin e il Colle Carbone (la relativa palina si trova poco più avanti), quindi si riattraversa il fondo del vallone e si giunge ad un bivio (quota 1606). Si trascura la diramazione di destra, che risale un valloncello secondario percorso da una pista da sci e dal vecchio skilift superato in precedenza, per imboccare il sentiero di sinistra (cartello in legno per “Cima Fascia”; segnavia: linea rossa e ometti di pietre).
Il sentiero si addentra quindi nel Vallone del Cros, chiuso a sinistra dai contrafforti rocciosi del Bec Rosso, e a destra dall’impressionante parete verticale del contrafforte nord-ovest di Cima della Fascia. Dopo un tratto poco evidente tra erba e pietrame, il sentierino sale con un ripido diagonale e va a guadagnare la prima piccola conca pianeggiante del vallone. La salita prosegue ripida e faticosa, in ambiente aspro e dolomitico, fino alla seconda conca pianeggiante (quota 1958), ingombra di massi enormi. In questo punto il vallone piega verso sud, e appare alla vista la parete triangolare dell’anticima nord della Fascia. Il sentierino sale in diagonale sul fianco destro idrografico del vallone, tagliando un ghiaione ai piedi delle balze rocciose verticali che difendono il Colletto Nord del Cros.
Poi, tra erba e ciclopici massi, ci si avvicina man mano al fondo del vallone, e lo si rimonta tra caratteristiche conche chiuse di origine carsica. Giunti ai piedi della parete dell’anticima nord della Fascia, il sentierino poco evidente piega a sinistra e sale ripidissimo tra ghiaie e magre erbe. Su terreno un po’ malagevole si guadagna il Colletto Sud del Cros (2295 m).

La selletta si trova sullo spartiacque tra Vermenagna e Pesio, a dividere l’anticima nord della Fascia dagli spettacolari torrioni detti Rocce del Cros; alcuni cartelli segnalano che stiamo entrando nel Parco Naturale del Marguaréis. Qui il paesaggio cambia completamente: dall’ambiente ombroso e severo del Vallone del Cros si passa agli ampi orizzonti e al paesaggio solare della Conca delle Càrsene. Il toponimo “cros” è un termine occitano che vuol dire letteralmente “corroso”, in riferimento alle forme aspre del vallone.

Il sentierino attraversa la selletta e gira a destra, tagliando con brevi saliscendi proprio alla base della grande parete dell’anticima nord della Fascia. Presto il sentierino si divide in numerose tracce che procedono parallele tra di loro; i segnavia (rari e sbiaditi) invitano a seguire quella che si tiene più alta. Si giunge quindi sul versante est della Cima della Fascia, ampio ed erboso, e lo si inizia a risalire senza sentiero.

Se invece si continua più o meno in piano, seguendo vaghi sentierini, si arriva in una ventina di minuti alla Capanna Morgantini (2210 m), piccolo rifugio le cui chiavi vanno richieste al CAI di Cuneo.

Presto i segnavia scompaiono; si continua a salire per ripidi prati, puntando lievemente a destra e raggiungendo un ampio ripiano sul contrafforte nord della Cima della Fascia. Si piega a sinistra e si risale il contrafforte erboso fino ai piedi delle roccette sommitali; queste si possono superare direttamente senza alcuna difficoltà, oppure aggirare sia a destra che a sinistra per prati. In ogni caso, in pochi minuti si è sull’ampia Cima della Fascia (2491 m), sormontata da una grande croce metallica.

Panorama sulla cresta tra Rocca dell’Abisso e Bec Baral
Panorama sulla cresta tra Rocca dell’Abisso e Bec Baral (3 settembre 2017)
Tratto di faggeta verso la Capanna Chiara
Tratto di faggeta verso la Capanna Chiara (3 settembre 2017)
Rimontando il Vallone del Cros, tra spettacolari pareti calcaree
Rimontando il Vallone del Cros, tra spettacolari pareti calcaree (3 settembre 2017)
Il fondo del Vallone del Cros, ingombro di massi enormi
Il fondo del Vallone del Cros, ingombro di massi enormi (3 settembre 2017)
Panorama dalla vetta verso il Marguaréis e le Alpi Liguri
Panorama dalla vetta verso il Marguaréis e le Alpi Liguri (3 settembre 2017)

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