Varigotti – Monte Capo Noli – Grotta dei Falsari – Noli (Sentiero del Pellegrino)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Dislivello in discesa: 350 m circa
Tempo: 2.40 – 3.10 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2021
Il Sentiero del Pellegrino (o Passeggiata Dantesca), che collega Varigotti a Noli percorrendo il promontorio di Capo Noli, è una delle escursioni più note e frequentate della riviera ligure. Si tratta di una camminata facile, non particolarmente faticosa e molto panoramica: un bellissimo balcone su tutta la riviera e sul mare, con la Corsica sullo sfondo nelle giornate limpide. La più grande attrattiva del percorso è la famosa Grotta dei Falsari: un gigantesco finestrone che si apre nel bel mezzo delle falesie di Capo Noli, affacciato sul mare. Ottima nella stagione invernale, questa camminata è assai sconsigliabile in estate, a causa del caldo eccessivo e della continua esposizione al sole.
Accesso
a) In treno fino a Finale Ligure o a Spotorno, poi con la corriera (autolinee TPL) fino a Varigotti.
b) Usciti dall’autostrada a Spotorno, si segue la via Aurelia in direzione ponente, sorpassando Noli e giungendo a Varigotti.
c) Si esce dall’autostrada a Finale Ligure e si segue la via Aurelia verso levante. Si supera Finalpia e si giunge a Varigotti (9 m).
Conviene parcheggiare in via degli Orti, che corre parallela all’Aurelia sul lato a monte, nella parte orientale del paese di Varigotti. Questi parcheggi (come del resto praticamente tutti i parcheggi a Varigotti) sono gratuiti nella stagione invernale (da fine novembre a inizio marzo) e a pagamento nel resto dell’anno.
Itinerario
Si segue via degli Orti verso oriente, costeggiando la via Aurelia in direzione della galleria che passa sotto al promontorio di Punta Crena. Poche decine di metri prima del termine di via degli Orti si trova una sbarra oltre la quale i parcheggi sono riservati ai residenti. Qui si svolta a sinistra lungo un viottolo che taglia in dolce salita tra le case; effettuate due curve si confluisce nella Strada Vecchia, una rotabile asfaltata che contorna a monte il paese. La si segue verso destra per alcuni metri, poi si imbocca a sinistra una bella mulattiera indicata da numerosi cartelli (segnavia: X rossa e Sentiero Liguria). Si doppia un costone e ci si affaccia sulla Baia dei Saraceni, quindi, salendo in diagonale, si giunge ad un bivio (quota 73).
La diramazione di destra scende in pochi minuti alla chiesetta di San Lorenzo (51 m), situata in bella posizione panoramica sulla Baia dei Saraceni e sulle falesie del Malpasso. La chiesa, citata già in documenti del 1127, sarebbe sorta al posto di un preesistente complesso benedettino altomedioevale. Profondamente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, è stata poi ristrutturata; negli anni ’50 era frequentata da don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, a cui è intitolato il breve sentiero di accesso.
Si va a sinistra e, dopo due svolte, si trova un altro bivio poco segnalato: seguendo le X rosse si prende la diramazione di destra, che passa accanto al Mausoleo Cerisola (o Mausoleo dell’Australiano).
Il mausoleo è stato realizzato da Giuseppe Cerisola, detto “Peppin” o “Carnera” per via del suo fisico. Prigioniero degli inglesi durante la seconda guerra mondiale, poi lavoratore in Australia per alcuni decenni, ritornò stabilmente a Varigotti nel 1976 e realizzò questo curioso monumento. È costituito da piastrelle di terracotta e forme in cemento con numerosi simboli marinari, scritte in inglese e italiano e articoli di giornale che riguardano l’autore.
L’ampio sentiero sale in diagonale tra gli arbusti, su terreno roccioso, poi attraversa quasi in piano il vallone del Rio Bordella. Si riprende a salire, attraversando un secondo vallone e guadagnando un panoramico crinale da cui si ha una bella vista sulla costa e sulle falesie del Malpasso. Il sentiero piega a sinistra e, risalendo il costone per alcune decine di metri, giunge ad un bivio (quota 218). Si imbocca la diramazione di destra, che taglia quasi in piano superando il vallone del Rio Terra Rossa, quindi si monta su un altro costone (quota 228).
Con una breve deviazione a destra si può raggiungere un notevole punto panoramico sul ciglio delle falesie del Malpasso.
Si piega a sinistra e si incontra subito l’ampio sentiero della “24h di Finale Ligure”. Lo si segue verso destra in piano tra macchia e radi pini, quindi si incontra un altro bivio.
