Passo dei Due Santi – il Focetto – Foce dei Tre Confini – Monte Góttero
Caratteristiche
Difficoltà: E
Difficoltà invernale: WT3
Dislivello in salita: 690 m circa
Dislivello in discesa: 440 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2022
Percorso di crinale lungo e suggestivo, che si svolge lungo sentieri poco frequentati attraverso vastissime e solitarie foreste di faggio. Il crinale che viene percorso fa oggi da confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, con la Liguria che rimpiazza la Toscana dalla Foce dei Tre Confini in poi; un tempo invece qui correva il confine tra il Granducato di Toscana e il Ducato di Parma, e di questo confine rimangono a testimonianza numerosi cippi in arenaria che si incontrano lungo il percorso.
La meta è il panoramicissimo Monte Góttero, che si raggiunge dopo aver scavalcato numerose cime minori, in gran parte coperte dagli alberi. Con la neve questo sentiero si presta benissimo ad essere percorso con le ciaspole, anche se vista la lunghezza, per farlo tutto avanti e indietro serve un certo allenamento. Se non si è così allenati si può scegliere invece una meta intermedia, come il valico del Focetto, o il panoramico Monte Prato, ed effettuare comunque una bella ciaspolata tra foltissimi boschi dall’aspetto fiabesco.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Carrodano si seguono le indicazioni per Sesta Godano, da cui si sale al Passo Calzavitello. Si entra quindi nella conca di Zeri: superata la frazione Calzavitello si gira a sinistra, si sorpassa Antara e si giunge a Valditermine. Qui si svolta ancora a sinistra (indicazioni per Zum Zeri) e si sale fino al Passo dei Due Santi, dove termina l’asfalto. Se la strada del Passo Calzavitello fosse chiusa bisogna effettuare un giro più lungo attraverso il Passo del Rastrello.
b) Si esce al casello di Pontrémoli e ci si dirige verso il paese vero e proprio. Poco prima di arrivarci si svolta a sinistra per Zeri. Seguendo le indicazioni per Zum Zeri si giunge a Noce e si svolta a destra per Patigno, Valditermine e il Passo dei Due Santi (1394 m), dove termina l’asfalto.
Il Passo dei Due Santi è un valico ben marcato dello spartiacque appenninico, posto a dividere il massiccio di Monte Colombo e Monte Spiaggi dalla costiera di Fabei e del Monte Tecchione. Nei pressi del valico, sul versante toscano, si trova la stazione sciistica di Zum Zeri, l’unica della Lunigiana: conta di cinque piste che si sviluppano sul versante di Fabei e del Tecchione.
Trovandosi sul confine tra il Granducato di Toscana e il Ducato di Parma, il Passo dei Due Santi è sempre stato un valico piuttosto importante. Un tempo, fino al secolo XVII, questo passaggio era detto Faggio Crociato, per via del simbolo cristiano posto su un faggio. Quando il faggio morì la croce venne sostituita dalle effigi di due santi, che diedero il nuovo nome al valico. Nel 1803 furono erette due edicole sacre, oggi riunite in un monumento unico sormontato da una croce, mentre nel XX secolo venne eretta la graziosa Cappella della Madonna della Neve.
Nei pressi del valico sorgono due rifugi gestiti, che fanno da supporto agli impianti sciistici.
Itinerario
All’estremità settentrionale del grande piazzale-parcheggio sul passo, si trova un grande masso con un segnale bianco-rosso della GEA (Grande Escursione Appenninica). Si imbocca a sinistra (direzione ovest) il sentiero segnalato, che passa accanto ad un grande monumento e piega a destra, per aggirare una pista da sci. Superate alcune radure con aree picnic, si sale lungo la massima pendenza tra i faggi, procedendo più o meno paralleli alla pista da sci.
I segnavia portano a sinistra sulla pista e la rimontano fino all’ampia sella tra la cima di Fabei e una gobba senza nome (quota 1545). Si gira a sinistra e, passati accanto all’arrivo di uno skilift, si abbandona la pista. Si svolta a destra su un comodo sentiero che aggira il Monte Fabei sul versante occidentale.
