Ferrere – Colle del Ferro – Pas de Morgon – Tête des Mourres

Caratteristiche

Difficoltà: E fino al Pas de Morgon, poi EE
Dislivello in salita: 970 m circa
Dislivello in discesa: 70 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2020

Si tratta di una bella salita che, partendo dall’alta Valle Stura di Demonte, conduce sul versante francese, ad una cima poco conosciuta ma panoramica. La prima parte dell’escursione, piuttosto frequentata, conduce al Colle del Ferro; si abbandona poi il sentiero principale, diretto ai Lacs de Vens, e si sale all’alto valico del Pas de Morgon. Da lì si può salire alla Tête des Mourres in due modi: seguendo una breve cresta rocciosa, oppure andando a cercare linee più agevoli sul versante nord-nord-est.

Accesso

Da Cuneo ci si porta a Borgo San Dalmazzo e si seguono le indicazioni per il Colle della Maddalena, entrando in Valle Stura. Si risale tutta la valle fino a Bersezio, dove si svolta a sinistra lungo la stretta stradina che porta a Ferrere (1888 m).

Il paesello di Ferrere si trova in posizione parecchio isolata, su un pendio erboso terrazzato rivolto a sud-est all’imbocco dell’omonimo vallone. Al suo interno si trova il Rifugio Becchi Rossi, aperto da giugno a settembre con servizio di alberghetto (18 posti letto), bar e ristorante. Il toponimo, analogamente al sovrastante Colle del Ferro, potrebbe derivare dalla presenza di antiche miniere, oppure dal latino ferus, cioè “selvaggio”.

Itinerario

Dal parcheggio si scende brevemente entrando nel paese, e lo si attraversa appoggiando verso destra. Superate le ultime case, l’ampia mulattiera taglia per prati e giunge ad un bivio; si trascura il sentiero per il Colle di Puriac e si scende a sinistra, attraversando il Rio di Ferrere su un ponticello. Il sentiero sale dolcemente in un bel bosco di larici, contorna un ampio contrafforte e giunge presso un grosso masso sormontato da una croce. Con un tratto in discesa si entra nel pittoresco Vallone Forneris e si giunge ad un bivio (quota 1948).
Si trascura il sentiero che scende verso sinistra e si continua dritti, riprendendo a salire dolcemente sul fianco sinistro idrografico del vallone; sotto di noi, si stende l’ampia conca erbosa dei Prati di San Lorenzo. Superato un tratto più ripido, dove il sentiero effettua alcune svolte, si giunge nei pressi di una costruzione in metallo (Gias del Bal; 2133 m). Si attraversa un ripiano erboso, detto Plan de Belvéire, quindi si piega a sinistra attraversando alcuni ruscelli. Il sentiero risale una balza più ripida, dirigendosi verso il Torrione del Colle del Ferro, quindi passa poco sotto alla minuscola conca del Laghetto della Emma (2280 m).

Il laghetto si estende per poche decine di metri quadri ed è poco profondo. Spesso già a metà estate si presenta completamente in secca.

Si piega ancora a sinistra e si sale in diagonale, guadagnando un ripiano ghiaioso. Lo si attraversa fino ad una caratteristica gola rocciosa solcata da una cascatella. Qui si gira a destra e si risale il pendio terminale con una serie di ripide svolte. La faticosa salita porta all’ampia sella del Colle del Ferro (Col du Fer; 2584 m; 2 – 2.15 ore da Ferrere).

Si tratta di un valico dello spartiacque principale alpino, posto tra la modesta Cima del Ferro e il lungo contrafforte detritico che sale verso la Cima del Bal. Costituisce un passaggio relativamente comodo tra l’alta Valle Stura e la valle della Tinée, e per questo fu anche attraversato dall’esercito gallo-spagnolo nel 1744.

Si piega a destra, imboccando il sentiero per il Pas de Morgon. La traccia si mantiene sul versante sud-occidentale dello spartiacque, tagliando in piano per prati, poi passa sotto ad alcuni roccioni e ritorna sullo spartiacque presso una sella detritica. Si sale lungo il crinale per alcune decine di metri, poi si ritorna sul lato francese e si taglia in diagonale con alcuni tratti lievemente esposti. Si guadagna un dosso e si attraversa una pietraia, poi si prosegue traversando in dolce salita fino al Pas de Morgon (2715 m).

La sella detritica, situata su un contrafforte secondario che sporge sul versante francese, dà accesso al Vallon du Gorgeon Long. Se si ha tempo, è consigliabile proseguire lungo il sentiero segnalato che scende verso nord-ovest, portando ai bellissimi Lacs de Morgon. Il primo lago si trova a quota 2577, a circa mezz’ora di cammino dal passo; numerosissimi altri specchi d’acqua si trovano più in basso, fino a quota 2400 circa.

Per salire alla Tête des Mourres dal Pas de Morgon ci sono due possibilità:

a) Si segue il crinale che collega il valico alla vetta. Con una ripida salita, prima per erba e detriti, poi per facili roccette, si guadagna uno spuntone, quindi si scende per uno spigolo gradinato ad una forcella (I+). Si aggira un piccolo torrione sul lato sinistro, sfruttando una cengetta un po’ esposta, quindi si sale per gradini rocciosi (I/I+) fino all’anticima orientale della montagna. Da qui si rimonta l’ampio dorso di erba e rocce rotte fino alla vetta.

b) Si continua lungo il sentiero, scendendo nel Vallon du Gorgeon Long in direzione dei Lacs de Morgon. Dopo aver perso una cinquantina di metri di dislivello, voltandosi a sinistra, si nota un poco marcato contrafforte di rocce gradinate inframezzate da cenge e rampe erbose, che guida all’anticima della Tête des Mourres. Si abbandona il sentiero e si risale il contrafforte, senza percorso obbligato. Scegliendo a vista la via più facile tra le rampette erbose, non bisogna quasi mai mettere le mani per terra. Quando le rocce si esauriscono, si traversa a destra quasi in piano e si giunge alla sella tra l’anticima e la vetta. Piegando a destra, si segue l’ampio dorso di erba e rocce rotte fino sul culmine della Tête des Mourres (o Cime de Morgon; 2790 m).

L'isolato paesello di Ferrere
L’isolato paesello di Ferrere (23 luglio 2020)
Il Vallone Forneris e i Prati di San Lorenzo, sovrastati a sinistra dal Monte Peiron
Il Vallone Forneris e i Prati di San Lorenzo, sovrastati a sinistra dal Monte Peiron (23 luglio 2020)
Panorama verso il gruppo delle Cime di Vens e del Claï Supérieur, salendo alla Tête des Mourres
Panorama verso il gruppo delle Cime di Vens e del Claï Supérieur, salendo alla Tête des Mourres (23 luglio 2020)
Il dorso sommitale della Tête des Mourres
Il dorso sommitale della Tête des Mourres (23 luglio 2020)
Il più alto dei Lacs de Morgon
Il più alto dei Lacs de Morgon (23 luglio 2020)

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