Rifugio Lagdei – Lago Santo – Passo delle Guadine – Monte Brusà
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 600 m circa
Dislivello in discesa: 60 m circa
Tempo: 1.50 – 2.20 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2022
Si tratta di un percorso facile e interessante, ad una vetta minore del Crinale dei Laghi. Nella prima parte si segue il frequentatissimo sentiero che sale al Lago Santo e al Monte Marmagna. Si devia poi a sinistra, tagliando la testata del Vallone delle Guadine fino al passo omonimo; infine, si segue lo spartiacque principale fino alla cima.
Accesso
Dal casello autostradale di Berceto si prende la strada per Bosco di Corniglio, che sale al Passo del Sillara e poi scende in val Parma. Giunti a Bosco di Corniglio si gira a destra per Lagdei. Giunti al bivio in località Cancelli di Lagdei si va a destra su sterrata; in circa 1 km si sbuca nella conca di Lagdei, dove si trova l’omonimo rifugio (1250 m).
Il Rifugio Lagdei (tel. 0521889353 – 3332443053) sorge in una bella radura nel centro del vallone del Torrente Parma di Lago Santo. Svolge servizio di alberghetto durante tutto l’anno. I posti letto sono in totale 35, di cui 13 si trovano nel rifugio vero e proprio, mentre gli altri 22 sono in una struttura detta “casa nel bosco”, che si trova a 200 metri di distanza. La conca di Lagdei è molto interessante dal punto di vista naturalistico: vi si trova una piccola torbiera che ospita specie rare e relitti glaciali. Intorno alla torbiera si sviluppa un breve sentiero ad anello (percorso naturalistico) percorribile in pochi minuti.
Itinerario
Sul retro del Rifugio Lagdei, accanto ad alcuni bidoni della spazzatura, si trova l’imbocco del sentiero 727 (cartelli indicatori). Il sentiero attraversa un ruscello su una passerella di tronchi, poi procede in piano tra gli abeti rossi, fino a raggiungere una mulattiera proveniente da sinistra. Si segue la mulattiera, a tratti acciottolata, che risale un pendio boscoso con vari tornanti passando sotto un elettrodotto. Giunti su un ripiano, si piega a destra e si raggiunge un bivio (quota 1420).
Qui si abbandona la mulattiera principale e si gira a sinistra (percorso 723) su un sentiero che sale in diagonale. Passati nuovamente sotto l’elettrodotto, si raggiunge un bivio dove si va destra. Si passa sotto alla seggiovia che collega Lagdei al Lago Santo, poi si monta sul dosso morenico che chiude a valle il lago. Ad un bivio si va a destra e, con una breve discesa, si raggiunge il Rifugio Mariotti, sulle rive dell’ampio Lago Santo (1508 m).
Il Lago Santo è un lago di origine glaciale, il più ampio lago naturale del Crinale dei Laghi e anche dell’Appennino Tosco-Emiliano. Posto in un’ampia conca tra i monti Marmagna, Aquilotto e Sterpara, esso si estende per 81550 mq ed è profondo 22,5 m. È in genere detto Lago Santo Parmense per distinguerlo dall’omonimo Modenese, ed è una delle mete più frequentate di questo tratto di Appennino.
Il Rifugio Mariotti è una costruzione in pietra posta sulla sponda nord-ovest del lago. «…fu edificato dal CAI di Parma (allora unito a Reggio col nome di Sezione dell’Enza) nel 1882 e successivamente intitolato a Giovanni Mariotti, presidente per oltre 40 anni del CAI parmense, oltre che sindaco di Parma e senatore del Regno nei primi decenni del Novecento. Il rifugio fu ricostruito e ampliato a diverse riprese: dapprima nel 1924 e nel 1929, per adeguarlo all’afflusso di escursionisti portato dalla strada forestale Bosco-Lagdei. La guerra di Liberazione lo vide teatro di un assedio nazi-fascista respinto da soli nove partigiani il 19 marzo 1944, ma occorse poi una nuova ricostruzione, cui seguì un ultimo ampliamento negli anni ’70, quando la nuova seggiovia da Lagdei al Lago Santo portò un ulteriore incremento di turisti.» (M. Salvo – D.Canossini, Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, pagg. 210-211). Il rifugio è aperto tutti i giorni da giugno a settembre, solo i fine settimana da dicembre a maggio. È dotato di 40 posti letto e locale invernale sempre aperto. Per informazioni tel 0521.889334; il gestore tel 0521.853733.
Dal rifugio si va a sinistra costeggiando lungamente il lago, sorpassando una peschiera (fonte) e guadando uno degli immissari. Il sentiero piega a destra risalendo il pendio boscoso sovrastante con alcune svolte, fino ad un bivio in località Pineta di Lago Santo (1577 m). Si trascura il sentiero 729 e si va a sinistra (segnavia 723) salendo dolcemente tra gli abeti. Poco più avanti si trova un secondo bivio, dove si lascia a destra il sentiero per il Monte Marmagna; si va a sinistra (segnavia 719) salendo in diagonale nella faggeta alla base del versante ovest del Monte Sterpara. Lasciato a sinistra il Sentiero Alpinistico “Roberto Fava”, si guadagna la Sella dello Sterpara (1648 m).
Qui il sentiero si biforca di nuovo: si prosegue a sinistra, entrando in discesa nel Vallone delle Guadine, dove si incontrano i cartelli segnalatori della riserva naturale. Si effettuano alcuni brevi saliscendi, poi si esce dal bosco e si attraversa il valloncello che scende dal Passo dell’Aquila. Il sentiero aggira a nord il Monte Aquila, con bella vista sul Lago Pradaccio e sulla Roccabiasca. Si contorna un piccolo avvallamento che ospita una pozza temporanea (Lago delle Guadine; 1635 m), quindi si taglia in dolce salita fino al Passo delle Guadine (1681 m).
Si tratta di uno dei valichi più impervi del Crinale dei Laghi: mette in comunicazione le valli di Vico con il solitario e boscoso Vallone delle Guadine. Da qui, seguendo il sentiero 00 verso destra, si può raggiungere senza difficoltà il Monte Aquila (1779 m), in circa 25-30 minuti.
Si prosegue dritti lungo il crinale (segnavia 00) in direzione sud-est. Superato un tratto ripido con alcune roccette, il costone si amplia e diventa più dolce, portando alla vetta del Monte Brusà (1797 m).
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