Alpe – Capanne di Carrega – Monte Carmo – Alpe

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 900 m circa
Tempo: 3.50 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2019

Percorso ad anello poco frequentato, che sale al Monte Carmo dall’alta Val Terenzone. Questa valle è selvaggia e disabitata, e folti boschi e ripidi versanti circondano gli isolati paesi di Varni e Alpe. Il percorso ricalca antiche mulattiere che un tempo costituivano assi importanti della viabilità: la salita si svolge lungo l’antico percorso che collegava la Val Terenzone alla Val Borbera, attraverso il valico delle Capanne di Carrega, mentre la discesa segue in parte l’antica “strada comunale” che collegava i paesi di Suzzi e Alpe. L’itinerario non presenta difficoltà, ma richiede un minimo di senso dell’orientamento: i sentieri non sono segnalati e i bivi sono numerosi.

Accesso

Da Genova o da Piacenza, seguendo la SS45, ci si porta a Gorreto. Qui si imbocca la diramazione che risale la Val Terenzone, portando al paese di Alpe (909 m); un primo parcheggio si trova all’entrata del paese, un secondo poco più avanti, sotto alla chiesa.

​Grazioso paese montano posto nell’alta Val Terenzone, affluente di sinistra della Trebbia. Di fronte ad Alpe, sul lato opposto della valle, si trova il paesino di Varni. Fino al 2015 i due paesi si potevano collegare solamente a piedi, percorrendo l’antica mulattiera per un’oretta scarsa; per arrivare in automobile a Varni da Alpe bisognava fare un giro lunghissimo, scendendo in Val Trebbia, risalendo a Casa del Romano e ri-discendendo in Val Terenzone. Di recente è invece stata costruita una strada sterrata che li collega più direttamente.

Itinerario

L’asfalto termina presso la chiesa di Alpe, da cui si prosegue lungo una comoda stradina piastrellata sulla sinistra. In breve si giunge presso un tornante; si abbandona la stradina piastrellata e si imbocca a sinistra la strada sterrata per Varni. La sterrata sorpassa il Rio della Canaretta, presso il quale si trova una fonte, poi con brevi saliscendi si porta sul Fosso della Costigliola. Lo si supera su un grande ponte in legno, quindi si attraversano altri due rii minori su altrettanti ponticelli; superato il secondo ponticello (quota 940 circa), si lascia la sterrata che scende a sinistra per imboccare a destra una bella mulattiera che si innalza in diagonale. Giunti ad un bivio si va a destra, ora in ripida ascesa nel bosco misto; con alcune svolte si supera un primo rudere isolato, per poi arrivare presso i casolari diroccati della località la Biulla (1138 m).
La mulattiera sale ora in diagonale, invasa dalle acque ruscellanti, fino ad un’altra fonte-abbeveratoio, quindi si biforca ulteriormente. Seguendo la traccia principale a sinistra, si taglia in piano e in lieve salita nel bosco, fino ad attraversare l’alveo roccioso del Fosso di Vesseto. La mulattiera, ora ridotta a sentierino, sale in diagonale sul versante opposto, nel bosco ora a prevalenza di faggi. Si raggiunge quindi un crinale e, piegando a destra, lo si rimonta in ripida salita, passando accanto ad alcuni imponenti faggi secolari. Si trova quindi un altro bivio dove si gira a sinistra (ometto di pietre), effettuando una breve discesa e poi tagliando fino ad una presa dell’acqua (botte azzurra). Il sentiero sorpassa un’aia carbonile, quindi sale dolcemente fino a raggiungere il crinale spartiacque tra Trebbia e Borbera, dove transita una carrareccia (quota 1374).

Seguendo la carrareccia verso sinistra, si oltrepassa un cancello del pascolo e, in poche decine di metri, si è alle Capanne di Carrega (1363 m), dove si trova un bel rifugio-agriturismo.

