Capanna Morgantini – Colla di Malaberga – Cima della Fascia
Caratteristiche
Difficoltà: Variante “a”: EE. Variante “b”: E/EE
Dislivello in salita: 290 m circa
Tempo: 0.45 – 1 ora
Ultima ricognizione: Settembre 2017
Si tratta della via più breve per raggiungere la Cima della Fascia, anche se è assente un vero e proprio sentiero e non ci sono segnalazioni. Si può risalire direttamente la cresta sud, che presenta alcuni facili passaggi su roccia, oppure passare per la grande “fascia” erbosa del versante est e raggiungere la vetta con percorso più agevole per ripidi prati.
Accesso
a) A piedi da Pian delle Gorre.
b) A piedi dai Tetti Brick (Limone).
c) Si va in automobile fino a Limone, quindi si prosegue per il Colle di Tenda e, poco prima della galleria, si imbocca a destra la strada che conduce al valico vero e proprio. Da qui, se si possiede un mezzo fuoristrada, si può arrivare alla Capanna Morgantini in automobile: si imbocca la rotabile sterrata ex militare per Mònesi e, 1,5 km dopo il Colle della Boaria, si prende a sinistra una diramazione che guida alla Colla Piana di Malaberga. Da qui alla Capanna Morgantini (2210 m) sono 5 minuti scarsi di cammino. Lo stesso percorso fatto a piedi dal Colle di Tenda richiede circa 1.45 – 2 ore.
La Capanna Morgantini è un prefabbricato metallico a due piani, di proprietà del Gruppo Speleologico Alpi Marittime (della sezione di Cuneo del CAI). È stata inaugurata nel 1977 e poi ristrutturata nel 1999, intitolata ad Alberto Morgantini che ne promosse la costruzione. Dota di 21 posti letto, cucina e acqua corrente, però in genere è chiusa: le chiavi vanno richieste al CAI di Cuneo (tel. 0171.67998).
Itinerario
Presso il retro del rifugio si trova un crocevia: si trascura un sentiero che taglia in orizzontale per proseguire dritti in direzione ovest, verso il colletto sovrastante. Si rintraccia presto un vago sentierino segnalato con ometti di pietre, che sale con percorso un po’ contorto tra rocce carsificate e porta in breve alla Colla di Malaberga (2312 m).
Si tratta di una piccola selletta posta a dividere la Testa Ciaudon dal massiccio cupolone della Cima della Fascia; sulla vecchia carta IGM è denominata erroneamente Colla di Malabera. Da qui, seguendo la cresta di erba e roccette affioranti verso sud si arriva in pochi minuti alla Testa Ciaudon (2381 m), dove si trova un cippo di confine.
Qui si presentano due possibilità:
a) Si attacca la cresta sovrastante, che all’inizio è parecchio ripida e costituita da roccette un po’ friabili. Superati due risalti, che obbligano in qualche punto a mettere le mani per terra, si prosegue per l’ampio crinale erboso senza sentiero. Si aggira sulla sinistra la Punta San Salvatore (la sommità, 2410 m, si può raggiungere con una brevissima deviazione), che sul lato opposto precipita con orridi strapiombi, quindi si scende ad un ampio colletto prativo. Da qui, rimontando il comodo e panoramicissimo spallone erboso, si arriva in breve alla croce di vetta della Cima della Fascia.
b) Senza neanche raggiungere la Colla di Malaberga, si piega a destra e si va ad imboccare l’ampia fascia erbosa che taglia a metà la parete est della Cima della Fascia. Essa è percorsa da un sentierino, che permette di arrivare ad un tratto di versante più comodo ed erboso, sulla verticale del punto culminante. Si gira a sinistra e si sale per ripidi prati senza percorso obbligato, fino in vetta alla Cima della Fascia (2491 m).
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