Apparizione – Monte Borriga – Monte Fasce

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 540 m circa
Tempo: 1.40 – 2 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2018

Questo percorso, segnalato solamente in parte, risale l’evidente contrafforte occidentale del Monte Fasce, ben visibile dal centro di Genova. Nonostante si incroci più volte la strada asfaltata che sale in cima al monte, il percorso è vario e panoramico, e attraversa sia paesaggi tipicamente rurali, sia ambienti selvaggi e alpestri. Per il ritorno si suggerisce un breve giro ad anello, che permette di passare per la curiosa cavità detta Pertuzo do Canté.

Accesso

In treno fino alla stazione di Genova Brignole, quindi si prende l’autobus n. 87 e si scende al capolinea, presso il cimitero di Apparizione (202 m).

​Comune autonomo fino al 1926, Apparizione è ancora oggi una località campagnola, arrampicata su un versante relativamente ripido e percorsa da erte creuse scalinate. Il toponimo attuale è una storpiatura di “Costa di Parisone”, nome con cui la zona era nota fin dal 1070. Secondo un’altra versione, il toponimo deriva da un’apparizione della Madonna avvenuta nel 1315.

Itinerario

Sul lato monte del piazzale si imbocca una creusa scalinata (via Crocetta di Apparizione; segnavia: croce rossa), che sale ripida tra villette e orti. Più in alto si attraversa una stradina asfaltata e si continua dritti lungo la creusa mattonata; essa si immette infine nella strada provinciale per il Monte Fasce presso una cappelletta (quota 306). Si attraversa la provinciale e si imbocca una “strada senza sbocco” che sale in diagonale verso nord-est. Sorpassate alcune case isolate la stradina si trasforma in mulattiera e giunge alla selletta detta Bocchini della Croce (349 m).

Si tratta di una marcata sella posta sul contrafforte ovest del Monte Fasce, tra le cime secondarie del Monte Carrupola e del Monte Borriga. La sella è un importante crocevia tra le antiche mulattiere che collegavano Apparizione, Borgoratti, San Desiderio e il Monte Fasce stesso.

Seguendo sempre il segnavia “croce rossa”, si gira a destra lungo la mulattiera principale, che si mantiene nei pressi del costolone. Si trascura una diramazione a sinistra indicata da un cartello in legno e si continua lungo la mulattiera, qui splendidamente conservata e fiancheggiata da un muro a secco; si sale in diagonale tra prati e boschetti, quindi si gira a sinistra e ci si ricongiunge con la strada provinciale del Fasce (quota 474). La si segue in salita per pochi metri, quindi si imbocca a destra un sentierino indicato da una grande croce rossa. Il vago sentierino risale l’ampio spallone portando alla ben visibile croce del Monte Borriga (542 m).

Il Monte Borriga, ben visibile da Genova, è lo spallone occidentale del Monte Fasce. La spaziosa vetta, oltre che dalla grande croce, è occupata dalla Cappella di Nostra Signora di Fatima, costruita negli anni ’50 del secolo scorso per volere di alcuni frati del convento di San Francesco di Albaro. Il complesso religioso venne costruito sull’esempio la Piccola Città dell’Immacolata realizzata in Polonia. Nel grande piazzale davanti alla cappella si trova una grande statua della Madonna di Fatima.

Si attraversa l’ampio piazzale, quindi si passa accanto al complesso religioso e si imbocca una stradina che scende dolcemente a ricongiungersi con la provinciale, presso la selletta di Prato Bello (529 m). Si segue la provinciale in salita per una ventina di metri, quindi si devia a sinistra sulla diramazione che porta alla Trattoria del Liberale. Subito prima di arrivarci, presso lo spigolo di un muro, si imbocca a destra un sentiero (freccia rossa che indica il Monte Fasce) che si riporta sulla provinciale poco più in alto. Si segue la rotabile verso sinistra per poche decine di metri, quindi si riprende sulla destra l’antica mulattiera, che con due tornanti si riporta sul contrafforte occidentale del Monte Fasce.