La diramazione a destra scende in pochi metri alla Torre delle Streghe, situata sul ciglio delle ripide scarpate che scendono al mare. La torre venne costruita nel 1582 dagli abitanti di Noli per segnare il confine con il territorio di Varigotti.
Il sentiero principale prosegue in dolce salita entrando in un bosco di lecci, quindi incontra l’ampia sterrata proveniente dalle Mánie. La si rimonta verso destra, giungendo in breve presso la recinzione del Semaforo di Capo Noli (260 m; 1.15 – 1.30 ore da Varigotti).
Il semaforo occupa il punto più alto del Monte Capo Noli (269 m) che, essendo recintato, non è raggiungibile. Sull’angolo sinistro della recinzione si può notare l’imbocco di un sentierino che taglia in piano un ripido versante boscoso, poi conduce sul costone a est del Semaforo. Da qui si ha una spettacolare vista aerea sul mare e sull’intera riviera ligure. Nelle giornate limpide si possono scorgere in lontananza le Alpi Apuane e la Corsica.
La stradina sterrata piega a sinistra, iniziando la discesa verso Noli. Dopo poche decine di metri (cartello indicatore) si imbocca a destra una scorciatoia che guida velocemente al sottostante crocevia. Si gira ancora a destra (Sentiero Liguria), abbassandosi con altri tornanti nella fitta macchia. Al terzo tornante (quota 142) un cartello in legno indica la deviazione per la Grotta dei Falsari. Si imbocca a destra un sentierino che scende in diagonale fino ad un costone panoramico; si piega a sinistra, abbassandosi in un ripidissimo boschetto (corde come corrimano) e affiancandosi ad una parete rocciosa. Un brevissimo cunicolo permette di attraversare il sottile diaframma di roccia ed entrare nella Grotta dei Falsari (88 m; 25 – 30 minuti dal Semaforo di Capo Noli).
Il gigantesco antro, aperto a metà della falesia di Capo Noli, offre uno spettacolare panorama sul mare e sulla sottostante via Aurelia. Una ringhiera in legno protegge dal salto roccioso sottostante. All’interno dell’antro si trovano resti di muretti che risalgono all’età romana.
Si ritorna al tornante di quota 142 e si riprende a scendere lungo la mulattiera principale, che taglia nel bosco. Giunti presso alcuni ruderi, sulla destra si nota una deviazione.
La deviazione porta all’Eremo D’Albertis, una delle residenze del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, costruita sul ciglio delle falesie di Capo Noli a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento. L’antica residenza è oggi diroccata, ma conserva ancora gran parte del suo fascino.
Si prosegue dritti e in breve si giunge al terrazzino dove si trova la chiesa di Santa Margherita (106 m).
L’edificio diroccato è formato in realtà da due diverse chiesette addossate: Santa Giulia, più piccola e antica (XI secolo) sul lato orientale, Santa Margherita, più grande e recente (XIII-XIV secolo) sul lato occidentale. Le due chiesette furono gravemente danneggiate durante la seconda guerra mondiale.
La mulattiera piega a sinistra e scende dolcemente a mezza costa, mentre la vista si apre sulla baia di Noli. Si lascia a destra una deviazione che scende all’Aurelia, poi si trascura a sinistra il sentiero segnalato con un cerchio rosso sbarrato che ritorna al Semaforo di Capo Noli. Il sentiero attraversa un valloncello, poi passa accanto ai ruderi del Lazzaretto (73 m).
Una breve deviazione scende alla chiesetta di San Lazzaro. L’originaria cappella venne probabilmente costruita verso la fine del primo millennio, per poi passare varie volte di proprietà. Nel XIII secolo poco a monte venne costruito il lazzaretto, che ospitò per circa tre secoli i malati di lebbra. Dopo il 1587, i malati passarono al Castello di Monte Ursino, sul lato opposto di Noli. Già abbandonata nel XVI secolo e poi mai più ristrutturata, la chiesa è oggi completamente diroccata.
Poco più avanti si lascia a sinistra una diramazione che sale verso le Mánie; la mulattiera principale scende in diagonale passando alla base di terrazze con ulivi, poi raggiunge le prime case. Dopo due svolte la mulattiera si trasforma in stradina asfaltata (via XXV Aprile) e porta alla chiesa di San Francesco, all’estremità meridionale del paese di Noli (4 m).
È possibile ritornare a Varigotti a piedi, seguendo il percorso dell’andata o uno dei numerosissimi percorsi che si svolgono nell’entroterra del promontorio di Capo Noli. Altrimenti, da Noli la corriera (autolinee TPL) permette di andare a Varigotti, Finale Ligure, Spotorno o Savona.
Escursioni sugli Altopiani del Finalese
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