Margheria dei Boschi – Punta dell’Arpetta – Testa d’Alpe – Margheria dei Boschi

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 650 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2020

Percorso ad anello lungo ma poco faticoso, che porta alla Punta dell’Arpetta attraverso le bellissime foreste di conifere di Gouta e della Testa d’Alpe. Gli ambienti ricordano la Svizzera e la Scandinavia piuttosto che la vicinissima riviera ligure. Il percorso si svolge quasi completamente su strade sterrate, con l’eccezione delle salite alle cime dell’Arpetta e della Testa d’Alpe.

Accesso

Si esce dall’autostrada a Ventimiglia, si va verso il centro città e lo si attraversa in direzione di Sanremo. Usciti dal centro urbano, si devia a sinistra lungo la SP64, risalendo la Val Nervia e superando Camporosso, Dolceacqua e Isolabona. Poco prima di arrivare a Pigna si gira a sinistra e si sale alla Gola di Gouta (1213 m).

Sul valico si trova il Rifugio Gola di Gouta, posto tappa dell’AVML, aperto tutto l’anno con l’eccezione dei mercoledì con servizio di alberghetto, bar e ristorante. È dotato di 15 posti letto. Per informazioni: www.rifugiogoladigouta.it; tel. 0184.241068; 329.4939978; 347.5756768.

Si prosegue lungo la strada asfaltata che scende dolcemente sul versante opposto, giungendo all’ampia radura della Margheria dei Boschi (1100 m); qui si parcheggia.

I ruderi della Margheria dei Boschi si trovano circa 200 m a nord rispetto al parcheggio, in fondo all’avvallamento erboso in cui ci troviamo.

Itinerario

Dall’ampio spiazzo si dipartono numerose stradine sterrate: si trascura a sinistra la strada principale, che verrà seguita al ritorno, e la diramazione a destra che porta ad una cappelletta. Si imbocca invece un’ampio sentiero in direzione ovest, che sale in diagonale nel bosco. Scavalcato un costone, si scende in un avvallamento. Poco prima di raggiungere una radura paludosa si piega bruscamente a sinistra, scendendo a fianco di un ruscello.
Si guada il rio nel punto in cui si unisce ad un suo affluente, quindi si incrocia una pista forestale. La si trascura per proseguire dritti lungo un sentiero che all’inizio è poco evidente, poi si fa man mano più marcato (ometti di pietre). Salendo in diagonale tra maestosi abeti, si confluisce in una strada sterrata, che si segue verso destra in salita. Giunti ad un bivio, si prende la diramazione di sinistra, con indicazioni per la Margheria Gion. Si scende brevemente per attraversare un valloncello, poi si contorna la bella radura dove sorge l’isolata Casa Giacasso (1228 m). La pista, assai rovinata dall’erosione, risale un altro piccolo avvallamento, poi sbuca su un ripiano dove si trova un crocevia (quota 1310).

La diramazione di sinistra porta in pochi minuti alla Margheria Gion (1303 m), posta in un’altra bella radura circondata dalle conifere.

Si piega a destra e, con una breve salita, si raggiunge l’ampia strada sterrata proveniente dalla Colla Peigarole, percorsa dall’Alta Via dei Monti Liguri. Seguendo la sterrata verso sinistra, con brevi saliscendi, si attraversa un rio su un ponte e si entra in una radura dove si trova un bivio (quota 1316); si lascia a destra la diramazione per la Scaffa de Gia e si piega a sinistra lungo l’AVML, che scende dolcemente per attraversare un’altra vallecola. Si prende quota con un tornante e, superata una fonte, si sbuca in un ripiano dove numerosi cartelli indicano l’inizio della Foresta Demaniale della Testa d’Alpe. La pista prosegue nella maestosa foresta di conifere prendendo quota con altre svolte, quindi porta su un costone dove si trova un altro bivio (quota 1381).

Volendo accorciare il giro, tagliando la salita alla Punta dell’Arpetta e alla Testa d’Alpe, si può proseguire dritti: la strada sterrata supera gli edifici della Margheria Suan, poi taglia a mezza costa in dolce salita fino ad un bivio a quota 1495, dove ci si ricongiunge con il percorso descritto di seguito.