Invece che seguire la mulattiera, che effettua un giro più ampio, è possibile anche seguire direttamente il filo del costolone, per tracce di sentiero tra erba e rocce affioranti. Giunti ai ruderi di Luscia (689 m) il contrafforte si esaurisce nel pendio terminale del Monte Fasce; salendo per prati lungo la massima pendenza, si riattraversa la mulattiera e si raggiunge direttamente la vetta della montagna.

La mulattiera si mantiene sul versante meridionale del costolone, poi sale effettuando un lungo semicerchio alla testata del vallone del Rio Bagnara. Si giunge quindi sul contrafforte meridionale del Monte Fasce, in corrispondenza di una casa isolata (località Prè de Ferretti; 695 m). Qui si incontra il sentiero segnalato con una T rossa, proveniente da Quinto al Mare. Si gira a sinistra seguendo i segnavia lungo l’ampio crestone erboso, superando alcuni ruderi e dirigendosi verso i grandi ripetitori che coprono la vetta del Monte Fasce. Si aggirano sulla destra le prime antenne, poi si risale una ripida rampa cementata; superata una catena, si confluisce in una stradina asfaltata, che sale tra i ripetitori fino alla croce di vetta del Monte Fasce (832 m).

Discesa

Per la discesa è possibile seguire un percorso alternativo. Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata fino al rudere in località Prè de Ferretti. Qui si continua dritti lungo il sentiero segnalato con una T rossa, che si fa man mano più ripido. A quota 610 circa si lascia a destra una prima diramazione segnalata con tre punti rossi, che riporta comunque alla Trattoria del Liberale. Si passa tra due grossi roccioni affioranti e si giunge alla selletta che precede il dosso detto Costa di Monte Moro (quota 562); qui si abbandona il sentiero segnalato con la T rossa, diretto a Quinto, e si prende a destra un sentierino poco evidente, il cui imbocco è indicato da un bollo rosso. La traccia taglia quasi in piano in direzione nord-ovest, quindi scende brevemente e raggiunge il piccolo rio che sgorga dal Pertuzo do Cantè (550 m circa; fonte subito oltre).

L’apertura della grotta, posta pochi metri più in alto, è ben visibile dal sentiero e raggiungibile in pochi passi. È difesa da un cancello metallico, che tuttavia al momento del mio passaggio era aperto. La grotta si sviluppa per poco più di venti metri all’interno dei calcari marnosi, ed è facilmente percorribile se dotati di pila frontale. Spesso il rio che sgorga dalla grotta è in secca: le sue acque vengono captate sia per la fontanella posta accanto all’apertura, sia per alcuni tubi di un acquedotto.

Oltre la grotticella, il sentiero si fa più marcato, e taglia in dolce salita per scavalcare un contrafforte poco individuato. Si incontra un sentiero segnalato con tre pallini rossi proveniente da destra, e si continua dritti in piano, attraversando la valletta del Rio Bagnara. Con un ultimo traverso pianeggiante, tenendosi nei pressi di alcuni tralicci di un elettrodotto, ci si riporta sulla provinciale del Monte Fasce presso la sella di Prato Bello. Da qui si ritorna ad Apparizione con il percorso dell’andata.

Lungo la bella mulattiera che sale verso il Monte Borriga
Lungo la bella mulattiera che sale verso il Monte Borriga (14 dicembre 2018)
La Cappella di Nostra Signora di Fatima e il Monte Fasce
La Cappella di Nostra Signora di Fatima e il Monte Fasce (14 dicembre 2018)
Panorama dal Monte Fasce verso levante
Panorama dal Monte Fasce verso levante (14 dicembre 2018)
L'interno del Pertuzo do Cantè
L’interno del Pertuzo do Cantè (14 dicembre 2018)

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