Réppia – Monte Zatta – Passo del Gatto – Case Soprane – Réppia

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE la salita, E la discesa
Dislivello in salita: 1010 m circa
Tempo: 6 – 7 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2021

Percorso ad anello di ampio respiro, tra i più belli dell’intero Appennino Ligure. Questo itinerario circonda il maestoso versante meridionale del Monte Zatta, che fa da testata alla Val Graveglia. La salita si svolge lungo il costolone che separa la Val Graveglia dalla Valle Sturla; dopo un ultimo tratto parecchio ripido e impervio, con alcuni passaggi attrezzati, si sbuca sulla cresta sommitale del Monte Zatta e la si percorre integralmente. La discesa si svolge invece sullo spartiacque tra Graveglia e Vara che, dopo un tratto iniziale ripido, si presenta molto ampio e aperto. Per comode strade sterrate ci si abbassa tra i pianori dei Casoni di Chiappozzo e, attraverso il nucleo di Case Soprane, si ritorna a Réppia.

Accesso

Usciti dall’autostrada a Lavagna, si gira a destra per Carasco, poi si svolta ancora a destra imboccando la strada che risale la Val Graveglia. Percorsa interamente la valle, si trova un bivio: si gira a sinistra e si sale in breve a Réppia (546 m).

La piccola frazione di Réppia in comune di Nè è dominata dalla chiesa parrocchiale di Sant’Apollinare, che ha origini antichissime. Già nel 972 era citata come parte dei possedimenti dell’abbazia di San Colombano di Bóbbio. La chiesa attuale è stata edificata in varie fasi: il corpo principale viene già citato nel XV secolo, mentre il grande campanile è un’aggiunta del 1892.

Itinerario

Il percorso di salita è indicato dal segnavia “due linee rosse”. Dalla piazza principale di Réppia si imbocca un viottolo che scende verso ovest, costeggiando il cimitero sul lato meridionale. Si scende in breve alla sottostante strada provinciale, che si segue verso sinistra per alcune decine di metri. Si devia poi a destra su una mulattiera che si abbassa verso il fondovalle; ad un bivio si va a sinistra e, con alcuni tratti scalinati, si scende al Torrente Réppia, che si attraversa sfruttando due brevi ponticelli (quota 500 circa).
Poco più avanti si guada il rio della Valle dei Sivori, quindi si sale in diagonale per un versante di rocce affioranti e si entra nel castagneto. Incontrati due ruderi, si confluisce in una stradina asfaltata, che va seguita verso sinistra in piano per alcune decine di metri. Si riprende a destra il sentiero segnalato che sale più direttamente, incrocia nuovamente l’asfalto, e poi sale in diagonale tra fasce terrazzate. Dopo un breve tratto scomodo accanto ad un muro, si piega a destra: si scavalca un basso cancelletto anti-cinghiali e si risale una ripida scalinata che attraversa il nucleo abitato di Visagna.
In cima al paesello (quota 701) si gira a destra lungo una pista che porta ad una cappelletta. Qui si incontra una rotabile asfaltata che va seguita verso sinistra in dolce salita. Lasciata a destra la diramazione per l’agriturismo “la Fattoria degli Hobbit” si procede tra boschetti e case sparse (Case Vassarone). Si lascia a sinistra un sentiero diretto alla Miniera di Gambatesa e si guadagna una selletta sullo spartiacque tra Graveglia e Sturla (754 m; cappelletta nei pressi).

Sulla sinistra si diparte il sentiero per il Monte Comarella e il Monte Bossea. La strada principale prosegue dritta, diventando sterrata e tagliando verso il Passo del Camilla.

Si piega a destra lungo una strada sterrata che sale lungo il crinale tra boschetti e radure invase da arbusti. Dopo poche centinaia di metri si abbandona la strada per imboccare a sinistra un sentiero, all’inizio leggermente infrascato, poi più comodo. Si passa nei pressi di una cappelletta (quota 810), quindi si prosegue lungamente in diagonale tra arbusti e rocce affioranti, tenendosi sul lato sinistro del contrafforte; il panorama si apre man mano sulle valli Sturla e Fontanabuona fino al mare. Giunti sul versante occidentale del Monte Camilla si incontra un bivio: si piega a destra salendo con alcuni tornanti a fondo sconnesso, poi si contorna la cima coperta di pini. Si aggira ad ovest anche il successivo Monte Cian, quindi si tocca la selletta a monte (1092 m), sovrastata da un caratteristico dente roccioso.

Da qui in poi si ha una bellissima vista ravvicinata sul maestoso anfiteatro meridionale del Monte Zatta, caratterizzato da regolari stratificazioni di arenaria.

Il sentiero si sposta nuovamente sul versante occidentale e giunge ad un bivio: si lascia a sinistra il segnavia “quadrato rosso pieno” che scende a San Siro Foce e si prosegue a destra in ripida salita riportandosi nei pressi del filo di cresta. Man mano che si sale il paesaggio cambia aspetto: il versante orientale rimane ripido e roccioso, mentre quello occidentale si ricopre di una bella faggeta di alto fusto.
Lasciata a sinistra una diramazione con segnavia bianco-verdi, il sentierino si inerpica con strette svolte tra erba e roccette; un passaggio più scomodo è facilitato da una staffa di metallo. Si giunge infine ai piedi del muretto roccioso terminale, che si risale con l’aiuto di due gradini ed una catena metallica; si sbuca così sul Monte Zatta di Ponente (1355 m; 2.30 – 3 ore da Réppia), estremità occidentale della lunga cresta sommitale della montagna. Qui si incontra l’Alta Via dei Monti Liguri, proveniente dal Passo del Bocco.

