Pracondu (Nendaz) – Lac de Tracouet – Dent de Nendaz – Grand Bisse de Saxon – Pracondu
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 880 m circa
Tempo: 4.15 – 5.20 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2024
Percorso ad anello di ampio respiro, che si svolge tra il versante nord e il versante est della Dent de Nendaz. La prima parte della salita è poco interessante, in quanto attraversa il comprensorio sciistico di Nendaz; passato il Lac de Tracouet, il paesaggio diventa più integro. Si sale alla panoramica vetta della montagna, poi si segue il crinale roccioso verso nord fino al valico di le Basso. Una ripida discesa porta in Val d’Anniviers, dove, a mezza costa, si incrocia il percorso del Grand Bisse de Saxon; da lì si segue l’acquedotto quasi pianeggiante fino al punto di partenza.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Sion Ouest e si seguono le indicazioni per Nendaz, attraversando il Rodano e piegando a sinistra. Attraversata una zona industriale, si svolta ancora a destra lungo la strada che porta a Nendaz e, successivamente, al centro turistico di Haute-Nendaz. Si prosegue sulla strada principale in direzione di Isérables, poi si svolta a sinistra lungo Route de Pracondu. La strada sale in diagonale tra case sparse e prati, poi entra nel bosco e diventa sterrata. Qui si ha a disposizione un ampio spiazzo per parcheggiare (località Pracondu; 1659 m).
Eventualmente, è possibile anche fermarsi ad Haute-Nendaz (o raggiungerla con i mezzi pubblici) e da lì prendere la cabinovia che porta a Tracouet. In questo modo, si risparmiano 500 metri abbondanti di dislivello, e si evita quella che è la parte meno interessante del percorso.
Itinerario
Si prosegue a piedi dritti lungo la strada sterrata principale. Dopo 400 metri circa, ad un bivio, si imbocca a destra una carrareccia che sale più ripida, lungo lo squarcio nel bosco di una pista da sci. Quando la carrareccia spiana, si imbocca ancora a destra un largo sentiero che sale nel bosco. In breve si incontra un’altra sterrata e la si segue verso sinistra. Si sale in diagonale in una zona di pascolo, passando poco sotto ad una casetta isolata, quindi si raggiunge il crocevia in località Tsablô Plan (1785 m), dove si incontra l’acquedotto del Grand Bisse de Saxon.
Trascurando il bisse, si prosegue in salita lungo una pista da sci. Ad un bivio si va a destra lungo una carraia che attraversa un lembo di bosco, poi si immette nuovamente nella larga fascia erbosa della pista da sci. Qui si devia a sinistra per tracce che salgono al centro della fascia erbosa, permettendo di tagliare gli ampi tornanti della carrareccia. Presto compare alla vista il grande edificio della stazione di arrivo della cabinovia di Tracouet. Seguendo il sentiero, si sale dritti in direzione dell’edificio, attraversando varie volte la stradina sterrata, mentre il panorama si amplia sul Vallese centrale. Infine, si giunge alla sella erbosa all’estremità del Lac de Tracouet (2171 m; 1.15-1.30 ore da Pracondu), situato poco sotto al dosso su cui arriva la cabinovia.
Il lago, dalla forma ellittica, giace in una conca sospesa, poco incavata, compresa tra il versante sommitale della Dent de Nendaz e il dosso su cui sorge la stazione di Tracouet. Si estende per circa 20500 mq, ma non è particolarmente profondo. Sarebbe un luogo bellissimo non fosse per la presenza degli impianti di risalita e altre infrastrutture sciistiche.
Si costeggia il lago, quindi, giunti all’estremità opposta, si imbocca a sinistra il sentiero segnalato per la Dent de Nendaz. Un primo tratto in salita tra radi alberi e arbusti porta ad una conca sospesa in parte ingombra di massi (quota 2242). Da qui il sentiero si innalza in diagonale sul versante a destra, quindi, con due svolte, si porta sulla cresta ovest della Dent de Nendaz. Si rimonta la cresta per alcune decine di metri, poi la si abbandona per traversare a destra.
È anche possibile salire direttamente alla Dent de Nendaz seguendo l’ultima parte della cresta est (difficoltà: E/EE). Il percorso si sviluppa per tracce di sentiero ed elementari gradini rocciosi, e i tratti più impervi della cresta possono essere aggirati senza particolari problemi su entrambi i versanti.
Il sentiero sale in diagonale sul versante sud della montagna, superando le ultime macchie di alberi e poi tagliando tra erba e pietrame. Ad un bivio si piega a sinistra e in breve si raggiunge la croce di vetta della Dent de Nendaz (2463 m; 0.50-1.10 ore da Tracouet).
Si imbocca il sentiero di crinale, prima in direzione sud-est, poi in direzione sud. All’inizio la cresta è ampia ed erbosa, poi diventa più sottile, con rocce rotte e massi. Il sentiero aggira due dossi con brevi saliscendi, poi scende ad una selletta (2410 m circa). Una ripida salita tra erba e roccette porta all’aguzza cima della Pointe de Balavaux (2455 m).