Si piega a destra, passando una sbarra di legno e innalzandosi lungo l’ampio costone boscoso. Lasciate a destra due diramazioni, si giunge ad un’ampia sella sullo spartiacque Roya-Nervia (1479 m), dove il panorama si apre improvvisamente sul versante francese. Qui si trova un crocevia: seguendo le indicazioni per l’Arpette si piega a destra, lungo un sentiero segnalato con tacche gialle che si innalza nei pressi della dorsale. Ormai in vista della vetta, si taglia quasi in piano sul lato della Val Roya, su una vecchia mulattiera che transita nei pressi di postazioni militari in rovina.
Giunti ad un altro bivio nei pressi del Passo dell’Arpetta (Pas de l’Arpette; 1551 m), si abbandona la mulattiera che scende verso Breil-sur-Roya e si piega a destra lungo un sentierino che sale ripido tra erba, rocce e radi alberi. Aggirata una crestina rocciosa sul versante meridionale, si effettua un saliscendi per sorpassare una selletta; l’ultima brevissima risalita porta in cima alla Punta dell’Arpetta (l’Arpette; 1611 m; 2.15 – 2.45 ore dalla Margheria dei Boschi).

Si ritorna indietro fino alla sella di quota 1479, dove si imbocca la strada sterrata dell’AVML in direzione sud.

Dalla sella di quota 1479 è possibile salire anche alla Testa d’Alpe. Trascurando le stradine sterrate, si imbocca un sentiero indicato da segnavia bianco-verdi, che si mantiene sulla dorsale spartiacque. Si scavalcano due dossi intermedi, quindi si effettua una salita più ripida seguendo il ciglio di una piccola parete rocciosa. La salita porta alla tondeggiante vetta della Testa d’Alpe (Tête d’Alpe; 1587 m; 15-20 minuti dalla sella di quota 1479), coperta da radi alberi alternati a radure panoramiche. Da qui si può scendere senza sentiero lungo l’ampio dorso nord-orientale della montagna; procedendo su terreno relativamente comodo (difficoltà: E/EE), ci si ricongiunge con la sterrata dell’AVML.

La sterrata effettua una breve salita, poi piega a sinistra per contornare l’ampio contrafforte nord-orientale della Testa d’Alpe. Usciti dal bosco, si scende brevemente e si giunge ad un bivio in splendida posizione panoramica (quota 1495).

Un cartello in francese indica la presenza di un serbatoio d’acqua antincendio. Qui si riceve da sinistra la sterrata proveniente dalla Margheria Suan.

Si continua a destra con un’altra breve salita, quindi si passa a monte di due bunker a semibotte. Scendendo dolcemente si trova l’ennesimo bivio (quota 1474); si abbandona l’AVML e si scende a sinistra lungo una sconnessa sterrata ex-militare, che perde quota con lunghi tornanti tra erba, rocce e radi alberi. A quota 1156 si confluisce nella strada sterrata che collega Colla Sgora a Gouta; la si segue dritti in direzione nord, entrando nel bosco e attraversando l’incassato vallone del Rio della Serra.
Usciti allo scoperto, in un tratto panoramico, si incontrano i ruderi di altre postazioni militari, poi si rientra nel bosco. Sorpassata una breve galleria (torcia non indispensabile), si attraversa il Rio Giacasso su un ponticello, quindi si prosegue lungamente in piano nel bosco. Ad un bivio si continua a destra lungo la strada principale e, percorrendo un valloncello, si ritorna all’ampia radura della Margheria dei Boschi, da cui si era partiti.

Pista nella foresta di Gouta
Pista nella foresta di Gouta (22 dicembre 2020)
Neve lungo la sterrata dell'AVML
Neve lungo la sterrata dell’AVML (22 dicembre 2020)
Salendo alla Punta dell'Arpetta; sullo sfondo il Mangiabo e la Pointe de Ventabren
Salendo alla Punta dell’Arpetta; sullo sfondo il Mangiabo e la Pointe de Ventabren (22 dicembre 2020)
I monti Pietravecchia e Toraggio dalla Punta dell'Arpetta
I monti Pietravecchia e Toraggio dalla Punta dell’Arpetta (22 dicembre 2020)
La Punta dell'Arpetta e le Alpi Marittime dalla Testa d'Alpe
La Punta dell’Arpetta e le Alpi Marittime dalla Testa d’Alpe (22 dicembre 2020)
Mare di nuvole sulla Val Nervia, con i monti Pietravecchia e Toraggio a sinistra e il Monte Ceppo a destra
Mare di nuvole sulla Val Nervia, con i monti Pietravecchia e Toraggio a sinistra e il Monte Ceppo a destra (22 dicembre 2020)

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