MONTE BRUSÀ – 1797 m

Settore: Appennino Tosco-Emiliano
Gruppo: Gruppo del Crinale dei Laghi

Descrizione

Il Monte Brusà (1797 m) è un’ampia vetta erbosa posta sul crinale appenninico tosco-emiliano, tra il Passo delle Guadine e il Passo di Badignana. Analogamente alle altre cime del crinale, presenta un versante settentrionale relativamente dolce ed un versante meridionale ripidissimo, roccioso e molto elevato.
Verso nord dirama un imponente contrafforte che divide il Vallone di Badignana dal Vallone delle Guadine; questo contrafforte, dopo una serie di spuntoni secondari, forma la triangolare cima rocciosa della Roccabiasca. Il Vallone delle Guadine, che si apre a nord del Monte Brusà, è sede di una Riserva Naturale Orientata, ed è perciò visitabile solamente per motivi di studio.
Verso sud invece si diparte un altro importante costolone, che fa da spartiacque tra le valli dei torrenti Redivalle e Acquetta, entrambi affluenti del Bagnone. Su questo costolone si allineano le cime secondarie del Monte Federici (1375 m), del Monte Alarola (1003 m) e del Montino (881 m), prima che esso termini nei pressi del paese di Vico. Il contrafforte divide in due parti il versante sud del Monte Brusà, che altrimenti si presenta altissimo e molto dirupato.
L’ampia cima erbosa, in realtà poco frequentata, è segnalata da una palina escursionistica. Dalla vetta si osserva un ampio panorama, comprendente le circostanti cime del crinale, la Lunigiana, il Golfo di La Spezia, le Apuane, la Pianura Padana e, se si è fortunati, le Alpi da una parte e la Corsica e le Isole Toscane dall’altra. Inoltre, il Monte Brusà è uno dei pochi posti, insieme agli adiacenti Monte Aquila e Roccabiasca, da cui si può osservare dall’alto il Lago Pradaccio; il lago in questione, posto nel bel mezzo del Vallone delle Guadine, si trova all’interno della Riserva Naturale, e per questo non è visitabile.
Il toponimo “brusà” (e non “brusa” come è riportato in molte pubblicazioni) vuol dire “bruciato”, e si riferisce alla pratica del periodico incendio controllato dei pascoli. Fino a qualche decina di anni fa questa pratica era diffusa nella zona del crinale tosco-emiliano.

Vie d’accesso 

  1. Dal Rifugio Lagdei
  2. Da Vico Monterole
  3. Da Castello di Treschietto (vedi deviazione)
Il Monte Aquila (a sinistra) e il Monte Brusà visti da Castello di Treschietto (31 maggio 2019)

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