Strada Litoranea – Casotti – Sant’Antonio – Monesteroli – Fóssola – Strada Litoranea
Discese a mare: Scalo di Monesteroli
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 520 m circa (senza contare le discese a mare)
Tempo: 3 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2018
Nonostante le splendide località di Tramonti siano meno conosciute delle vicinissime Cinque Terre, ce n’è una che figura in moltissime foto, cartoline, riviste, libri e siti di trekking. È il minuscolo paese di Monesteroli, una manciata di minuscole case aggrappate ad un ripidissimo costone a picco sul mare. Il paesino è raggiungibile ancora oggi solo a piedi, mediante un percorso davvero spettacolare, che ha sicuramente pochi eguali nel mondo intero (non esagero: recentemente un sito l’ha nominato il sentiero più bello del mondo).
Si tratta della cosiddetta “scala grande”: un’impressionante e ripidissima scalinata che, con circa 600 gradini, scende per circa 250 metri di dislivello lungo il già nominato ripidissimo costone, con viste mozzafiato sul mare e sulla costa. Se si è fortunati, può capitare di scorgere gruppi di delfini che nuotano nei pressi del litorale. Però attenzione: per percorrere la scalinata ci vuole piede fermo e assenza di vertigini, e bisogna tendenzialmente evitare il caldo, perchè la risalita è molto faticosa e tutta al sole. Qui la scala grande è inserita all’interno di un bellissimo giro ad anello, breve ma abbastanza faticoso; sono inoltre possibili varie discese a mare, anche se per ora ne ho effettuata solo una, che è l’unica ad oggi descritta qui sotto.
Accesso
Si esce al casello autostradale di La Spezia e si seguono le indicazioni per Riomaggiore e le Cinque Terre. Si imbocca quindi la SP370 (detta anche “Strada Litoranea”) e, lasciata a destra la diramazione per Biassa, si imbocca una galleria. Subito oltre, si parcheggia in uno spiazzo sulla sinistra (quota 299).
Itinerario
Dallo spiazzo prende origine in direzione sud la diramazione per Fóssola. La stradina asfaltata, chiusa al traffico se non per i residenti, taglia in piano e conduce in breve ad uno spiazzo sul costone dove si trova un parcheggio (quota 305). Al termine dell’asfalto si svolta a sinistra lungo la bella mulattiera scalinata (segnavia 534) che sale decisamente tra case sparse e belle terrazze in località Casotti. Si piega quindi a destra e si entra nella boscaglia; con un lungo traverso interrotto da due brevi tornanti si sale rapidamente ad incontrare la stradina percorsa dall’Alta Via delle Cinque Terre. Seguendola verso destra in pochi metri si è al crocevia presso la chiesetta di Sant’Antonio (509 m).
A sinistra si diparte la bella mulattiera che scende a Biassa e La Spezia (segnavia 504); dritto verso sud-est invece continua l’AV5T in direzione di Campiglia.
Si scende verso destra lungo la stradina con indicazioni per Schiara (segnavia 504), perdendo quota dolcemente tra gli alberi. In breve si giunge al punto in cui il segnavia si stacca sulla destra, per sorpassare un cancelletto e scendere più rapidamente su una bella mulattiera scalinata.
Subito prima del bivio, sul lato a “mare” della strada, si trova il Menhir di Tramonti, un masso di arenaria infisso nel terreno, alto circa 2 metri e mezzo che gli archeologi fanno risalire all’Età del Bronzo. Il masso, fino a poco tempo fa, era sormontato da una piccola croce metallica e, secondo le leggende popolari, rappresenterebbe la dimora del diavolo.
Si incrocia una strada sterrata e in breve si giunge ad un altro bivio, dove si scende a destra seguendo le indicazioni per Monesteroli (segnavia 536). La bella mulattiera scalinata, a tratti rovinata dalle frane, taglia in diagonale un ripidissimo versante boscoso e arriva ad un altro bivio (quota 335). Trascurando la diramazione per la Fontana del Nozzano e Schiara si scende a destra, iniziando a percorrere la scala grande, nel primo tratto ancora abbastanza dolce.
Procedendo tra terrazze coltivate, costruzioni isolate e macchia mediterranea, si arriva ad un terzo bivio (quota 257), dove si diparte a destra il sentiero a mezza costa che ritorna a Fóssola. Lo si trascura e si continua dritti, entrando nel tratto più spettacolare della scalinata per Monesteroli: la mulattiera scende ripidissima, a picco sul mare, regalando panorami mozzafiato. Il tratto è più impressionante che pericoloso, ma un minimo di attenzione va fatta ai gradini diseguali e ad eventuali pietre mobili. In ogni modo, la discesa porta alle case di Monesteroli.
La stupenda località, aggrappata ad uno sperone roccioso quasi a sfidare le leggi della gravità, è forse la più nota dell’intera costa di Tramonti. Nonostante la fatica che bisogna fare per raggiungerla, è ancora abitata da alcuni residenti davvero stoici, che coltivano ancora le vigne circostanti. Pare che il toponimo derivi dalla presenza, in epoche passate, di alcuni monaci.
Deviazione n. 1: Discesa allo Scalo di Monesteroli. Dalle case più basse del paese (quota 90 circa) si continua a seguire la mulattiera scalinata che piega a destra, effettua un breve traverso in piano e poi attraversa un boschetto. Subito oltre si è già in vista dello scalo, posto di fronte all’enorme Scoglio Montonao e difeso da una ripidissima scarpata in frana. Si segue l’ultima parte della scalinata, in gran parte ormai franata e ridotta a sentierino un po’ sdrucciolevole; con un po’ di attenzione si effettuano alcuni tornanti tra i detriti e poi si traversa fino allo scalo. Se il mare è perfettamente piatto si può effettuare un piccolo “guado” e salire sull’adiacente Scoglio Montonao, su cui in genere sono posate alcune barche. Difficoltà: EE; tempo: 30 minuti a/r.
Si ritorna al bivio di quota 257 e si imbocca a sinistra il sentiero 535 in direzione di Fóssola. Il bellissimo tracciato taglia a mezza costa, in piano o con brevi saliscendi, tra arditi terrazzamenti e tratti che offrono panorami fantastici sulla costa. Sorpassato un tratto un po’ scosceso protetto a valle da una ringhiera, il sentiero taglia tranquillamente fino al piccolo nucleo di Fóssola (242 m), appeso su un piccolo costone che sporge su una vallecola. Si gira a sinistra e, con un ripido tratto scalinato in discesa, si va ad attraversare la vallecola; si taglia quindi in piano tra case sparse e terrazze che ospitano vigneti.
Da qui si diparte la discesa a mare verso lo Scalo di Fóssola, che prima o poi mi riprometto di esplorare. L’imbocco è identificato da alcune scalinate in metallo e da un cartello secondo cui il percorso è interrotto dopo 150 metri. Non sono sicuro della sua effettiva percorribilità.
Si giunge quindi su un ampio costone, e lo si risale verso destra passando accanto alla Chiesa dell’Angelo Custode (244 m).
La chiesetta, minuscola e molto graziosa, apre solamente una volta all’anno, durante la festa patronale.
Continuando lungo la bella mulattiera scalinata tra orti e case sparse, si ritorna in breve al parcheggio di quota 305. Da qui, seguendo verso sinistra il tratto di asfalto chiuso al traffico che si aveva già percorso all’andata, si ritorna in breve al punto di partenza.
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