Anelli della Cascata di Crap da Scegn

Caratteristiche

Difficoltà:
Anello breve: E
Anello lungo: E o E/EE a seconda della variante
Dislivello in salita:
Anello breve: 200 m circa
Anello lungo: 450 m circa
Tempo:
Anello breve: 1.20 – 1.50 ore
Anello lungo: 2.15  3 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2019

Il paese di Isolaccia, sede del comune di Valdidentro, è sovrastato a nord da un’imponente bastionata calcarea, verticale se non strapiombante, detta Crap da Scegn. La parete rocciosa è solcata al suo centro da una sottile e spettacolare cascata, che supera in un solo balzo circa 150 metri di dislivello. Vengono qui proposti due percorsi ad anello per visitare la cascata da vicino: un anello breve, che si mantiene sotto alla bastionata, e un anello lungo, che invece sale fino sul ciglio, presso il paesello di Sant’Antonio di Scianno e le praterie dell’Alpe Gattonino. I due anelli possono ovviamente essere concatenati. Su questi luoghi sono fiorite numerose leggende popolari, che vale la pena conoscere.

Accesso

a) Proveniendo da Bormio, si risale l’ultima parte della valle in direzione di Livigno, giungendo presto ad Isolaccia. Presso la rotonda davanti alla chiesa si gira a destra seguendo le indicazioni di parcheggio.
b) Proveniendo da Livigno, si scavalcano il Passo d’Eira e il Passo del Foscagno, quindi si scende verso Bormio. Giunti ad Isolaccia, alla rotonda presso la chiesa si continua dritti seguendo le indicazioni per il parcheggio (1345 m).

Itinerario

Dal parcheggio, si ritorna indietro fino alla rotonda davanti alla chiesa, da cui si prosegue lungo la strada con indicazioni per Livigno. Costeggiata la chiesa si piega a sinistra e si prosegue superando il Rio Scianno su un ponticello. Poco più avanti, quando la strada comincia a scendere, si piega a destra in via Plomp, che in breve sale ad un altro ponticello sul Rio Scianno (quota 1385); da qui la cascata è già visibile in tutta la sua imponenza.
Senza attraversare il ponticello, si gira a sinistra salendo una breve scalinata (indicazioni per “punto panoramico”) e imboccando un sentiero segnalato che gira a sinistra entrando nel bosco. In breve si giunge ad un bivio (quota 1410 circa), dove si va a destra, seguendo il cartello che indica il “Sentiero della Cascata”. L’ampio sentiero sale con regolari tornanti, fino ad un secondo bivio presso una panca in legno. Da qui, andando a destra su un sentierino che procede a zigzag tra enormi massi, ci si porta in breve alla base della Cascata del Crap da Scegn (1490 m circa).

Succede spesso che la cascata venga deviata dal vento a causa della sua scarsa portata, dissolvendosi come pioggerella a mezz’aria. 

Si presentano ora due possibilità per chiudere l’anello.

Anello breve

Si attraversa il Rio Scianno subito sotto alla cascata e si prosegue lungo un sentiero segnalato nel bosco con alcuni saliscendi. Giunti ad un bivio, si lascia a destra una diramazione che conduce nuovamente al ponte sul Rio Scianno e si continua a sinistra, lungo una buona traccia che si tiene alla base della parete. Si transita nei pressi della Sclàpa de li Stria (“spaccatura delle streghe”), un caratteristico profondo intaglio nella parete, e di alcuni settori di falesia attrezzati per l’arrampicata. Con una lunga serie di tornanti si scende ad una stradina asfaltata, che va seguita verso sinistra. Lasciando a destra una diramazione, si effettua un tornante, poi si gira a sinistra e in breve si ritorna al parcheggio.

Anello lungo

Si ritorna brevemente indietro, fino al bivio con panchina, e si riprende la salita a tornanti. Ad un certo punto il sentiero si restringe e si fa più ripido, risalendo alla base della parete tra boschetti e radure cosparse di massi. Si giunge quindi ad un bivio con paline escursionistiche (quota 1650 circa), dove si presentano due possibilità:

a) Andando a sinistra (segnavia 188) si percorre un sentiero nel bosco, inizialmente quasi pianeggiante. Con una breve salita si giunge poi al crocevia di quota 1720, dove ci si ricongiunge alla variante “b”.

b) Si va a destra, lungo un sentierino non indicato dalle paline, che imbocca una larga ed evidente cengia che taglia la parete. Si percorre tutta la cengia (difficoltà: E/EE), con un solo passaggio lievemente esposto nell’attraversare un piccolo ghiaione. Giunti al termine della cengia, un sentierino poco evidente sale a tornanti tra massi e larici, fino a raggiungere una stradina cementata (quota 1700 circa).

Scendendo sulla destra lungo la stradina si può raggiungere in circa 10 minuti il paese di Sant’Antonio di Scianno (1640 m), sospeso su un terrazzo in cima alla parete del Crap da Scegn.

Si segue la strada verso sinistra in salita; presto la rotabile diventa sterrata, ed esce nelle ampie praterie dell’Alpe Gattonino, dove si trovano alcune case sparse. Presso una di queste (quota 1770 circa), si imbocca a sinistra il sentiero segnalato per Semogo e Isolaccia (segnavia 188-189). Dopo un ripido tratto tra i prati si rientra nel bosco e si giunge ad un trivio (quota 1720) dove ci si ricongiunge con la variante “a”.
Trascurando la diramazione di sinistra per Isolaccia e quella di destra per Semogo, si imbocca il sentiero centrale, che scende ripidamente tra le conifere. Improvvisamente ci si ritrova in un piccolo ripiano, dove un cartello indica il Bocc dal Diaul (1600 m).

Si tratta di una piccola grotta, ancora non completamente esplorata, a sviluppo principalmente verticale. L’imbocco si trova dietro al grosso masso che chiude il ripianetto a valle.

Si piega a sinistra e si inizia a scendere, con altri tratti parecchio ripidi. Si contorna a monte una baita isolata, quindi si costeggia un piccolo recinto. Subito sotto ci si innesta su una comoda mulattiera compresa tra muretti a secco; la si segue verso sinistra e in breve ci si ricongiunge con il percorso dell’andata presso il bivio di quota 1410.

La Cascata del Crap da Scegn (30 luglio 2019)
Salendo a fianco della parete (30 luglio 2019)
La Valdidentro vista dal Crap da Scegn (30 luglio 2019)

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