Lérici – Púgliola – Monte Branzi – Serra – Lérici

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 400 m circa
Tempo: 3.45 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2020

Questo percorso permette di visitare parte dell’immediato entroterra di Lérici, passando per alcune pittoresche frazioni (Púgliola e Serra) e scavalcando la piatta cima del Monte Branzi. Si tratta di un itinerario facile, con l’unico tratto impervio rappresentato dalla ripida salita che da Púgliola porta al Monte Branzi.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di La Spezia Centrale, quindi in autobus (autolinee ATC) fino a Lérici.
b) In automobile, si esce dall’autostrada a La Spezia e si imbocca lo svincolo in direzione di Lérici.

Lérici, famosissimo e suggestivo borgo marinaro, è tra le perle del Golfo di La Spezia, posto in una piccola baia rivolta ad ovest. Il paese è sovrastato dal suo imponente castello, costruito a partire dal 1152. Il toponimo (in ligure Lerxi) vuol dire “lecci”.

Itinerario

Si segue il lungomare di Lérici in direzione La Spezia, fino quasi al termine dei giardini. Qui si svolta a destra, si attraversa via Roma e si trova l’imbocco di salita Canata, indicata dal segnavia CAI 460 (quota 2). Si segue la creusa mattonata che sale tra villette; incrociata una rotabile più importante (via Generale Ferrari), si lascia a sinistra il segnavia 459 e si continua lungo salita Canata. La creusa si trasforma in una stradina, prima dal fondo lastricato, quindi asfaltato. Ad un bivio si va a destra, lungo una stradina più stretta che si trasforma in mulattiera, e sale lungo un costone poco marcato tra gli ulivi.
In breve si raggiunge una strada asfaltata, in località Barcola (99 m). Si segue la strada verso sinistra per alcune decine di metri, quindi si prende a sinistra via Barcola, che taglia tra le case dell’omonima frazione. Più avanti si lascia a destra l’asfalto per continuare dritti lungo una creusa (via Carro, segnavia dell’Alta Via del Golfo) che sale tra alti muri. In breve si giunge a Púgliola (112 m), arroccata sulla cima di una piccola collina.

​Il colle di Púgliola si trova nel bel mezzo di un ampia sella, che divide la dorsale collinare del Caprione dal piccolo massiccio del Monte Canarbino. Il paesello si sviluppa intorno alla chiesa di San Nicolò e Santa Lucia, già citata in documenti del 1298.

Si scende tra le case fino a raggiungere una sella attraversata da una strada provinciale (quota 92). Abbandonando i segnavia, si segue la rotabile verso destra per alcune decine di metri, quindi si imbocca a sinistra via B. Gazzoli, che scende passando accanto ad una scuola elementare. Dopo una curva a destra, ci si ricongiunge con la strada provinciale nei pressi di una rotonda; si piega a sinistra, seguendo la provinciale verso nord-est, quindi, dopo un centinaio di metri, la si attraversa e si imbocca la breve diramazione che entra nella frazione Guercio (61 m).
Attraversato il Canale del Guercio su un ponticello, si trova a destra l’imbocco della mulattiera con segnavia 470. La si rimonta, in ripida salita tra terrazze ancora coltivate; più in alto si entra nel bosco e si prosegue lungo la vecchia mulattiera, assai erta e malandata, spesso fiancheggiata da muretti a secco. Dopo alcuni tratti malagevoli, la mulattiera si perde; i segnavia portano quindi a destra, lungo un sentiero poco marcato che taglia a mezza costa con brevi saliscendi. Passati accanto ad una piccola cava, seminascosta nella boscaglia, si raggiunge una strada sterrata nei pressi della Cava della Rocchetta (236 m).

Da qui si ha una splendida vista panoramica su Lérici, su parte del Golfo di La Spezia, su Portovenere e sulle isole Palmaria e Tino.

Trascurando la sterrata, si piega decisamente a sinistra, imboccando il sentiero con segnavia 462. Si sale in diagonale nel bosco, quindi si piega gradualmente a destra innestandosi nell’ampio contrafforte ovest del Monte Branzi. Si risale il dorso, trascurando alcune tracce secondarie utilizzate come percorsi MTB; si contorna una radura dove si trovano alcuni ruderi, quindi si supera un tratto più ripido. Sbucati su un dosso (353 m), il bosco si apre parzialmente. Si continua sull’ampio dorso tra boschetti e radure panoramiche, prima in lieve discesa, poi in salita, fino alla piatta sommità del Monte Branzi​ (363 m).