Si piega a destra in comune con l’AVML e si scende per un tratto sul bordo dei lastroni di arenaria che precipitano verso la Val Graveglia. Poi si prosegue tra i boschi del versante nord, aggirando alcuni dossi della cresta. Si lascia a destra la breve deviazione che sale alla cima centrale (1371 m), sormontata da una croce in legno, e si continua sul sentiero segnalato. Superate due sellette una ripida salita guida sulla vetta principale del Monte Zatta (Monte Zatta di Levante; 1404 m; 30 – 45 minuti dal Monte Zatta di Ponente).

Si scende ripidamente nel bosco fino alla selletta erbosa del Prato Pinello (1372 m), dove si trova un bivio; qui si lascia a sinistra il segnavia A10 diretto al Passo del Bocco. Con una breve salita si guadagna la cima del Monte Prato Pinello (1392 m), estremità orientale della cresta sommitale del Monte Zatta, da cui ha origine lo spartiacque tra la Val Graveglia e la Val di Vara. Si abbandona l’AVML, diretta alla Colla Craiolo, e si piega a destra lungo il sentiero segnalato con un cerchio rosso vuoto e le bandierine dell’Alta Via delle Cinque Terre (AV5T). Il sentierino scende con ripide svolte tra erba e rocce affioranti, quindi piega a sinistra su una cengia per evitare un salto verticale.
Si ritorna a destra e, su terreno più comodo, si raggiunge una selletta (1272 m). Da qui il sentiero si porta sul versante della Val di Vara ed entra nella faggeta tagliando in piano. Si riprende a scendere e si incontra una pista di esbosco, che va seguita verso destra. Dopo un centinaio di metri, quando questa piega a sinistra, la si abbandona per continuare dritti lungo il sentiero segnalato. Si esce dal bosco e si ritorna in cresta, abbassandosi ancora tra rocce ed erba con bella vista sui monti Chiappozzo, Porcile e Verruga. Si raggiunge quindi un’ampia sella (1026 m), dove si incontra una pista sterrata proveniente da sinistra.

Qui il contrafforte cambia completamente aspetto: diventa dolce e ampio, con i prati inframezzati da affioramenti di rocce calcaree bianche.

Qui si trascura la pista sterrata e con essa i segnavia, imboccando invece a destra il sentiero che si mantiene sul dorso del crinale dirigendosi verso l’ampio Monte Coppello. Scavalcata un’anticima su cui si trova una nicchia con Madonnina, si guadagna l’ampia vetta del Monte Coppello (1064 m), che offre un vasto panorama. Con una breve discesa si giunge al Passo del Gatto (1048 m), dove si trovano le paline dell’Itinerario Carsologico del Monte Chiappozzo. Seguendo le indicazioni dell’Itinerario Carsologico si scende a destra lungo un ampio stradello, prima acciottolato e poi sterrato, che si abbassa con lunghi tornanti sul versante orientale della dorsale. Sorpassato un ripetitore isolato, si giunge nei pressi di una vecchia cava di oficalciti (quota 900 circa), indicata da una palina.

Le oficalciti, spesso chiamate impropriamente “marmi rossi” o “marmi verdi” a seconda del loro colore, sono rocce particolari. Sono costituite da clasti di rocce ofiolitiche (in genere serpentiniti, ma anche basalti, come nel caso del punto in cui ci troviamo) cementati tra loro da vene di calcite bianca. Per il loro valore ornamentale erano estratte in varie località dell’Appennino Ligure tra la Val Graveglia e Levanto, in Val Polcévera e a Varazze. La cava segnalata dalla palina è di piccole dimensioni, e si trova poco a monte del sentiero.

Entrati nel bosco si scende con un lungo tornante, costeggiando un campo da tiro. Si sbuca quindi nell’ampio pianoro erboso dove sorgono i Casoni del Chiappozzo (779 m).

Si tratta di un caratteristico nucleo di case rurali, costruite in pietra calcarea, poste in un ampio pianoro prativo ai piedi del versante occidentale del Monte Chiappozzo. Avevano la funzione di ricovero temporaneo per i pastori, che vi risiedevano durante il periodo del pascolo estivo.

La sterrata attraversa il pianoro, quindi piega a destra. Qui si può proseguire dritti lungo un’evidente mulattiera che scavalca un dosso poi scende più direttamente, evitando un primo tornante. Si segue la sterrata per circa 200 metri, poi si riprende a sinistra la vecchia mulattiera, che scende tra gli arbusti, un po’ rovinata dall’erosione. Si incrocia di nuovo la sterrata, poi la si ritrova più sotto nei pressi di un piccolo ruscello. Ora si segue la rotabile, che diventa asfaltata e, con un tornante, porta al paese di Case Soprane (672 m). Si continua lungo la strada che, con due tornanti, confluisce nella rotabile che collega Arzeno a Réppia. Seguendola verso destra in pochi minuti si fa ritorno a Réppia.

Bella mulattiera scalinata tra Réppia e Visagna
Bella mulattiera scalinata tra Réppia e Visagna (13 marzo 2021)
Il Monte Zatta di Ponente visto dal Monte Cian
Il Monte Zatta di Ponente visto dal Monte Cian (13 marzo 2021)
La cresta sommitale del Monte Zatta vista da occidente
La cresta sommitale del Monte Zatta vista da occidente (13 marzo 2021)
Panorama dal Monte Coppello verso il Monte Chiappozzo
Panorama dal Monte Coppello verso il Monte Chiappozzo (13 marzo 2021)
La chiesa parrocchiale di Réppia
La chiesa parrocchiale di Réppia (13 marzo 2021)

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