Sfazù – Rifugio Saoseo – Laghi di Val Viola (anello)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 550 m circa
Tempo: 3.45 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2013
Itinerario frequentatissimo, risale l’ampia Val di Campo raggiungendone i laghi che si trovano nella parte alta. Il primo tratto di percorso è un po’ monotono, per strada sterrata, mentre oltre il Rifugio Saoseo si sale per bei sentieri nel bosco. Per la discesa si propone un percorso alternativo che permette di evitare un tratto di sterrata.
Accesso
Da Sondrio si risale la Valtellina fino a Tirano, da cui si gira a sinistra per Poschiavo. Si sale ancora verso il Passo del Bernina e si parcheggia in località Sfazù (albergo; 1622 m).
Itinerario
Si imbocca l’ampia sterrata per il Rifugio Saoseo, che prende quota nel bosco con due tornanti (scorciatoia sulla destra) portandosi poi ad una casa isolata dove piega a sinistra entrando nell’ampia e prativa Val di Campo. Proseguendo in salita regolare, si superano le case di Salva Dafora (1741 m; fonte) e, lasciata una diramazione a sinistra per la Rösa, anche le costruzioni di Salva Daint. Si contorna sulla destra un dosso boscoso superando un bivio dove bisogna andare a sinistra.
La stradetta esce nuovamente all’aperto e passa per il piccolo nucleo di Salina. Trascurando le varie diramazioni secondarie che portano ad altri gruppetti di case, si contorna un’ampio prato pianeggiante e si continua fino ad una marcata curva a sinistra in località Rugiul. Si prosegue dritti costeggiando un ricco torrente e sbucando nel bel pianoro erboso di Lungacqua; ad un bivio si gira a destra e, attraversato il torrente su un ponticello, si raggiunge il Rifugio Saoseo (1985 m).
Il rifugio è di proprietà del CAS, ed è aperto da giugno a ottobre con servizio di alberghetto. Dispone di 80 posti letto; per informazioni tel. +41 81 844 07 66). È stato recentemente approntato un servizio bus che da Sfazù porta direttamente al rifugio, permettendo così di evitare di percorrere a piedi la sterrata.
Dietro al rifugio si trova un bivio; si va a sinistra attraversando subito una recinzione e salendo ad un secondo bivio. Si gira a destra salendo con due tornanti, oltre i quali si prosegue prima in piano poi con brevi saliscendi nel bosco di conifere. Attraversato un rio su una passerella di legno, si raggiunge il Lagh da Saoseo (2028 m).
Il più bello dei laghi della Val di Campo, è circondato da un folto bosco di conifere e presenta acque limpide di colore azzurro intenso. È di medie dimensioni (circa 200×180 m) e raggiunge la profondità massima di 17 m.
Si imbocca il sentiero che costeggia il lago lungo la sponda settentrionale; giunti presso alcune panche si piega bruscamente a sinistra e si sale decisamente fino ad incrociare un sentiero che taglia in diagonale. Lo si imbocca verso destra e si risale una vallecola raggiungendo, oltre una recinzione, la mulattiera principale proveniente da Camp, in corrispondenza di un crocevia (quota 2110 circa). La si segue verso destra in salita superando varie fonti e tenendosi alti sulla conca del Lagh da Scispadus. Proseguendo tra brevi tratti di bosco e zone aperte panoramiche, l’ampio sentiero attraversa altre due recinzioni e poi taglia quasi in piano tra dossi di origine glaciale fino al Lagh da Val Viola (2159 m; 1.45 – 2.15 ore da Sfazù).
Da non confondere con l’omonimo Lago di Val Viola posto sul versante italiano, è il più ampio specchio d’acqua della Val di Campo (circa 80000 mq) e raggiunge la profondità massima di 13 m. È praticamente diviso in due da un grosso isolotto coperto da larici, facilmente raggiungibile grazie ad una briglia di pietra.
Dal Lagh da Val Viola il sentiero sale in circa 1 ora all’omonimo passo (2475 m), toccando altri piccoli specchi d’acqua. Dal passo è possibile scendere in territorio italiano e raggiungere il Rifugio Val Viola (2314 m), posto nei pressi del lago omonimo.
Si ritorna al crocevia di quota 2110 e si imbocca a sinistra il sentiero che in breve scende nella piccola ma incavata conca del Lagh da Scispadus. Si lascia a sinistra il bel laghetto e si prosegue con alcuni saliscendi tra larici e massi, per poi scendere in diagonale verso sinistra tenendosi alti sulla conca del Lagh da Saoseo, a tratti visibile tra gli alberi. Ad un bivio si va a sinistra, ma al bivio successivo si scende a destra, uscendo poi dal bosco e procedendo in direzione di una casetta isolata. Si lascia a sinistra una traccia con segnavia giallo-rossi e si piega a destra attraversando un rio e raggiungendo un ripiano boscoso attraversato dall’impetuoso torrente Val da Camp.
Lo si supera su un ponticello e si giunge ad un crocevia, dove bisogna seguire l’indicazione per Terzana. Si imbocca un sentiero che riattraversa il torrente, poi lo costeggia e perviene ad un altro bivio; si va a sinistra in piano, raggiungendo in breve un ameno laghetto posto in una radura (quota 1940 circa). Si attraversano i due immissari, poi si contorna un secondo laghetto sulla sinistra. Al bivio successivo si scende a destra, andando ad incontrare una mulattiera più marcata proveniente da Salina.
Qui si piega a sinistra e si scende fino ad una recinzione, che si costeggia verso sinistra, salendo decisamente ad un bivio. Si va a destra e si raggiunge, con una breve discesa, il nucleo di Terzana (1814 m; fonte). Si piega a destra lungo una stradetta sterrata che attraversa il torrente Val da Camp e, oltre una radura, taglia in lievissima salita tra gli alberi fino a raggiungere la strada sterrata principale che avevamo seguito in salita. Da qui si ritorna a Sfazù con il percorso dell’andata.
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