Merana – Torre di San Fermo – Passo Tappe – i Murión – Merana

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 590 m circa
Tempo: 4 – 5 ora (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2019

Bel percorso ad anello, che si sviluppa sul lato sinistro idrografico della media Val Bórmida di Spigno. Principali motivi d’interesse del percorso sono i calanchi, tipici del paesaggio collinare delle Langhe, e i caratteristici murión, funghi di pietra dalla forma irregolare. Il percorso non presenta difficoltà, se non qualche tratto ripido nell’attraversare i calanchi, ma è piuttosto faticoso per i continui saliscendi. Assolutamente sconsigliato durante la stagione estiva, a causa del caldo che può essere eccessivo, e dopo forti piogge, per il terreno che può diventare parecchio fangoso.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Merana.
b) In automobile, si esce al casello autostradale di Altare e si scende lungo la Val Bórmida di Spigno, superando Cairo Montenotte, Rocchetta Cairo, Dego e Piana Crixia e giungendo a Merana.
c) Da Alessandria o da Asti ci si porta ad Acqui Terme, da cui si imbocca la SP30 per Savona. Superato Spigno Monferrato, si giunge a Merana (257 m).

Il toponimo (in dialetto “meirana”) significa probabilmente “torrente impetuoso”, analogamente a Merano e Màira. Curiosamente, il toponimo “Bórmida” ha lo stesso significato. Probabilmente infondate sono le interpretazioni che lo fanno derivare dal patronimico Marius.

Itinerario

Dalla stazione ferroviaria ci si porta in breve sulla strada provinciale, che si segue in direzione sud fino alla piazzetta dove si trova il bar “Due Leon d’Oro”. Subito oltre, sulla destra, si diparte una stradina asfaltata (regione Valle), indicata anche dal segnavia CAI 575. La si imbocca e, passati sotto alla ferrovia, si attraversa un torrentello e poi si piega a destra tra i campi. Prima di giungere alle Cascine Valle, si abbandona la stradina e si prende a sinistra una comoda carrareccia che taglia in dolce salita tra boschetti e case isolate. Ad un certo punto si piega a destra lungo un sentiero che, con alcuni tratti ripidi, risale un costone boscoso; in questo modo si raggiunge la Cappella di San Fermo (434 m), posta sulla cima di una collina.

La chiesetta attuale, risalente al Seicento, è stata edificata sui resti dell’antica chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicolao e già citata in documenti del XII secolo. L’8 agosto vi si celebra la messa per la festa patronale; per l’occasione, le reliquie del santo che si trovano a Verona vengono trasportate fino a qui.

Procedendo in piano sul dorso della collina, si giunge in breve all’imponente Torre di San Fermo​ (430 m).

La torre, a base quadrata (4,5×4,5 m) e alta circa 25 metri, svetta sulla sommità del colle di San Fermo, ed è ben visibile anche da lontano. Una scala a chiocciola in metallo permette di accedere all’ingresso (in genere chiuso), che si trova al secondo piano. Venne costruita nel Medioevo per controllare il tratto mediano della Val Bórmida di Spigno, dove presumibilmente transitava la via Aemilia Scauri. Il panorama dal colle di San Fermo è ancora oggi molto vasto, e spazia dalle colline del basso Piemonte al massiccio del Monte Béigua.

Sulla sinistra della torre, accanto ad un gazebo in legno, si imbocca una stradina che scende diventando asfaltata. Superata una curiosa panchina gigante, colorata di viola e arancione, si giunge ad un intaglio tra versanti calanchivi dove la strada si biforca (quota 386; cappelletta). Si prende la diramazione di destra, ma poco dopo la si abbandona per girare a sinistra sul sentiero segnalato. Si scende ripidamente in diagonale su una traccia rovinata dall’erosione, tra boscaglia e radure; al termine della discesa si gira a destra e si sbuca in un ampio prato, di cui si costeggia il limite inferiore.
Si scende poi sulla sinistra, guadando un piccolo rio (quota 280 circa), e si risale brevemente fino a congiungersi con una strada asfaltata. La si rimonta in salita verso sinistra, fino alle vicine Case Verradi (311 m); si gira a destra e poi a sinistra, imboccando una carrareccia che costeggia i sovrastanti calanchi. Poco più avanti si abbandona la carrareccia e si prende ancora a destra un sentiero che, con alcuni tratti ripidi ma suggestivi, risale il versante calanchivo. Piegando a destra, si giunge ad un bivio (quota 385).