Si scende per lo spartiacque di erba e massi; il versante a sinistra, affacciato sulla Val d’Anniviers, è caratterizzato da strutture paravalanghe. In breve si giunge su una spalla caratterizzata da pietraie, rocce rotte e torrioni. Si attraversa la spalla, poi si scende un tratto ripido e malagevole a fianco di un roccione (catene e staffe metalliche). Il sentiero ritorna comodo e in pochi minuti porta al marcato valico di le Basso (2339 m), dove si trova un crocevia.
Si piega a sinistra lungo il sentiero per Siviez, che scende sul lato della Val d’Anniviers. Dopo un primo tratto ripido, si percorre il fondo del valloncello del Grand Alou, modellato da antichi ghiacciai. Il vallone è caratterizzato da un’alternanza di ripiani ondulati e gradini ripidi; man mano che si scende, la brughiera d’alta quota lascia gradualmente spazio al bosco di pini e larici. Una volta giunti nei pressi della soglia inferiore del valloncello, in una conca erbosa a quota 2065, si incontrano alcuni ruderi. Poco più in basso, in corrispondenza di una palina, si abbandona il sentiero segnalato per prendere a sinistra una diramazione poco evidente, priva di segnavia.
Il sentierino taglia in dolce discesa attraversando il valloncello e guadando alcuni piccoli ruscelli. Giunti sull’altro lato, si gira a destra e si entra nel bosco; qui la traccia diventa più evidente e inizia a scendere ripida con alcuni tornanti. Dopo alcune centinaia di metri, ci si avvicina ad un torrentello e si percorre l’orlo della sua sponda sinistra idrografica. Infine, un ripidissimo tratto in diagonale porta ad incrociare il Grand Bisse de Saxon (1803 m; 1-1.20 ore dalla Dent de Nendaz).
Il Grand Bisse de Saxon è il più lungo bisse (cioè antico acquedotto) del Vallese, con i suoi 26 km circa. È stato costruito nel 1865, per captare le acque della Printse, presso Siviez in Val de Nendaz, e portarle nel territorio di Saxon, situato nella valle del Rodano. Il percorso del bisse è lungo e ardito: uscito dalla Val de Nendaz, contorna tutto il rilievo della Dent de Nendaz, poi attraversa il vallone di Isérables e il ripidissimo versante nord della Pierre Avoi. Qui l’acquedotto terminava, garantendo una portata d’acqua costante agli effimeri torrentelli che scendono dalla Pierre Avoi verso il paese di Saxon. Un’infrastruttura del genere comportava enormi difficoltà di manutenzione, specie a causa delle continue frane, e per questo il bisse venne abbandonato abbastanza presto, nel 1955. Attualmente, alcuni tratti sono stati rimessi in funzione dall’associazione Garde du Bisse. Come altri bisses del Vallese, il Grand Bisse de Saxon è completamente percorribile a piedi. Il percorso integrale prevede di partire da Siviez e arrivare al Col de Lein: può essere effettuato in giornata da escursionisti allenati, altrimenti lo si può spezzare in due giorni fermandosi a la Tzoumaz.
Si segue verso sinistra il percorso dell’acquedotto, nel bosco di conifere; nelle prime centinaia di metri la canaletta è scavata in terra, mentre successivamente diventa un canale sopraelevato in legno. Quando il canale in legno termina, il versante diventa più ripido e impervio, e l’acquedotto prosegue con alcuni suggestivi tratti scavati nella roccia (ringhiere di legno a valle). Dopo circa 2 km, il versante inizia ad addolcirsi, e si raggiunge la Cabane du Bourlâ (1790 m).
In questa capanna, costruita nel 1877, dormivano i guardiani responsabili della manutenzione del bisse. Sotto il pavimento della capanna, l’acqua del canale attivava un martello, che picchiava ritmicamente su una tavola, giorno e notte. Quando il ritmo del martello diminuiva, o si fermava del tutto, voleva dire che c’era qualche problema lungo il bisse, e la squadra di manutenzione doveva intervenire.
Si lascia a destra una diramazione che scende a Nendaz e si prosegue in piano lungo il bisse. In pochi minuti, l’acquedotto diventa interrato, e ci si congiunge con una stradina sterrata che taglia quasi in piano. Giunti ad un crocevia di stradine, si riprende dritti il sentiero dell’acquedotto, che ritorna a cielo aperto. Si taglia nel bosco per alcune centinaia di metri, poi si esce all’aperto al di sopra di un’area di pascolo. Qui si ritrova il crocevia di Tsablô Plan (1785 m); si piega a destra e, seguendo il percorso dell’andata, si ritorna al parcheggio di Pracondu (1.10-1.20 ore dal punto in cui si incontra il Grand Bisse de Saxon).







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