Il Monte Fabei (1590 m), su cui si trova l’arrivo di uno skilift, può essere scavalcato seguendo le piste da sci. Dalla vetta si ha un bel panorama verso est: sul Monte Spiaggi, sul Crinale dei Laghi, sulla Lunigiana e sulle Alpi Apuane.
Scendendo in diagonale ci si riporta sullo spartiacque in corrispondenza della sella successiva, quindi si sale sul crinale alberato fino alla cima del Monte Tecchione (1586 m).
La vetta, indicata da un piccolo cartello appeso ad un albero, è completamente coperta dai faggi, quindi non offre panorama.
Si continua a destra, scendendo nei pressi dell’ampio spartiacque boscoso fino ad un ripiano. Il sentiero si sposta sul versante marittimo, attraversa una piccola radura e si porta alla selletta (1518 m) tra il Monte Tecchione e il Monte Pitone. Si taglia in orizzontale il ripido versante sud del Monte Pitone, poi si attraversa il crinale in corrispondenza di un pianoro e si scende tra i faggi con qualche tornante, fino al Focetto (1456 m).
Posto al centro di questa regione montuosa molto solitaria, il Focetto è un crocevia di antiche mulattiere. È un valico importante dal punto di vista escursionistico: qui si incontrano la Grande Escursione Appenninica emiliana e l’Alta Via dei Monti Liguri. Da sinistra sopraggiunge il segnavia AV2 (variante dell’Alta Via dei Monti Liguri), proveniente dal Passo Calzavitello, mentre da destra arriva un sentiero segnalato con un triangolo giallo pieno proveniente da Albareto.
Si prosegue dritti in dolce salita lungo l’ampio crinale coperto dai faggi, poi si lascia a sinistra un’ampia radura quasi pianeggiante.
La radura si trova sul versante marittimo, a pochi metri dal sentiero; offre un vasto panorama sulla Val di Vara, sul crinale dal Monte San Nicolao a La Spezia, sul mare e sulla Val di Magra.
Continuando in piano si raggiunge un piccolo prato circolare con cippo di confine (il Prato, 1561 m). Il sentiero aggira quindi la poco rilevata sommità boscosa del Monte Penato e poi inizia a scendere più decisamente sul versante marittimo. Procedendo nel folto bosco si raggiunge la marcata Sella di Busanca (1406 m), dove si lascia a sinistra una poco evidente diramazione per Casa Biagi. Il sentiero si sposta sul versante marittimo e procede con alcuni saliscendi; doppiato il contrafforte della Costa delle Pianelle, si scende in breve ad un crocevia presso il rio omonimo (quota 1390 circa).
Si va a destra in discesa, poi si taglia il versante sud-est del Monte Teccio al Sole, tra lembi di faggeta e pietraie che offrono bei panorami. Una ripida salita in diagonale riporta sullo spartiacque presso una sella (1401 m) con un cippo di confine. Lasciando a sinistra la sterrata per Chiúsola, si continua sul crinale: il sentiero effettua un saliscendi e raggiunge la Foce dei Tre Confini (1408 m).
La sella, posta sullo spartiacque principale appenninico a dividere il Monte Góttero dal Monte Teccio al Sole, è un crocevia di vari sentieri e mulattiere. Il toponimo deriva dal fatto che, fin da tempi molto antichi, questo valico ha fatto da punto d’incontro tra i confini di tre stati diversi. Un tempo qui si incontravano la Repubblica di Genova il Granducato di Toscana e il Ducato di Parma e Piacenza; a segnalare questi tre stati si trovano ancora alcuni bellissimi cippi confinari in arenaria. Al giorno d’oggi, invece, qui si incontrano i limiti amministrativi tra Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna.
Qui si incontra il percorso principale dell’AVML, proveniente dal Passo Calzavitello e diretto al Passo della Cappelletta. Lo si trascura e si continua dritti lungo lo spartiacque (sempre segnavia AV2) in ripida salita su un sentiero sassoso e sconnesso. Raggiunta una spalla erbosa, si piega a destra e si attraversa l’ultima macchia di faggi. Si rimonta infine il panoramicissimo crinale erboso che conduce in vetta al Monte Góttero (1639 m).
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