Il sentiero di destra, ugualmente segnalato come percorso 575 (intorno a Merana tutte le diramazioni portano lo stesso numero, e ciò desta una certa confusione), percorre una bella cresta calanchiva, quindi scende fino ad una strada asfaltata nei pressi delle Case Ghioni. Può essere utilizzato per ritornare velocemente a Merana.

​Si gira a sinistra, risalendo un ultimo tratto di calanchi e poi percorrendo un costone boscoso. Aggirando alcune gobbe, il sentiero porta a visitare i primi murión.

I murión sono strane formazioni rocciose a forma di fungo, che si trovano numerosissime nelle vallecole intorno a Merana. Sono formate da un “cappello” di conglomerato fine, più resistente all’erosione, e da un “gambo” di arenarie grossolane, che è più tenero e facilmente erodibile. A differenza di molte altri funghi e piramidi di terra, i murión hanno forme molto irregolari e caratteristiche.

Poco più avanti si giunge ad un bivio, dove si lascia a sinistra la diramazione per il Passo del Ronco e si prosegue a destra, lungo un sentiero incavato e rovinato dalle acque ruscellanti. Salendo in diagonale, si giunge al Passo Tappe (543 m), dove si trova un bivio.

La mulattiera di sinistra entra nel Parco Naturale di Piana Crixia, in territorio ligure, dirigendosi verso le località Tappe e Bertorelli.

Si va a destra, lungo un comodo sentiero che taglia in piano il boscoso fianco orientale del Col Bertorè. Giunti ad un bivio, si trascura la mulattiera principale che continua dritta, e si scende decisamente a destra tra gli alberi. Si confluisce quindi in una stradina cementata che perde quota con varie svolte, portando alle Case Ghertriti (318 m). Continuando su asfalto, si superano anche le Case Scaglino (296 m) e, superato un piccolo rio, si confluisce in una strada più importante.
La si segue verso sinistra in salita, trascurando la diramazione a sinistra per le Case Princi e proseguendo dritti fino alle vicine Case Galli (310 m). Si imbocca sulla destra una carrareccia che sale con un tornante e poi contorna le case dall’alto. Risalita una ripa calanchiva, si giunge ad un bivio. Si va a sinistra lungo un sentiero che, salendo nella boscaglia, guida ad un altro spettacolare affioramento di murión. Si piega a destra, tagliando a mezza costa in dolce salita, tra boschetti e tratti aperti in cui affiorano numerosi murión. In questo modo si giunge su un costone dove si trova un bivio (località Monte di Mezzo; quota 451).

La diramazione di destra (sempre segnavia 575) scende lungo un costone coperto di boscaglia, con bella vista su imponenti calanchi, fino alle isolate Case Cuppi. Da qui ci si congiunge con una stradina asfaltata che, se seguita verso sinistra, riporta a Merana.

Si gira a sinistra, risalendo brevemente il costone fino ad un altro affioramento di murión, dove si piega a destra in piano. Poco più avanti si trova un altro bivio, dove si lascia a sinistra il segnavia 510 (esso prosegue alla volta di Serole e del Bric Puschera) per girare a destra. Con una breve discesa il sentiero si innesta in una spettacolare costiera calanchiva che offre bei panorami sulla media Val Bórmida di Spigno. Giunti ad un bivio, si lascia a destra il sentiero principale, che si dirige verso le Case Ghioni, per scendere a sinistra. Il sentiero segnalato si abbassa velocemente giungendo alle Case Bruciata (308 m). Si continua ora lungo una stradina asfaltata che, superate le Case Rinotti e le Case Casorano, confluisce in breve in una rotabile più importante. In poche decine di metri, si rientra nell’abitato di Merana.

La Torre di San Fermo
La Torre di San Fermo (16 marzo 2019)
Vista sulla Val Bòrmida di Spigno dai calanchi sopra Case Verradi
Vista sulla Val Bórmida di Spigno dai calanchi sopra Case Verradi (16 marzo 2019)
La valle del Rio Merana ed il Bric Cupazzolo
La valle del Rio Merana ed il Bric Cupazzolo (16 marzo 2019)
Alcuni muriòn presso Monte di Mezzo
Alcuni murión presso Monte di Mezzo (16 marzo 2019)
Di ritorno a Merana
Di ritorno a Merana (16 marzo 2019)

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