Si segue a destra la carrareccia (segnavia: due pallini gialli, CAI 200 e 101), che si innalza presso il boscoso crinale. Lasciata a sinistra la strada principale che conduce ad una casa isolata, si prosegue sulla carrareccia che raggiunge una piatta sella erbosa dove si trovano alcune vasche (quota 1458). Si lascia a destra il sentiero per il Passo della Maddalena e il Monte Alfeo, segnalato con due triangoli gialli, e si prosegue lungo la carrareccia che sale più decisamente tra i faggi, fino ad uscire dal bosco ai piedi del cupolone terminale del Monte Carmo.
Si abbandona la carrreccia che taglia a sinistra, e il segnavia 101 che gira a destra, per risalire direttamente il sovrastante costolone erboso. Giunti ai piedi del risalto più ripido si piega a sinistra per aggirarlo, poi si ritorna a destra raggiungendo la croce di vetta del Monte Carmo (1641 m; 2 – 2.15 ore da Alpe).

Discesa

Si ritorna indietro per il percorso dell’andata fino al limitare del bosco, dove si imbocca a sinistra il sentiero CAI 101. Tenendosi al margine della faggeta, si inizia ad aggirare il Monte Carmo sul versante orientale; poche decine di metri dopo, però, si abbandona il sentiero pianeggiante per imboccare a destra una traccia in ripida discesa (segnavia 119, bivio poco evidente) che si mantiene lungo lo spartiacque tra Boreca e Terenzone.
Giunti su un ripiano erboso si incontra il segnavia “due triangoli gialli”, proveniente dalle Capanne di Carrega, e si continua a scendere lungo il costone fino ad una selletta (quota 1323). Con alcuni saliscendi tra boschetti e radure si aggira a sud il Monte Pecoraia, portandosi quindi alla selletta successiva. Si continua ora lungo il crinale in lieve salita, contornando dall’alto la parete rocciosa dei Crosi. Aggirata sulla destra una piccola depressione posta sul crinale, si giunge ad un’altra selletta dove si trova un crocevia (quota 1341).

Presso questa sella transitava l’antica mulattiera (strada comunale) che collegava i paesi di Suzzi e Alpe, e che ora seguiremo fino a quest’ultimo.

Si abbandona il sentiero segnalato e si imbocca a destra una mulattiera in discesa. Superato un tratto un po’ dissestato fiancheggiato da muretti a secco, si gira a sinistra e si taglia lungamente in piano verso est. Si riceve da sinistra un’altra mulattiera, quindi si attraversa il Rio di Cognoli e si passa accanto ad una fonte ormai inattiva. Poco più avanti, si attraversa anche l’incavato alveo del Fosso della Costigliola, presso cui la mulattiera sembra perdersi; si prosegue quindi orizzontalmente per alcune decine di metri, costeggiando un muretto a secco e giungendo presso una bella fonte con vasche a fare da abbeveratoio (quota 1215).
Qui si piega bruscamente a destra, scendendo attraverso un bel prato; all’interno del prato si ritrova la mulattiera, prima inerbita e poco evidente, poi ben marcata. Superati alcuni boschetti si giunge su una spalla erbosa pianeggiante, che offre un bel panorama; si gira a destra (in direzione del Monte Carmo) e si riprende la bella mulattiera, che si abbassa ancora tra bosco misto e terrazze abbandonate invase da arbusti. Si supera il Rio della Canaretta e si arriva ormai in vista delle case di Alpe; passati accanto ad una fonte si entra in paese e, scendendo tra le case senza via obbligata, si ritorna all’automobile.

Varni e l’alta Val Terenzone
Varni e l’alta Val Terenzone (20 aprile 2019)
L’ultima salita verso il Monte Carmo
L’ultima salita verso il Monte Carmo (20 aprile 2019)
Il Monte Carmo visto da est
Il Monte Carmo visto da est (20 aprile 2019)
Le case di Alpe
Le case di Alpe (20 aprile 2019)

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