Il Fuorn – Stabelchod – Margunet – il Fuorn
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 2.45 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2020
Percorso ad anello abbastanza breve nel territorio del Parco Nazionale Svizzero, che percorre in salita la Val da Stabelchod e in discesa la Val dal Botsch, tra boschi di pini e montagne di aspetto dolomitico. L’anello è molto frequentato soprattutto perchè si ha la possibilità di avvistare numerose specie animali, tra rapaci, cervi, camosci, volpi, lepri… Per questo si consiglia di percorrere l’itinerario o di mattina presto o di pomeriggio sul tardi, quando gli animali escono allo scoperto. Lungo il percorso l’ente parco ha sistemato numerosissimi pannelli esplicativi in lingua multipla (romancio, italiano, tedesco, francese, inglese) riguardanti animali, piante e geologia del parco.
Il percorso originale risaliva la Val da Stabelchod rimontando l’alveo dell’omonimo torrente; questo tratto, che era il più suggestivo dell’intero anello, è stato purtroppo dismesso a seguito di una disastrosa alluvione nel 2018. Adesso si segue un nuovo sentiero, che percorre la Val da Stabelchod tenendosi alto sul lato destro idrografico.
Accesso
Da Sondrio si sale a Poschiavo, da cui si raggiunge Livigno attraverso il valico della Forcola. Si prosegue in direzione della Svizzera costeggiando il Lago del Gallo, e si attraversa il confine di stato in corrispondenza della diga. Si percorre il lungo tunnel del Munt la Schera (a pagamento) e, giunti al termine, si gira a destra in direzione del Pass dal Fuorn. Superato l’albergo del Fuorn, si prosegue ancora per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere il parcheggio autorizzato P8 (1886 m).
L’albergo del Fuorn ha una storia lunghissima: un’osteria viene citata in questo luogo preciso già in documenti del 1490 e del 1509, lungo l’antica e frequentata via medievale che transitava per il Pass dal Fuorn. Il toponimo, analogamente all’altrettanto frequente Fundaria, si riferisce ad un forno di fusione, e si riferisce all’attività mineraria che si svolgeva su queste montagne fin dal Medioevo.
Itinerario
Si attraversa la strada e si imbocca il sentiero che, salendo dolcemente nel bosco di pini, raggiunge in breve l’ampia radura di Stabelchod (1957 m), dove si trova un ex alpeggio oggi adibito a ricovero del parco, in genere chiuso. Si riceve da destra il sentiero proveniente dal parcheggio P9, quindi si continua in dolce salita, attraversando la radura e rientrando nel bosco di conifere. In breve si raggiunge la base di un versante più ripido, che si risale con una lunga serie di tornanti. Si valica un costoncino e si prosegue sul fianco destro idrografico della Val da Stabelchod, alti sul fondo del vallone, effettuando alcuni saliscendi.
Superata una vallecola incisa, si sbuca in un’ampia radura dove si trova un’area picnic autorizzata; qui il percorso nuovo si ricongiunge con il tracciato vecchio dismesso (quota 2140 circa). Si risale un erto avvallamento erboso ai piedi di un’aspra parete dolomitica, poi si piega a sinistra e si prosegue con alcuni tornanti lungo un arido versante erboso caratterizzato da belle fioriture. Si giunge quindi alla selletta erbosa di Margunet (area picnic; 2328 m), posta sul breve contrafforte che divide la Val da Stabelchod dalla Val dal Botsch.
Ci troviamo in un ambiente molto aspro e selvaggio. A nord e a est la vista è chiusa dai contrafforti dolomitici e dai bianchi ghiaioni del Piz Nair, del Piz Murters e del Piz dal Fuorn. A sud la vista è aperta sulla valle dell’Ova dal Fuorn con il Munt la Schera, il Munt Chavagl, il Munt Buffalora e, all’estrema sinistra la maestosa piramide del Piz Daint, probabilmente la montagna più bella della zona. Dietro si riconoscono le catene del Piz Quattervals, del Piz da l’Acqua, del Monte Cassa del Ferro e del Piz Murtarol.
Entrati nella Val dal Botsch, si taglia in piano per un centinaio di metri, poi si piega a sinistra scendendo ripidamente lungo un costolone erboso. Il sentiero poi si porta nella valletta subito a sinistra, e perde quota con qualche tornante tra erba e pini mughi, raggiungendo il fondovalle della Val dal Botsch a quota 2169. Si lascia a destra il sentiero per la Fuorcla Val dal Botsch e si attraversa il torrente su una passerella. Il sentiero scende costeggiando l’alveo del torrente sul lato destro idrografico, quindi sbuca al di fuori del tratto più inforrato del vallone. Qui, in corrispondenza della lingua inferiore di un immenso ghiaione, si trova un’altra area picnic autorizzata (località Grass dal Val dal Botsch; 2070 m circa).
Il gigantesco ghiaione scende dall’anticima nord-est del Piz dal Fuorn, quotata 2843 m sulla carta svizzera. Guardando alla base del ghiaione, in mezzo al bosco di pini mughi, si nota un curioso pinnacolo roccioso isolato.
Poco più avanti si entra nel bosco di pini, e ci si allontana gradualmente dal torrente della Val dal Botsch. Per un breve tratto si costeggia un solco ghiaioso quasi sempre in secca, poi lo si lascia a destra e si sbuca sulla strada asfaltata del Fuorn in corrispondenza dell’ex parcheggio P7 (quota 1877). Si attraversa la strada e si gira a sinistra, seguendo il sentiero segnalato che la costeggia in lievissima salita. Dopo alcune centinaia di metri si attraversa il torrente della Val dal Botsch su una passerella in legno, quindi si ritorna al parcheggio P8.
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