La Forclaz – Remointse du Tsaté – Pointe du Tsaté

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1348 m
Tempo: 3.15 – 3.45 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2023

La via normale alla Pointe du Tsaté è piuttosto faticosa ma priva di difficoltà. Si svolge sul versante della Val d’Hérens, per buoni sentieri: prima si cammina tra boschetti e baite isolate, quindi per pascoli. Infine si sale nel vallone di Tsaté, si passa per l’omonimo laghetto e si effettua la ripida salita che conduce alla vetta.

Accesso

Si esce dall’autostrada a Sion Est e si seguono le indicazioni per Val d’Hérens. In breve si entra nella valle, e la si rimonta seguendo la strada principale. Superato il paese di Evolène, si giunge a les Haudères, dove la strada svolta a sinistra. Poco dopo, ad un bivio, si gira a destra e si sale a la Forclaz (1730 m).

Il paese è situato su un versante erboso esposto a sud-ovest, un po’ più in alto rispetto al fondo dell’alta Val d’Hérens. È dominato dalle imponenti piramidi delle Dents de Veisivi. Sul versante a nord-est del paese sono presenti impianti di risalita per gli sport invernali: una stazione molto piccola che conta tre skilift.

Itinerario

Di fronte al parcheggio a pagamento all’entrata del paese di la Forclaz, si imbocca una ripida stradina che sale verso nord-est fra baite isolate (tra le varie indicazioni, si trova “Remointse du Tsaté). Ad un bivio si gira a sinistra, ma subito si imbocca a destra un sentiero indicato da frecce blu. Superate le ultime villette, il sentiero percorre il taglio nel bosco di una pista da sci. Si attraversa una strada sterrata e si riprende il sentiero segnalato. Più in alto, ci si congiunge con un’altra sterrata e la si segue verso sinistra.
In pochi passi si giunge ad un tornante dove si trova un bivio. Trascurando temporaneamente i segnavia, si piega a destra lungo lo stradello principale, che effettua un’ampia curva tra prati a sfalcio e porta alle baite di Motô (1925 m). Si piega a destra e si trascura una diramazione a sinistra per la Sage. Al di sopra delle baite, la pista si trasforma in sentiero, e taglia verso sinistra per attraversare un rio. Si rimonta poi il ciglio destro idrografico del suo valloncello, in ripida salita tra radure e lembi di lariceto. Al limite superiore del bosco, il sentiero traversa a destra e porta a le Tsalè du Tsaté (2167 m).
Lasciando a destra le baite, si incontra una strada sterrata, e la si attraversa per proseguire dritti lungo la massima pendenza. Il ripido sentiero porta quindi ad una capanna isolata situata ai piedi di una balza rocciosa. Subito oltre, a quota 2360, si attraversa nuovamente la sterrata. Il sentiero si innalza appoggiando a sinistra, poi piega a destra e, sfruttando una rampa erbosa, si porta sul ciglio della balza rocciosa. Davanti a noi, si apre il vallone superiore di Tsaté, dominato al centro dalla Pointe du Bandon, e a destra dalla Cherra Neire. Salendo dolcemente, si entra nell’amena conca erbosa dove si trovano le stalle di Remointse du Tsaté (2480 m); qui si trova un bivio.

Il sentiero principale, diretto al Col du Tsaté, piega a destra e in pochi minuti guida al Lac Inférieur du Tsaté (2502 m). Si tratta di un laghetto artificiale, realizzato allagando una zona umida mediante la deviazione di un rio e la costruzione di una piccola diga in terra. Nei pressi del laghetto si trova un dosso sormontato da una croce in legno che offre un notevole panorama sull’alta Val d’Hérens.
Appena oltre il laghetto, si estende l’immenso rock glacier del Liapey d’Infè (o Liapey d’Enfer). I rock glacier sono corpi detritici al cui cuore si trova permanentemente del ghiaccio; il ghiaccio agisce da lubrificante, causando il lento scivolamento verso valle della massa detritica, che assume spesso una caratteristica forma a lingua.

Seguendo le indicazioni per la Pointe du Tsaté, dipinte in vernice azzurra, si abbandona il sentiero principale e si sale a sinistra. Il sentiero, a tratti poco evidente, effettua un tornante, poi si innalza in diagonale sull’erboso fianco destro idrografico del vallone. Scavalcata una piccola soglia, si entra nella conca del Lac du Tsaté (2686 m).

Si tratta di uno stagno esteso per circa 1600 mq e profondo poche decine di centimetri. Sul lato monte sono ben visibili i conoidi detritici che lo stanno riempiendo, alimentati da piccoli rii effimeri.

Il sentiero appoggia a sinistra, imboccando il valloncello laterale che sale direttamente verso la poco appariscente vetta della Pointe du Tsaté. Inerpicandosi per prati, si guadagna la cresta sud-ovest della montagna a quota 2900 circa. Si piega a destra e si rimonta il crestone detritico, che sul lato sinistro è caratterizzato da grandi reti paramassi. Superato un ripiano con muretti a secco, si piega a sinistra e si percorre la cresta sommitale della montagna: per lastroni e detriti, si scavalca la prima cima, quindi si arriva alla croce della Pointe du Tsaté (3078 m).

Salendo verso Motô
Salendo verso Motô, con la Pointe du Tsaté sullo sfondo (29 settembre 2023)
La Remointse du Tsaté
La Remointse du Tsaté (29 settembre 2023)
Il Lac du Tsaté
Il minuscolo Lac du Tsaté (29 settembre 2023)
Panorama verso sud dalla vetta: sulla destra spicca la Dent Blanche
Panorama verso sud dalla vetta: sulla destra spicca la Dent Blanche (29 settembre 2023)
La cresta sommitale della Pointe du Tsaté; sulla destra la Sasseneire
La cresta sommitale della Pointe du Tsaté; sulla destra la Sasseneire (29 settembre 2023)

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