San Bernardo (Desertetto) – Rocca Speron – Monte la Piastra

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 870 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Febbraio 2020

Il percorso ad anello più frequentato con partenza da Desertetto prevede la salita al Monte la Piastra, la traversata di cresta fino alla Cima Cialancia e la discesa dal Colle dell’Arpione. Qui propongo un anello più breve, che si svolge interamente sul versante meridionale del Monte la Piastra; è consigliabile nelle occasioni in cui, a causa di neve e ghiaccio, la traversata per cresta sia infattibile se sprovvisti di piccozza e ramponi. Il percorso qui descritto è comunque adatto solo ad escursionisti esperti, con buon senso dell’orientamento ed abituati a muoversi su terreni impervi: si svolge su tracce spesso vaghe e mal segnalate, per ripidissimi prati e roccette. Segnalo inoltre che le tracce segnate sulle Open Maps (come openstreetmap) in parte non corrispondono con i tracciati presenti sul terreno.

Accesso

Da Mondovì o da Cuneo ci si porta a Borgo San Dalmazzo, da cui si entra in Val Gesso seguendo le indicazioni per Valdieri. Oltre Valdieri, si lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si prosegue verso Terme di Valdieri; dopo poco più di 1 km dal bivio, in località San Lorenzo, si imbocca a destra la ripida diramazione per Desertetto. Si parcheggia nell’ampio piazzale presso la chiesa di San Bernardo (1085 m).

Itinerario

All’inizio della piazza, presso un’edicola sacra, si trova l’imbocco del sentiero per il Monte la Piastra, indicato da una palina CAI. Si prende un’ampia mulattiera che sale dolcemente tra gli alberi. Ad un certo punto la mulattiera si perde; si va a sinistra, quindi si piega a destra, salendo ripidamente qualche metro e ritornando su traccia evidente. Tagliando nel bosco, si entra nel Vallone della Biula e si trova un bivio; si va a destra, scendendo brevemente fino al solco di un rio quasi sempre secco. Qui si svolta a sinistra e si risale un ripido costoncino percorso da una traccia; in poche decine di metri si ritrova il vecchio sentiero segnalato, che taglia in salita verso destra. Attraversato il vallone, si taglia ancora in diagonale tra alberelli e arbusti invadenti, quindi si esce allo scoperto su un ripido versante erboso. L’esile traccia taglia quasi in piano fino ad un roccione strapiombante dalla cima piatta (quota 1309). Qui si abbandonano le tracce e si sale a sinistra, rimontando il filo di un ripidissimo e poco marcato costone. Più in alto, presso alcuni boschetti, la pendenza diminuisce; si attraversa un ripianetto su cui sorgono alcuni ruderi, quindi si sale brevemente e si ritrova la traccia di un vecchio sentiero inerbito. La si segue verso destra, salendo in diagonale per prati fino alla base di un risalto con roccette affioranti. Il vecchio sentiero lo supera con alcune svolte (attenzione ai segnavia) e, giunto al suo culmine, piega a destra, tagliando in piano. Su traccia un po’ esposta, si attraversano alcuni ripidissimi canaloni erbosi, quindi si giunge sul costone a monte della parete di Rocca Speron (1566 m); da qui appare alla vista la cima del Monte la Piastra, sormontata da un ripetitore.

Seguendo il costone in discesa verso destra, si giunge in breve sull’orlo della parete rocciosa, che offre un’impressionante vista aerea sulla bassa Val Gesso.

Si gira a sinistra, rimontando il ripido costone sovrastante. Giunti alla base di un risalto roccioso, lo si affronta direttamente per facili rocce gradinate (o lo si aggira a sinistra per un canalone erboso), quindi si giunge sul successivo ripianetto (quota 1650 circa).

In questo punto i segnavia girano a destra, per un’altra traversata a mezza costa; tuttavia, visto che mancano completamente i sentieri, è difficile individuare la deviazione, e viene molto più naturale proseguire lungo il costone, come descritto di seguito.

Si prosegue dritti lungo il costone erboso, che si fa man mano più ripido e meno individuato. Senza presentare particolari difficoltà, la risalita a vista porta sul dosso più occidentale del Monte la Piastra, detto Croce dell’Arp (1822 m) anche se oggi non vi sono croci. Si piega a destra e si segue la panoramica dorsale scendendo in breve ad un intaglio. Per comode tracce, si scavalca la cima più alta del Monte la Piastra (1837 m), priva di segnali; sorpassata l’ultima selletta, una breve risalita porta alla cima orientale (1835 m; 2 – 2.45 ore da San Bernardo), sormontata da un ripetitore e indicata da un ometto di pietre.

Discesa

Dall’ometto si scende verso destra (direzione sud-est) lungo un ripido sentiero segnalato, con spettacolare vista sul paese di Valdieri. La velocissima discesa porta a sfiorare alcune macchie di faggio, quindi deposita su uno spallone coperto da radi pini e larici dove si trova un bivio (quota 1572). Si abbandona il sentiero principale, diretto alla Madonna del Colletto, e si piega a destra lungo la diramazione con indicazioni per Desertetto. Il sentiero inerbito sale in diagonale, iniziando ad attraversare il ripido versante sud del Monte la Piastra. Man mano che si va avanti, la traccia si fa meno evidente e tende a perdersi. Seguendo attentamente i segnavia, si attraversano alla meglio alcuni canaloni erbosi, quindi si ritorna sul ripianetto di quota 1650 già incontrato all’andata. Da qui, seguendo il percorso dell’andata a ritroso, si ritorna alla borgata San Bernardo di Desertetto.

Salita per prati, con vista sulla parete di Rocca Speron (9 febbraio 2020)
Panorama sul Vallone di Desertetto dalla Rocca Speron (9 febbraio 2020)
Cima Pissousa e Cima Saben dalla cresta sommitale del Monte la Piastra (9 febbraio 2020)
L’ometto sulla cima est del Monte la Piastra; sullo sfondo la Bisalta (9 febbraio 2020)
Sulla via del ritorno, iniziando il traverso dopo il bivio di quota 1572 (9 febbraio 2020)

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