La vasta sommità del monte è avvolta dal bosco e non offre panorama; tra gli alberi e gli arbusti sono ancora visibili pochi ruderi di alcuni edifici, facenti parte del sistema difensivo di La Spezia. Nei pressi della vetta si trova una piccola cava di calcare abbandonata.

Presso la vetta, il sentiero si trasforma in stradina sterrata, e prosegue in dolce discesa nel bosco passando accanto ad un rudere. Effettuati due tornanti (scorciatoie), la sterrata attraversa un pianoro con case sparse (località Monti Branzi; 321 m). Ad un bivio si va a destra (segnavia 411) su una rotabile che taglia in dolcissima salita, transitando nei pressi del Campo di Già.

La conca di Campo di Già è raggiungibile con una breve deviazione a sinistra (indicazioni). Si tratta di un’uvala, cioè di un avvallamento di origine carsica dato dall’unione di più doline.

La strada principale giunge presto ad un altro bivio presso due villette isolate (quota 343). Si prende la diramazione di destra, asfaltata, che taglia quasi in piano. Lasciati a sinistra i segnavia, si prosegue sulla rotabile principale che presto si congiunge con la strada della Rocchetta, proveniente da Lérici e diretta all’omonimo forte. Si segue la rotabile verso destra in discesa per circa 400 metri, quindi si imbocca a sinistra una diramazione sterrata (indicazione per località Vallestrieri; 317 m).
In breve si giunge ad una selletta con alcune ville isolate, dove si ritrovano i segnavia CAI (Alta Via del Golfo). Si piega a destra lungo un’ampia mulattiera che taglia nel bosco in lieve discesa e poi in piano, passando tra terrazze abbandonate. Aggirato il tondeggiante Monte Vallestrieri, si inizia a scendere più decisamente, tra case isolate e orti, con bei panorami sul Golfo di La Spezia. La mulattiera diventa stradina asfaltata, poi piega a sinistra e ritorna mattonata; si entra quindi nel bellissimo paese di Serra.

La frazione Serra di Lérici è un suggestivo borgo arroccato su un ripido costone affacciato sul mare. Il toponimo, frequente nell’area ligure, si riferisce proprio alla sua posizione.

Attraversando il pittoresco borgo, si incontra un bivio, dove i segnavia scendono a sinistra verso un sottopasso. Li si trascura per piegare a destra e raggiungere una piazzetta; si gira a sinistra (via Tanca) e si scende ancora tra le case fino a raggiungere la strada provinciale (quota 154). La si attraversa e si imbocca una ripida stradina cementata che piega a sinistra. Dopo poche decine di metri si trova sulla destra l’imbocco di una mulattiera, indicata dal segnavia 433.

L’imbocco della mulattiera è sbarrato da una rudimentale recinzione (in realtà ormai in gran parte smantellata) in attesa di non meglio precisati lavori di messa in sicurezza. In realtà, nonostante qualche tratto danneggiato, il sentiero è perfettamente percorribile.

Si imbocca la mulattiera, che scende in diagonale tra ulivi e boscaglia. Attraversata una vallecola dove la traccia si restringe a causa dell’erosione, si supera un secondo sbarramento e si prosegue in piano tra case isolate. Si confluisce infine nella strada che collega Lérici a Fiascherino e Tellaro (quota 63). La si attraversa e, seguendo i segnavia del Sentiero Liguria, si imbocca una stradina secondaria che sale brevemente. Quando l’asfalto svolta a sinistra si continua dritti lungo una creusa compresa tra alti muri.
In breve si scende ad un’altra strada asfaltata, diretta alla Punta di Maralunga. La si segue verso destra per pochi metri, quindi si imbocca a sinistra una diramazione (strada privata Hotel Doria). Presso il primo tornante la si abbandona e si continua dritti lungo una scalinata, che in breve si porta a monte delle case di Lérici. Da qui, senza via obbligata, seguendo una delle varie stradine, si attraversa il borgo e si ritorna sul lungomare.

La piazza centrale di Lérici
La piazza centrale di Lérici (23 gennaio 2020)
Pùgliola vista da nord
Púgliola vista da nord (23 gennaio 2020)
Panorama dalla Cava della Rocchetta, su Lérici e le isole
Panorama dalla Cava della Rocchetta, su Lérici e le isole (23 gennaio 2020)
Rimontando il dorso del Monte Branzi
Rimontando il dorso del Monte Branzi (23 gennaio 2020)
L'isola del Tino spunta tra le case di Serra
L’isola del Tino spunta tra le case di Serra (23 gennaio 2020)
Il castello di Lérici
Il castello di Lérici (23 gennaio 2020)

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